Cap.2 COLOR MALVA

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Come quasi tutte le vacanze passate in questo posto, il mare mi aspettava al solito orario quando ormai mancava poco per il pranzo. Andavo a letto tardissimo spesso anche alle 5 del mattino soprattutto mi capitava nel mese di agosto quando i locali della zona organizzavano delle serate pazzesche.
Sole ed io ogni estate ci ritrovavamo a far amicizia con qualcuno che poi sapevamo di non rivedere più l'estate successiva. Ad un tratto mi chiesi se anche quest'anno poteva andarci bene e non mi dispiacerebbe se quelle nuove amicizie fossero proprio Nico ed i suoi amici. Si, proprio loro. Non smisi per un attimo dalla sera precedente di pensare a quel ragazzo, mi avevano colpito i suoi occhi verdi così intensi, il suo modo di fare così misterioso.

Finalmente mi alzai dal letto e vidi che tutta la mia famiglia già era in spiaggia, non avevo più voglia di starmene a poltrire aspettando che potesse passarmi il gran sonno che avevo, andai a prepararmi, bevvi quel poco di caffè avanzato ormai già freddo da molto ore, indossai il costume da bagno ed il mio prendisole preferito color malva, il colore che amavo più di tutti. Gli occhiali neri coprivano le mie occhiaie, uno di quegli oggetti indispensabili soprattutto quando non vuoi farti vedere senza un filo di trucco in particolar modo per una ragazza insicura come me che crede di non piacere a nessuno.
Mi incamminai finalmente verso la discesa che portava alla spiaggia e da oltre 15 anni osservavo le villette che erano accanto alla mia curiosa di sapere quell'anno a chi le avessero affittate. La villetta rossa apparteneva ad una coppia di anziani, i signori Giovenco, avranno circa 80 anni ma erano così inseparabili che in tanti anni non mi era mai capitato di vederli l'uno senza l'altra, ancora dopo tanti e tanti anni di matrimonio si prendevano la mano mentre erano seduti in giardino la sera per rilassarsi e prendere un po' di aria buona. Magari si potesse arrivare con tutto questo amore alla loro età, vorrei arrivarci anche io così ma i tempi di oggi promettono solo amori frivoli, privi di contenuti, basati sull'apparenza e su tutto ciò che riguarda il mondo dei social network. Ma avevo sempre voluto un amore di altri tempi proprio come quello dei Signori Gioveco, e se non fosse arrivato in quel modo tanto vale essere single, non mi andava di farmi spezzare il cuore per l'ennesima volta da chi si riempie la bocca di belle parole solo per portarti a letto. Sono cresciuta con dei valori, vengo da una famiglia cristiana e quante volte mi sono sentita diversa rispetto a tutti i miei coetanei. Quasi sempre mi sono sentita fuori luogo, solo perché in me c'era il desiderio di poter avere un amore sano, un amore pulito e senza doppi fini.

Guardai la villetta Malva e pensai a come un bel giorno i proprietari di quella casa avevano deciso di dipingere gli infissi ed il cancello di quel colore. Esattamente del mio colore preferito. Aveva un'aria così fresca e accogliente quella villa che avevo sempre desiderato un giorno di comprarne una così per le mie vacanze e continuare a passare le mie estati in quel posto che mi aveva vista crescere e maturare.
Mi resi conto di essermi soffermata qualche secondo in più a guardare la villetta ed una voce giovane catturò la mia attenzione.
"Mamma allora io vado in spiaggia con gli altri, non prepararmi niente mangio qualcosa al bar del lido".
Rimasi per un attimo impietrita.
Era lui, Nico.
Indossava un paio di pantaloncini da mare sportivi e sopra aveva una camicia tinta unita quasi del tutto sbottonata. Sorrisi per come i ragazzi di oggi adattassero le camicie a qualsiasi tipo di abbigliamento anche se in realtà mi venne facile pensare a quanto gli stesse bene tutto per la sua forma fisica.

Cercai di avanzare il passo per non farmi vedere con la convinzione che uno come lui non mi avrebbe mai notata, con passo svelto avanzavo sempre di più verso la spiaggia, quando all'improvviso scivolando mi si ruppe il sandalo destro.
Mi era capitato già altre volte scendendo verso la spiaggia, ma perché proprio davanti a lui doveva accadere?
Mi feci abbastanza male, il mio alluce urtò con forza sull'asfalto e d'istinto mi sedetti sulla strada per il dolore atroce.
"Scusa tutto bene ? Ti sei fatta male?".
Alzai lo sguardo e c'era proprio lui accanto a me e per un attimo non seppi cosa dire.
"Ehm, non molto mi fa malissimo il piede destro..."
"Vieni che ti aiuto, sbaglio o ci siamo già visti ieri sera?"
"Ah davvero? Infatti hai un viso familiare."
Perché avevo mentito? Ricordavo benissimo il suo viso.
Nico mi prese la mano e mettendomi il braccio attorno al suo collo mi aiutò ad arrivare alla fontana più vicina sul lungomare per poter sciacquare la ferita. Fu molto premuroso e attento, mi aiutò anche a fare una specie di medicazione con dei cerotti che avevo in borsa.
"Penso possa andar bene così, cerca di non sporcarti troppo con la sabbia. E se vai a mare è meglio, l'acqua salata ti aiuterà con la ferita anche se brucerà tantissimo."
"Si grazie mille..."
"Ah comunque io sono Nico piacere, scusami non ho avuto nemmeno il tempo di presentarmi."
"Ma figurati mi hai aiutata e te ne sono grata davvero. Io sono Chiara piacere.."
Lui mi guardò per qualche secondo negli occhi, sembravo un'adolescente alle prese con la sua prima cotta. Quasi arrossivo! Quel momento che mi stava lasciando senza fiato si interruppe quando gli squillò il telefono.
"Pronto, ciao tesoro..." mi fece cenno con la mano di attendere un attimo e si allontanò dal muretto sul quale ero seduta. Lo guardavo da lontano sembrava stesse avendo una discussione per come gesticolava in modo nervoso, cercai di afferrare qualche parola leggendogli il labiale ma i miei tentativi furono vani.

Finalmente interruppe la conversazione ed avvicinandosi di nuovo mi chiese dove stessi andando di preciso prima del piccolo infortunio.
"Stavo andando in spiaggia dalla mia famiglia e dalla mia amica"
"Ah bene io stavo raggiungendo i ragazzi, penso che mi abbiano dato per disperso"
"Si certo vai pure non preoccuparti per me riesco a cavarmela."
"No non ti lascio fin quando non ti avrò accompagnata fin giù alla spiaggia e se vuoi ti accompagno anche in acqua".
Mi disse sorridendomi e quasi mi sembrò che avesse uno di quei sorrisi genuini senza filtri. Ma dovevo ritornare in me, lui non mi avrebbe mai guardata con altri occhi forse potevamo semplicemente diventare amici ed io dovevo ritornare ad essere quella ragazza che non si lasciava andare così facilmente soprattutto quando si trattava di doversi fidare di qualcuno.
"Non voglio farti perdere altro tempo davvero, i tuoi amici ti stanno aspettando"
"Allora non voglio obiezioni, insisto!"
Nico mi prese la mano e mi tirò verso di lui per farmi alzare, lo stomaco mi si strinse talmente tanto quando ci guardammo negli occhi per pochi secondi che mi sembrarono interminabili. Continuo ancora ad illudermi, è solo un ragazzo che ha dei sani principi e se vede una persona in difficoltà l'aiuta come giusto sia, ma niente di più.

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