Cap.1 SOLE

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Le 23 in punto sentii urlare il mio nome: "Chiara, Chiara!". Come ogni estate, sempre la solita storia, la solita monotonia. Sole veniva a chiamarmi e si fermava in prossimità del cancello della villetta a schiera che ormai i miei fittavano per tutta l'estate da 15 anni, in uno dei luoghi più belli del Cilento. Mi guardai allo specchio: l'insicurezza mi divorava ed il solito pessimismo dovuto ai kg di troppo mi facevano sentire sbagliata, un passato non troppo lontano che sembrava non darmi più pace.
Sole continuò a chiamarmi ed io in preda al panico indossai l'ennesimo vestito che trovai essere sempre troppo attillato e non adatto a quelle curve che mi facevano sentire giudicata e non voluta. La mia mente ritornava indietro nel passato ogni volta che provavo qualcosa di nuovo, pensavo costantemente a quell'unico anno che mi aveva resa felice.

Nel 2012 tutto sembrava perfetto ero la ragazza diciottenne piena di vita, il mio fisico era finalmente come volevo. Ma la mia mente no. La mia mente si guardava allo specchio allo stesso modo con 15 kg in meno o con 15 kg in più. Ma allora qual'era il vero problema ? Non avevo nemmeno le amicizie ed il fidanzato giusto 8 anni fa. Tranne Sole che c'era sempre stata per me.
"Chiara! Ma sei sempre la solita!". Uscii velocemente mettendomi il rossetto ed infilando i sandali neri accanto al mio letto.
"Ma insomma..." esclamò Sole. "Per quanto tempo ancora devo stare ad aspettarti? Ogni sera da 15 anni sempre la stessa storia !"
"Mia cara Soleil Chloe Giordano se mi sopporti da così tanto tempo è perché forse mi ami da morire". Ironizzai per toglierle quell'aria imbronciata. Lei finalmente sorrise e ci incamminammo verso il centro del paese.

Sole ed io ci conoscevamo da ormai così tanto tempo che non era più una semplice amica ma era una di quelle persone che solo guardandole ti fanno sentire a casa, con lei mi sentivo al sicuro, non mi sentivo giudicata e soprattutto potevo essere me stessa. Ci incontravamo solo tre mesi all'anno e tra i vari impegni quasi non riuscivamo più a vederci. Ogni volta che arrivava settembre e dovevamo salutarci vivevo il distacco come una sorta di malessere, giugno invece era magico perché finalmente potevo rivivere in lei quella spensieratezza che quasi non avevo alla mia giovane età. Ricordo ancora la prima volta che ci incontrammo, avevamo circa 10 anni e ancora tanta voglia di giocare in riva al mare semplicemente usando un vecchio secchiello, con la scusa di dover aiutare mia sorella minore a fare dei castelli, facevamo a gara a chi li decorava con le conchiglie più belle trovate in acqua.

Finalmente arrivammo al centro e ci sedemmo al solito bar dove ogni anno c'era molta movida, ammirai la grande folla e notai sempre i soliti trentenni o quasi trentenni che trascorrevano giugno e luglio nel Cilento magari nelle case di proprietà delle loro famiglie benestanti per poi partire ad Agosto per le mete più ambite come Mykonos ed Ibiza. Da qualche estate ormai ero pronta a pormi la stessa ed unica domanda che poi rivolgevo come sempre a Sole.
"Ma che diavolo questi ragazzi a trent'anni, se non di più, ma che testa hanno per pensare sempre e solo alla bella vita e alle ragazze che usano per una notte e via?".
Sole mi guardò con aria divertita mentre faceva scivolare la mano tra i suoi lunghi capelli biondi.
"Oh Chià ma questo enigma vuoi che lo risolviamo? Ci penso io".
Sole si alzò con la sua sicurezza che tanto la contraddistingueva, era il mio opposto, lei il giorno ed io la notte, era come un fiume in piena nessuno poteva fermarla. Come quando tutte le mattine in spiaggia ascoltavamo per ben 10 volte la sua canzone preferita dei Maroon five ed improvvisava dei balletti e delle performance canore da far invidia anche ad Adam Levine. Nessuno poteva dirle di fermarsi. Non smettevo mai di dirle quanto era appropriato il suo nome alla sua persona, al suo carattere pieno di calore e di voglia di vivere. Lei il sole ed io mi sentivo un po' come la luna tremendamente speciale quando è lì nel cielo così splendente insieme alle stelle ma allo stesso tempo incapace di brillare da sola, perché senza il sole non avrebbe di certo potuto contare sulle sue forze per poter splendere.

