Vicinissimi

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Laboratorio di Pozioni - 10 febbraio 1999

Erano passati esattamente 10 giorni, dall'inizio di quel corso avanzato di Pozioni e nulla pareva essere cambiato. La freddezza che contraddistingueva l'uomo, era perennemente presente e la ragazza percepiva un senso di frustrazione crescente.

Come poteva comportarsi in quel modo indifferente, dopo il loro bacio? Per lui non contava nulla? Che cosa gli passava per la testa?

Erano le solite domande che, ogni sera, Ginny doveva sorbirsi. Ma fu proprio la sera precedente che le cose cambiarono. La rossa, stanca delle solite lamentele dell'amica, decise di intervenire.

-Non appena avrai occasione, gli dirai che esci con Dean- ed era riuscita a convincerla di procedere in tal senso.

Fatalità volle che quella sera stessa si presentò l'occasione perfetta per sfoderare quell'asso nella manica e vedere quindi la reazione dell'uomo.

Il Professore era intento nel pestare le zanne di serpente con un mortaio, mentre la ragazza stava mescolando l'intruglio presente nel calderone, che altri non era che il Veritaserum. La pozione era stata commissionata dal Ministero, che si fidava solo delle capacità e della perfezione maniacale di Piton.

-Sabato verrai qui. Dobbiamo aumentare le ore di lezione o non riusciremo a finire il corso entro i M.A.G.O.-

-Ma sabato dovrei uscire con Dean- aveva proferito flebilmente, incerta se effettivamente fosse un bene agire in tal senso.

Il Professore abbandonò il mortaio, fermandosi dalla propria attività e guardando la ragazza, presente dall'altra parte del banco di lavoro. Sollevò pericolosamente un sopracciglio e si avvicinò a lei, sfoderando la bacchetta e spegnendo il fuoco.

-Osi dare priorità a frivolezze sentimentali che allo studio? Vattene- disse in modo calmo ma lapidario, ponendosi di fianco a lei e guardandola furente. Dentro di se percepiva una sensazione subdola farsi strada nel proprio cuore...gelosia?

-No ma io..- non le diede tempo di ribattere.

-Vattene, Granger-

A quel punto la ragazza esplose -è da più di un mese che mi ignori, come se quel bacio per te non contasse nulla!- era diventata deliziosamente paonazza agli occhi del Professore che, solo a quel punto, capì dove la Granger volesse parare con i discorsi. La prese per un braccio, portandola contro una parete e tappandole la bocca.

-Non urlare, potrebbero sentirti razza di stolta ragazzina!- gli occhi carichi d'ira dell'uomo placarono istantaneamente ogni proposito bellicoso di Hermione. Solo quando percepì la ragazza calmarsi, la liberò, rimanendo attaccato a lei. La mano del Potion Master, dapprima sopra la sua bocca, sfiorò le sue labbra in una delicata carezza.

-Credi che per me sia un gioco? Non lo è, affatto- proferì pacatamente -saresti stata una perfetta Serpeverde, vista la velenosa bugia di quell'inutile testa di legno di Thomas- gli occhi neri come la notte osservarono in maniera quasi ossessiva le labbra di Hermione e per un attimo si era sporto verso di esse, con l'intento di catturare quelle labbra in un bacio infuocato, ma si staccò da lei. Era visibilmente combattuto ed in effetti in quel momento, dentro di lui, imperversava una battaglia senza esclusione di colpi tra la propria razionalità ed il proprio cuore.

Hermione fu più veloce di lui: lo prese per la manica, lo fece voltare e lo baciò.

Non un bacio casto, come quello dato al Lago Nero, ma un bacio carico di passione, di fuoco e di desiderio. La lingua della ragazza si insinuò senza scrupoli tra le labbra del Potion Master, arrivando ad approfondire quel semplice contatto. Contro ogni previsione Hermione scoprì il corpo del Professore essere asciutto e tonico e, appoggiato contro il proprio, ne percepì il desiderio.

Si stava verificando ciò che la testa del Professore aveva fantasticato in modo malsano. E quel corpo giovane, quella carne fresca, profumata, lo stava letteralmente mandando in visibilio. Eppure quel desiderio carnale stonava rispetto al sentimento che traspariva dagli occhi color ambra della ragazza e si riversava nei propri pozzi neri. Quasi non riusciva a reggere una tale visione, preso dai sensi di colpa nei confronti di Lily, nei confronti della Granger ma anche della trasgressione alle regole della scuola. Da quanto tempo non toccava una donna? Da quanto tempo non si era concesso un totale abbandono alla lussuria, alla perdizione dei sensi?

E d'un tratto il proprio impulso primordiale ebbe la meglio sul Mago, che la fece voltare di schiena, spogliandola delle collant e sbottonandosi con un sol colpo i propri pantaloni.

L'ultimo istante di lucidità lo ebbe prima di affondare tra le gambe della ragazza.

-Hai mai...-

-Non sono vergine- disse lei perentoria, intuendo la domanda dell'uomo.

Bastò quello per riempire la poca distanza dalla ragazza, divenuta fin troppo dolorosa per il corpo del Professore. La prese così: contro il muro, di schiena, con colpi secchi, decisi e degli affondi che portarono entrambi, in pochi minuti, ad un amplesso profondo. Hermione percepiva il respiro pesante del Potion Master, poco dopo il suono gutturale dell'orgasmo che egli aveva emesso, solleticarle il collo. Il viso dell'uomo appoggiato alla spalla, gli occhi chiusi.

Ci vollero pochi minuti affinchè lui si riprendesse e si sistemasse. Per un attimo stette ad osservare la ragazza, ferma contro il muro, con la gonna leggermente sollevata che faceva intravvedere le perfette natiche, deliziosamente arrossate.

Hermione non perse tempo e si sistemò, senza mai incrociare lo sguardo del Professore. Si era immaginata la loro prima volta in un modo completamente diverso, forse più romantico, magari tra le lenzuola del suo letto, tra languide carezze ed una dolcezza nei movimenti che, in quel caso, non era per nulla esistita. E forse era per questo motivo che non riusciva in quel momento a guardare l'uomo di fronte a lei...per l'imbarazzo. Non sapeva come comportarsi.

-Allora...a domani- disse lei in estrema difficoltà.

Severus annuì silenziosamente con la testa, mentre sistemava le maniche del proprio frock coat, procurando alla ragazza non poco dispiacere. Pareva quasi l'avesse trattata come una bambola di pezza. Ma ogni suo dubbio svanì nei minuti successivi; difatti l'uomo la richiamò

-Granger-

La ragazza era sulla soglia della porta e si era voltata, in attesa che il Professore parlasse.

-Se quel somaro di Thomas dovesse anche solo sfiorarti, sappi che ci metterei poco ad espellerlo dalla scuola- aveva alzato gli occhi su di lei, una volta terminata la propria affermazione minacciosa. Vide gli occhi incupiti della ragazza risplendere come non mai, divenendo uno dei spettacoli più belli che avesse mai visto, accompagnati da un sincero e raggiante sorriso.

Ma mai, nessuno, lo avrebbe saputo.

Nemmeno se fosse finito sotto tortura.

Quello spettacolo che gli aveva procurato una capriola al proprio cuore, lo avrebbe custodito gelosamente e segretamente in eterno.

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora