69.Anime Gemelle.

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"No, aspetta ma come? Edoardo Conte sta a Poggioreale." la fermo e mi soffermo su questo dettaglio.

"Beh, non lo so sarà uscito a permesso..."

"Vabbè, continua." le dico.

"Futura mi ha anche detto che io sono sua figlia ed è questo che mi ha scioccato."

"Sua figlia?" sogghigno.

"Mi sono spaventata perché non ci potevo credere. Mia madre mi ha sempre raccontato un'altra versione di come sono nata e di certo non era con Edoardo Conte, ma con mio padre. Adesso non capisco come gli è uscito a lui questa assurda storia."

"Sarà che rivuole tua madre." le dico per scherzare ma rimane seria e fa la sua solita faccia che fa quando si mette a pensare.

"A che stai pensando adesso? Non mi dire che gli credi."

"Non ho un tratto di mio padre, non ho preso assolutamente niente da lui."

"Questo non c'entra nulla, perché hai mica qualche tratto di Edoardo Conte?"

"No, ma a me farebbe più piacere sapere che mio padre sia Edoardo Conte."

Aggrotto le sopracciglia e poi scuoto la testa.

"Edoardo Conte è uno dei boss della camorra più potente di tutta Napoli. Vuoi davvero che sia tuo padre?"

"Desidero chiunque come padre ma di certo non il mio." dice, poi cala il silenzio.

"Tu come stai, hai rivisto Ciro?" cambia discorso.

"Sì e come sempre abbiamo litigato. Io so che c'entra qualcosa con l'incendio ma non mi dice niente. Dice solo che ha bisogno di tempo."

"E secondo te, ti parlerà?"

"Non lo so, io insisto proprio per questo." sospiro.

"Comunque domani non vengo a scuola." mi dice con tono nervoso.

La guardo di scatto perché penso sia successo qualcosa, quindi aggrotto di nuovo le sopracciglia.

"Perché?"

"Domani abortisco." risponde sottovoce.

Fa fatica a dirlo a voce alta. Lo sa anche lei che è una cosa brutta da dire ma sa anche che è una cosa giusta da fare se lo vuole davvero.

"Va bene, quando esco da scuola ti trovo ancora lì?" le chiedo, perché in qualche modo vorrei starle vicino.

"Non lo so, poi ti chiamo e ti faccio sapere."

"Ok." prendo il mio drink e lo sorseggio.

Mi guardo attorno e noto da lontano Ciro che si avvicina al bar. Lancio un'occhiata a Martina per farle capire chi sta arrivando. Si volta anche lei e lo vede. Ci passa davanti ma non ci saluta, entra poi dentro al bar.

"Ma hai visto ? Era Ciro." le dico esaltata.

"Eh sì! Ma sta solo lui qua, che starà facendo?"

Faccio una smorfia perché non ne ho proprio idea.

"Ma perché non mi ha salutato? Non è che non mi ha riconosciuto?"

"Ci ha squadrato dalla testa ai piedi, ha capito che siamo noi."

"Allora perché non mi ha salutato? Sta arrabbiato con me, forse."

"Dovresti essere tu quella arrabbiata con lui."

"Che faccio dopo? Lo saluto?"

"Ti stai rendendo ridicola, la vuoi finire?"

"Perché? Voglio solo salutarlo niente di più. Appena esce mi alzo e gli vado vicino."

"Io però ti aspetto qui."

Le annuisco, poi guardo attentamente il bar per vedere quando esce. Passano tre lunghi minuti e finalmente lo vedo uscire. Scatto e corro verso di lui. Mi avvicino con passo lento e mi ritrovo di fronte a lui.

"Ciro! Ciao."

"Ciao." mi risponde freddo.

"Che ci fai qua solo tu?"

"Sono passato a salutare un mio amico che lavora qua. Tu invece?"

"Sto bevendo qualcosa con Martina, vuoi unirti?" gli chiedo.

"No, devo andare. Mia madre mi sta aspettando in un negozio di vestiti proprio dietro l'angolo."

Non continuiamo il discorso che sento improvvisamente Martina urlare Futura sta attenta. Vedo due ragazzi su un motorino, incappucciati, con una pistola in mano. Martina corre verso la mia direzione e quando vedo la pistola puntata su di me vado in panico. Chiudo gli occhi dalla paura e sento un colpo di pistola. Inspiegabilmente non mi sono ferita, perché quando ho riaperto gli occhi ho visto che Ciro si è fatto avanti e si è preso una pallottola per me. I ragazzi in motorino sono scappati via ma io mi sono soffermata solo su Ciro. È steso a terra e io gli sono vicina.

"Futura, state bene?" mi dice Martina.

"Martì, sta sanguinando." gli tocco delicatamente la pancia insanguinata, il punto in cui è stato sparato.

Piango. Non ne posso più. Chi erano quei ragazzi sul motorino che volevano vedermi morta? Cosa ho fatto? Martina non perde tempo e chiama subito l'ambulanza. Intanto la gente intorno a noi aumenta.

"Ciro, resta con me!" gli ripeto.

Lui mi guarda e fa fatica a parlarmi.

"Ciro, ti prego tieni gli occhi aperti."

"Futù..."

"Sì, sì bravo continua a tenere gli occhi aperti. Resta con me ti prego."

"Non lo so se ce la faccio..."

Mi tolgo la giacca e gliela metto sulla ferita facendo pressione così da stoppare la fuoriuscita del sangue.

"Ce la fai, ce la fai."

Non posso perderlo, non così. Deve vivere. Deve avere la felicità che merita. Non può morire adesso.

"Futura, non mi lasciare solo. Se devo morire l'ultima persona che voglio vedere sei tu."

Il mio respiro si fa sempre più affannoso. Si è sacrificato per me, quel colpo potevo prendermelo io e invece si è fatto lui davanti. Non importano i problemi che stiamo passando, noi ci ameremo comunque e sempre.

"Ma che dici, tu non morirai... non lo permetterò."

"Non c'è niente da fare." fatica a rispondere e vedo che è intento a chiudere gli occhi.

"No, no apri gli occhi! Apri gli occhi, Ciro!" urlo.

Non voglio vederlo morire con i miei occhi. Perciò mi avvicino a lui e metto la mia testa sul suo petto, continuando a fare sempre pressione sulla ferita. Non so ancora cosa potrà succedere.

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27|03|2023
a breve il continuo...

lasciate una stellina per il prossimo capitolo.⭐️

Futura Di Salvo. Where stories live. Discover now