2-Back to school

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«Sfortunatamente, ricomincia un'altro noioso anno, pieno di giornate passate a scuola, i pomeriggi a studiare e le sere a guardare serie tv»
«Andiamo Nirva! Siamo state in discoteca fino a l'altro giorno... possiamo andarci ogni sabato...»
«Si però non è la stessa cosa!!»
«Vabbè in qualche modo facciamo. Magari usciamo in centro o andiamo a fare shopping. In ogni caso un modo di vederci lo troviamo.»
«Hai ragione, Izzie»
«Entriamo dai, a dopo!»
«Ciaoo»
Io mi chiedo come e perché non siamo in classe insieme, come sarebbe stato bello! Invece, classi separate...
Con Izzie (Isobel) mi trovo troppo bene ed è l'unica di cui mi fido e a cui dico praticamente tutto. Non per caso siamo migliori amiche. Devo dire che quando l'ho vista per la prima volta alle medie ero combattuta sul parlarle o no: i miei compagni sparlavano di lei per via della sua pancia e facevano girare brutte storie su di lei. Però un giorno, dopo essere stata rimpiazzata dalle mie ex migliori amiche con una ragazza nuova, lei è stata l'unica che è venuta a consolarmi mentre piangevo da sola, in bagno. Da lì abbiamo cominciato a parlare e poi ad uscire, stringendo sempre di più la nostra amicizia. Ora è bellissima e tutte vorrebbero avere il suo corpo...peggio per loro che la prendevano in giro.
Comunque io e Isobel siamo come sorelle: facciamo letteralmente tutto quello che possiamo insieme e siamo fortunate ad essere nella stessa scuola nonostante i corsi diversi. Sappiamo tutto l'uno dell'altra, ad esempio: il suo colore preferito è il viola (anche il mio), le piace un ragazzo di nome Emanuele e sa tipo tutto di lui, ma lui al contrario non sa neanche che lei esiste; continuando, usa lo shampoo Garnier ai carboni attivi, il suo tipo di reggiseno preferito è... Ok forse so un po' troppo, in ogni caso lei per me è come una sorella e non c'è cosa che non faremmo l'una per l'altra.

Finalmente mi incammino verso la mia squallida aula. Devo dire che non è male il fatto che le lezioni sono in classi diverse in base al corso. Ma la maggior parte le svolgiamo in questo squallore di posto dalle pareti grigio chiaro sbiadito e i banchi a due che sono l'unica cosa nuova.
Come al solito la terza fila è casa mia e mi siedo al mio solito posto quest'anno apparentemente sola dato che il mio compagno è stato bocciato... peccato era simpatico. Vabbè meglio soli che mal accompagnati. Entra finalmente dopo 10 minuti di ritardo il prof di matematica iniziando a cazziare tutti quelli che arrivavano solo un minuto dopo di lui: pare che solo lui ha l'onnipotenza di arrivare tardi ogni giorno. Poi se ne esce con quella scusa del cavolo che abita lontano, che è una balla grande quanto una casa. Sono 15 minuti che spiega una cosa lagnosa, quando un ragazzo alto un metro e ottanta, spalanca la porta e senza salutare entra e si siede accanto a me, dato che era l'unico posto libero.
"Cazzo ora succede l'inferno" penso appena il prof si alza rosso dalla sedia.
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