Capitolo 8

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Pov Jayda

'Chi si credeva di essere? Non aveva alcun diritto di dirmi cosa dovevo fare...però un po mi dispiace, in fondo ha sempre fatto il mio bene' pensai mentre guardavo la finestra da dove era uscita ore prima la ragazza. Erano ore che pioveva forte ed ero un po preocupata per lei anche se non l'avrei mai ammesso. 'Forse sono stata troppo dura' mi torturavo le mani indecisa mentre la stanchezza prendeva il sopravvento e mi portava bel mondo dei sogni.

Passarono un paio di giorni e l'angelo non si fece vedere. Neanche la notte. Di giorno uscivo sempre con Daniel: era un amore di ragazzo, mi portava sempre in posti bellissimi, mi faceva ridere e divertire, mi faceva sentire importante e poi, dio, baciava davvero bene. Non capivo bene cosa succedesse ma ogni volta che ero accanto a lui era come se al mondo non esistesse nient'altro oltre a lui. Sentivo di potermi fidare nonostante alcune volte, quando credeva che io non guardassi, notavo una scintilla strana nei suoi occhi. I suoi occhi....in effetti erano proprio strani, di quell'oro fuso che era più comune nei metalli che negli occhi.

"Allora amore cosa vuoi fare oggi?" Mi chiese con un sorriso strappandomi ai miei pensieri. "Non lo so Dan scegli tu"
"Ok allora ti porto in un posto speciale oggi. Vedrai ti piacerà da morire" disse con un sorriso rassicurante mentre prendendomi per mano mi accompagnava alla sua moto.
Mi misi il casco e il giubbotto da motociclista che avevo fin da piccola: non so di sia stato prima di essere mio, doveva essere un regalo perché mio padre non era mai stato un amante delle due ruote.
Partimmo con una sgommata che mi fece stringere ancora di più a lui. Chiusi gli occhi e per un attimo vidi lei al suo posto. 'Chissà dov'è ora' pensai malinconica. Poi mi ripresi e scossi la testa 'non devo pensare a lei, ho Daniel ora che mi protegge' ma nonostante questo i miei pensieri non si spostavano mai di molto dell'angelo caduto. In breve arrivammo sul famoso posto speciale. Era un dirupo che dava sul mare: quel luogo aveva una bellezza disarmante, un fascino molto particolare. Uno strapiombo di alcune decine di metri a picco sugli scogli su cui si infrangevano potenti le onde del mare. Senza nemmeno rendermene conto feci un paragone tra quel luogo e quello in cui mi aveva portato lei e quel luogo, per quanto bello, non reggeva il confronto. Scacciai questi pensieri e mi concentrai solo sulla giornata con Daniel. Mi divertii molto in sua compagnia ma continuavo a sentire un vuoto in fondo al cuore. Perché questo vuoto? Lei non era nessuno per me....no? Ok si quell'angelo così misterioso e affascinante sembrava preso da me ma da quando avevamo litigato non si era più fatto vedere...magari non le importava così tanto di me. Allora perché mi sentivo come se mi mancasse un pezzo?

Pov Alice
Li avevo osservati da lontano per i giorni seguenti il mio sfogo. Avevo paura per lei ma mi aveva chiaramente detto di non intromettermi e così stavo facendo nonostante mi costasse molto. Passavo le notti a seguire Daniel nella speranza di capire cosa avesse in mente ma fino ad ora era sembrato pulito...fin troppo pulito. Poi verso l'alba tornavo dalla mia piccola,la osservavo da fuori dalla finestra pensando a quanto mi mancava e quanto ero stata stupida a perderla. Mi rimanevano solo 3 giorni prima di doverle dire addio. Tre giorni per salvarla da quel demonio. Tre giorni e non sarei più potuta esserci per lei...non mi ero mai sentita tanto impotente come in questo momento.

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