cap.16 SAN LORENZO

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Non sono mai stata scaramantica. Credo nella provvidenza di Dio e nel fatto che siamo noi giorno per giorno a scegliere da che parte stare se dalla parte del bene o dalla parte del male. Mi era sempre piaciuto ammirare le stelle per contemplare ciò che di bello c'è nel creato. Non avevo mai espresso nessun desiderio ma sempre e solo una semplice preghiera. Non esiste il destino né tanto meno la sfortuna. Esistiamo noi fatti di carne, ossa e anima siamo noi che giorno per giorno delineiamo la nostra strada e se ci affidiamo a Dio, Egli giorno per giorno provvederà a noi non facendoci mancare nulla.
I miei pensieri furono distolti dal suono del telefono: era un numero sconosciuto.
Ero sola nel giardino della mia villetta, mi ero svegliata tardi quella mattina dopo la notte passata a guardare le stelle sulla spiaggia. D'altronde era ancora il giorno di San Lorenzo e mio nonno ci teneva particolarmente che noi nipoti andassimo a trovarlo per il suo onomastico. A differenza della nonna Nina che capiva, lui non ammetteva che i suoi nipoti non potevano stargli accanto quel giorno.
Il telefono continuò a squillare senza sosta.
"Pronto?!"
"Chiaretta bella della nonna!"
"Nonna! Perché mi chiami con lo sconosciuto?"
"Non lo so a Nonna cosa ho combinato con questo telefono, appena vieni mi devi aiutare."
"Va bene quando arrivo vediamo."
"Vieni oggi dal nonno vero?"
"Si certo nonna come potrei mancare so bene quanto ci tenga il nonno."
"Senti un po' un uccellino mi ha detto che ti sei fidanzata."
"Questi uccellini parlano troppo non pensi?"
"Perché non porti pure il giovanotto tuo così lo conosciamo."
"Non so nonna stiamo da poco insieme, non so se sia il caso."
"Dai a nonna vi cucino un sacco di cose buone!"
"Va bene nonna ci penserò."

Attaccai il telefono sorridendo, pensando a quanto le nonne soprattutto quelle del sud trovino rimedio a tutto parlandoti di cibo. Anche se il ragù della nonna e la parmigiana di melanzane erano imbattibili e su questo non c'erano dubbi.
Ma come avrei detto a Nico dopo solo due mesi che ci conoscevamo che mia nonna voleva anche lui all'onomastico di nonno Lorenzo. Per di più quel giorno a casa di nonna c'erano anche i miei zii e i miei cugini , tutto ciò voleva dire rendere ufficiale la mia storia con Nico.
Nemmeno il tempo di rifletterci che vidi Nico che usciva dalla sua villetta e si incamminava verso la mia.
"Buongiorno amore..."
"Buongiorno amore devo chiederti una cosa."
"Mi devo preoccupare?"
Come facevo a dirgli così di botto che avrebbe conosciuto già la mia famiglia e se non se la sentiva? Presi coraggio e tutto d'un fiato glielo chiesi.
"Ti va di venire con me a Napoli per l'onomastico di mio nonno Lorenzo?"
"Questa cosa mi mette un po' di agitazione" disse Nico con aria preoccupata ma allo stesso tempo accennando un sorriso.
"Si lo so, hai ragione se non ti va. In effetti è troppo presto ma è stata la nonna Nina a chiedermelo."
"No non è troppo presto e poi ai nonni è vietato dire di no soprattutto se ti offrono del cibo"
Come sempre mi faceva sorridere, lo abbracciai e non mi accorsi che dietro di me dalla porta era uscita mia madre.
"Buongiorno..."
"Buongiorno signora." rispose Nico imbarazzato.
"Signora? Mi fai sentire vecchia così chiamami Roberta."
"Ci proverò anche se mi è difficile."
"Conosciamo i tuoi genitori da un po' di tempo, so che siete delle brave persone, sono contenta che tu e Chiara vi siate conosciuti."

Mia mamma e Nico cominciarono una lunga conversazione, li vedevo parlare ed erano molto in sintonia. Tra l'altro dovevo dire a mia mamma che Nico in serata sarebbe venuto con noi dai nonni. Speriamo non se ne esca con la solita storia che non devo correre e che devo andarci con i piedi di piombo.
"Scusate non vorrei interrompere la vostra conversazione. Mamma, nonna Nina mi ha chiesto se potevo portare Nico stasera dal nonno. Ci teneva molto a conoscerlo."
"Ma certo perché no! Mi fa piacere che venga anche lui."
Non avevo mai visto mia mamma così soddisfatta di una mia relazione e se piace a mia mamma allora ancor di più mi convincevo che lui fosse la persona giusta per me.
"Nico prima però vorrei passare da Sole..."
"Certo ti accompagno io, sicuramente c'è Alex lì scommetto come al solito che non abbia riposato. "
Salutammo mia mamma ed entrammo in macchina per raggiungere l'ospedale.

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