Sole iniziò a farmi paura non so che intenzioni avesse in quel momento, so solo che prese coraggio e si avvicinò al gruppetto di ragazzi che parlava in modo molto animato accanto ad un muretto che si trovava di fronte al nostro tavolo.
" Ciao posso farti una domanda? È per un sondaggio che sto effettuando insieme ad altri miei colleghi universitari per il nostro corso di laurea magistrale. Sai studio psicologica, se tu fossi così gentile ad aiutarmi insieme ai tuoi amici...".
Il ragazzo moro con la camicia bianca dall'aria molto disinvolta si fermò un istante a guardare Sole negli occhi, forse era rimasto colpito dai suoi occhi verdi ed i suoi lunghissimi capelli mossi che quasi le toccavano il fondoschiena.
"Ehm si certo, che ne dite ragazzi possiamo aiutarla ?".
Rivolgendosi agli altri tre che erano con lui. Due dei tre annuirono acconsentendo ma uno dei ragazzi che era seduto sul muretto prese la sua birra e si allontanò infastidito come se Sole in quel momento avesse interrotto qualcosa di importante. Guardai da lontano tutta la scena, la mia amica sembrò non curarsi dell'atteggiamento di quel ragazzo che le aveva quasi voltato le spalle andandosene e continuò il suo discorso. Ed io che subito iniziai a pensare a quanta arroganza avessero certi ragazzi oggi sentendosi padroni di tutto. Ma quel suo atteggiamento fece nascere in me una curiosità a cui non riuscivo a dare una spiegazione valida.
Sole si voltò verso di me e con cenni della mano mi indicò di avvicinarmi, mi avvicinai con la mia solita insicurezza e mi presentai.
"Ciao piacere Chiara.."
"Ciao io sono Alex e loro sono Edo e Giò, ne manca uno Nico purtroppo ha avuto un problema ed è scappato via...
Comunque carissima Sole, dicevi ? "
Sapevo subito dall'inizio che avrebbe distolto le attenzioni su di me per concentrarsi su Sole. Come succedeva sempre ormai vivevo nella penombra, il suo carattere oscurava il mio, quasi sembrava la invidiassi ma il bene che le volevo era così grande che mi bastava capire che non potevo darle delle colpe solo perché lei era estroversa ed io no. Cercai di intervenire non sapendo assolutamente che idea stramba si era fatta venire per avere delle risposte.

"Allora Sole..? Posso capire un attimo cosa sta succedendo?". Dalla mia faccia si poteva ben comprendere quanto fossi perplessa.
"Ma amica certo come hai fatto a dimenticarlo? Ti ricordi quel famoso sondaggio che devo fare per l'università? Te ne ho parlato tante volte!". Compresi bene le sue intenzioni quindi mi limitai semplicemente a dirle di sì.
" Dai allora Sole siamo curiosi.."
" Allora innanzitutto dovete dirmi la vostra età, cosa fate nella vita e di dove siete" disse tutto d'un fiato Sole.
" Ma non è che sono nuove tecniche di rimorchio queste?".
A Sole non piacque la loro ironia e fece per andarsene, Alex le prese la mano e fece in modo che ritornasse dov'era prima.
"Ma dai scherzavo te la sei presa davvero?. Per così poco!"
"Alex guarda che se non volete qui ci sono tante altre persone che possono aiutarmi!"
"No assolutamente ti rispondo subito e non essere permalosa ! Ho 28 anni tra due mesi 29 e qui siamo tutti di Napoli centro tranne Giò che abita al Vomero, nella vita sono un avvocato."
Giò e Edo avevano entrambi 27 anni e lavoravano nella stessa azienda. Ad un tratto presa dall'istinto chiesi
"E Nico invece se possiamo saperlo? È importante affinché il sondaggio abbia quanti più elementi possibili".
Mentii solo per sapere di quel ragazzo che mi aveva incuriosito terribilmente e non sapevo nemmeno spiegarmi cosa mi avesse colpito di lui.
"Si certo Nico ha 29 anni, è di Napoli centro anche lui e fa parte della marina militare, quindi capita per lunghi periodi che quasi non lo vediamo più perché li passa più in mare che sulla terra ferma".
Guardai Sole quasi divertita per aver sentito che nessuno di loro aveva a tutti gli effetti trent'anni...
"Allora raga ora vi faccio la domanda più importante di tutte, cosa spinge voi e molti vostri coetanei a non voler mettere delle basi ben solide per formare una famiglia?"
Alex si fermò con lo sguardo perso nel vuoto prima di rispondere.
"Te lo dico solo se domani sera vieni a cena con me, una semplice cena ti chiedo e risponderò a questa domanda. A quanto pare hai solo troppi pregiudizi."
Sole non ci pensò due volte mi tirò per un braccio e mi trascinò via da lì.

