Cavolo. Il mio stomaco non ne può più. Quindi non stava cercando di essere romantico. Certo, avrei dovuto saperlo, sono così stupida.

«Ah, ehm, non è troppo. Mi piacciono» faccio spallucce. «Possiamo cominciare a mangiare adesso? Sto morendo di fame»

«Certo! Scusami, dimenticavo...» balbetta alzandosi goffamente per prendere un paio di piatti e bicchieri di plastica. «Tuo padre mi ha detto il nome del tuo vino preferito ma per quanto lo cercassi non lo trovavo. Ho dovuto comprare questo, la commessa mi ha detto che era molto buono»

«Il mio preferito lo abbiamo preso da un amico di mio padre che possiede un vigneto. Non è molto in commercio, ma grazie. Sono sicura che anche questo mi piacerà»

Justin mi versa un bicchiere di vino e un bicchiere di succo di mirtillo, chiedendomi con cosa voglio iniziare. Scelgo il pollo Kum Pao.

«Un'altra cosa, prima che me ne dimentichi» dice all'improvviso Justin, abbassandosi per afferrare qualcosa dal pavimento, poi mi porge la borsa che ho comprato con Pattie e sussulto ricordandomi quel momento. «Tuo padre mi ha anche fatto una testa così sul sesso protetto. E..., non so come scusarmi per.... non so come scusarmi per tutto, non sono bravo a pentirmi o ad accettare di aver commesso un errore...»

Mentre Justin cerca di esprimersi, apro le pillole e le ingoio tutte e tre con l'aiuto del vino, perché sono passati cinque giorni e perché sono tutte quelle che ci sono in questa stupida confezione... Lo so che non non funziona così, ma è l'unica cosa che posso fare a questo punto. Questo e pregare tutti gli dei che conosco. Gesù Cristo, Buddha, Allah, la Vergine di Guadalupe, la Regina Elisabetta. Non credo davvero in nessuno di loro, ma confido che qualcuno mi aiuterà»

«Penso che tutto quello che posso dire sia la verità. Ero ubriaco e eccitato e pensavo da ore a quello che diceva un tuo amico in discoteca, che ero il ragazzo più fortunato a poter tornare a casa con te e fare quello che volevo facessimo... ho iniziato a sentirmi patetico per la mia verginità e... mi dispiace tanto. In quel momento non mi importava di nient'altro che farlo. Non volevo nemmeno divertirmi, non pensavo a divertirmi, solo a farlo... e... e lo so...»

«Okay, va bene» gli dico, alzando le spalle e sorridendo come se non ci fossero problemi, perché non c'è. Sono abituata a quel tipo di incontri. Certo, ne ho avuti anche di bellissimi che durano a lungo e mi danno un enorme piacere, ma alla fine mi sento sempre la stessa quando finisce. Come se non fosse un grosso problema. Come se non significasse assolutamente niente.

«No, non va bene. Non voglio essere così» nega, con uno sguardo feroce. «Non sono un adolescente idiota, sono un uomo e non dovrei pensare solo a me stesso. E non dovresti mai pensare che vada bene. È stato un grosso errore e mi dispiace davvero... sto morendo di vergogna. Non credo di essere durato più di tre secondi. Ho sempre pensato che avrei avuto molta più resistenza»

«Non preoccuparti e non sentirti male. Anch'io ho perso la verginità da ubriaca, ed è stato molto peggio» ricordo, ridendo amaramente e finendo quel che restava del pollo. Subito dopo apro il contenitore della pasta e ne verso una buona dose nel piatto, lasciandone un po' a Justin, ovviamente.

«Cosa intendi per peggio?»

«Mi faceva male, era scomodo, la mia vagina faceva uno strano suono e mi addormentai anche io. E il ragazzo poi mi ha scattato un sacco di foto mentre dormivo. Foto dove si vedeva tutto. Tutto, come... sono stato fortunata che non mi si sono visti i polmoni almeno»

«Stai scherzando?» Justin smette di mangiare e mi guarda con la rabbia negli occhi. Scuoto la testa, «Che diavolo? E immagino che tu non gli abbia lasciato fare niente con quelle foto, vero?»

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⏰ Last updated: Mar 06, 2023 ⏰

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dear sergeant ➳ jbWhere stories live. Discover now