"Mi spieghi perché sei scappata così?"
"Chiara non c'è bisogno che io vada a cena con lui per avere una risposta che alla fine nemmeno mi interessa più di tanto e per di più una domanda per un sondaggio che nemmeno esiste. La risposta l'ho ricevuta nel momento in cui mi ha chiesto di andare a cena con lui, è evidente cosa hanno in quella stupida testa e sicuramente vogliono arrivare ad un unico scopo."
Sole continuò a parlarmi male del genere maschile mentre io non riuscivo a togliermi dalla testa la curiosità che mi aveva suscitato Nico, un ragazzo che alla fine non mi aveva nemmeno rivolto la parola e che era andato via chi lo sa per quale strano motivo, forse un motivo addirittura inventato per poter raggiungere qualche ragazza.
Continuammo a passeggiare fin quando non sentimmo una voce che ci chiamava da lontano.
"Sole! Chiara! Potete fermarvi un attimo per favore?"
"La tua risposta è stata chiara grazie non abbiamo bisogno di nient'altro. Ciao".
Rispose Sole infastidita dalla presenza di Alex che la guardava senza distogliere mai lo sguardo da lei.
"Mi dispiace non volevo infastidirti, ma alla fine tu non conosci me ed io non conosco te. Per quale motivo devi avere dei pregiudizi su un quasi trentenne single ed ho capito anche a cosa stai pensando. Che il mio unico scopo sia quello di portarti a letto! La mia storia non la conosci ed io non conosco la tua, ti trovo una bella ragazza tutto qui e sicuramente mi piacerebbe conoscerti meglio. Se ti va mi trovi domani sera al Blue Marlin alle 21."
Alex non aspettò che Sole rispondesse, voltò le spalle e raggiunse i suoi amici che lo aspettavano in fondo alla strada. Notai che con loro c'era di nuovo Nico per qualche secondo ci guardammo negli occhi, aveva un'aria nervosa quasi come se si fosse isolato dal mondo per un po', la camicia di lino leggermente sbottonata faceva intravedere un tatuaggio che sembrava essere una frase, i capelli ricci scuri non troppo lunghi facevano risaltare gli occhi verdi che quasi sembrava mi parlassero.

Sole fece un colpo di tosse.
"Sole chiama Chiara, ci sei su questa terra?"
"Si scusa ero pensierosa, quindi cosa farai con Alex alla fine cosa ti costa è solo una cena se va male non lo rivedrai più"
" Si Chiarè la fai facile questi qui ci sanno fare e non ho intenzione di finire a letto con uno che poi il giorno dopo mi darà sicuramente buca".
"Mi spieghi perché ti fasci la testa prima di cadere? Ma che ne sai ? Lui stesso ti ha detto che non devi avere pregiudizi".
Sole non rispose e rimase quasi senza parole per tutto il tragitto che riportava a casa.
Era stata spesso delusa anche lei come me, allora forse non era poi la ragazza così sicura che avevo conosciuto in tutti quegli anni.

Illumini i miei passi Where stories live. Discover now