Alcolico bacio

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Ufficio del Professor Piton - 31 ottobre 1998

Hermione provava una sensazione quasi mistica mentre, quei profondi occhi color pece, la fissavano in modo imperscrutabile. Vicini, vicinissimi. Ed ora che tutto le tornava come l'incastro perfetto di un puzzle, dal suo profumo, alle finte coincidenze dei loro incontri, aveva capito chi fosse il principale responsabile del loro avvicinamento: il proprio cuore. 

-Sei ubriaca, Granger. Ti porto in infermeria e faremo i conti non appena sarai sobria- decretò alzandosi dalla sedia, senza calcolare l'estrema vicinanza della ragazza, rimasta ferma sul posto. 

Non aveva nemmeno tenuto conto dell'imprevedibilità della giovane Grifondoro, sotto effetto dell'alcool. Difatti quest'ultima si era sporta verso il Professore, baciandolo delicatamente a fior di labbra. Piton, non appena si rese conto della situazione, si era ritirato lontano da lei, come scottato, guardandola con occhi pericolosamente spalancati. Non aveva pronunciato una sola parola, prendendola poi sotto il braccio e portandola a passo spedito in Infermeria. 


Infermeria di Hogwarts - 31 ottobre 1998 

-Che diavolo ti è successo, Granger?!- così Madama Chips aveva accolto lei ed il Professor Piton. 

Intervenne subito il Preside. -È palesemente ubriaca, Poppy- aveva pronunciato monotono l'ovvia constatazione. 

-Oh santo cielo! Non posso credere che una studentessa modello come la Signorina Granger possa compiere un atto del genere- Madama Chips aveva esclamato lo sconcerto ponendo la propria mano destra davanti alla bocca. 

Hermione, rinvenendo a poco a poco, si voltò imbronciata verso il Professore -non sono ubriaca- mentre nel frattempo l'infermiera si era diretta a passo spedito verso la propria credenza di intrugli curativi. 

Piton aveva alzato il proprio sopracciglio destro, in segno di disappunto -stanotte te ne starai qui, Granger. Domani faremo i conti- 

Non le diede tempo di obiettare, ritrovandosi nel giro di pochi secondi da sola, assieme a Madama Chips. 

-Prendi questa- le diede un paio di boccette con due liquidi diversi alla vista, di cui uno riconobbe subito essere una pozione rinvigorente. L'infermiera stette ad osservare come un falco la ragazza, mentre quest'ultima assumeva la cura -ed ora vedi di metterti a dormire. Di certo domani non sarà per te una passeggiata- e se ne andò borbottando un infastidito -tsk...i giovani d'oggi...-

Hermione ci mise un po di tempo prima di venire catapultata nel mondo di Morfeo. Immersa nella quiete dell'infermeria, illuminata solamente da pallide lame di luce lunare, stette ad osservare l'alto soffitto perdersi oltre l'oscurità, ripensando a ciò che era accaduto l'ora precedente. Forse all'inizio poteva dirsi fin troppo brilla, quando aveva osato affrontare gli ordini del Professore, ma quel bacio che gli aveva rubato...di certo non era stato dettato dall'alcool. Ricordava perfettamente tutte le emozioni percepite, le labbra fini, morbide dell'uomo e persino quel maledetto profumo che le mandava in estasi tutti i sensi. Il cuore accelerò al pensiero. 

"Devi ormai ammetterlo a te stessa, per quanto possa essere una cosa folle ed impensabile...sei persa per il Professor Piton"

Sbuffò voltandosi su un fianco, desiderando solamente di poter riposare in santa pace. 


Ufficio del Professor Piton - 31 ottobre 1998

Hermione Jean Granger lo aveva baciato. 

Una constatazione pesante, molto pesante. No, non poteva essere accaduto, non doveva essere accaduto. Era una cosa profondamente sbagliata, ingiusta. Avrebbe desiderato che quel bacio fosse solo frutto di una remota e malsana fantasia del proprio cervello. Invece era successo che, senza preavviso, quelle labbra dall'aspetto non troppo carnoso ed invitante, si erano appoggiate sulle proprie, mentre un filo di piacevole alito alcolico gli aveva invaso le narici. Per un millesimo di secondo aveva desiderato contraccambiare, per un millesimo di secondo avrebbe voluto approfondire quel semplice tocco di labbra contro labbra. Ma la sola idea di quanto fosse razionalmente sbagliato, lo aveva colpito dritto alla testa, in un'unica stilettata. 

"È una mia studentessa, dannazione!" aveva esclamato tra se, guardando al di fuori della piccola finestrella e serrando le mani lungo i fianchi in due pugni stretti, così stretti da sbiancare pericolosamente le nocche. 

-Dannazione!- aveva imprecato, senza tener conto di una presenza discreta all'interno della stanza. 

-Severus, cosa succede?- la voce bonaria di Silente aveva fatto voltare di scatto il Potion Master, visibilmente impreparato rispetto al vecchio Preside, presente nella tela appesa sopra al camino. 

-Affari che non devono riguardarti- rispose in modo piccato. Ci mancava solo che una terza persona venisse a sapere di ciò che era accaduto. Avrebbe rischiato di finire a processo al Ministero di Londra. 

-Lo sai che con me puoi parlare, di qualsiasi cosa- 

-Per cosa? Per poi ricattarmi con i tuoi prossimi piani scellerati in cambio della segretezza? No, grazie- terminò la frase in modo sarcastico. 

-Nessun prossimo piano scellerato, ragazzo mio. Il tempo in cui ricoprivi il ruolo da spia è terminato, ma comprendo la tua mancata fiducia. Se avrai bisogno, potrai contare su questo povero vecchio- sorrise, allargando le braccia. 

-Giammai- decretò lapidario, voltandosi nuovamente verso la finestrella che dava al paesaggio notturno al di fuori del castello. 


Infermeria di Hogwarts - 1 novembre 1998

Hermione si svegliò alla buonora. Aveva faticato ad aprire gli occhi, ma soprattutto a rimettersi in piedi. All'inizio la testa parve girarle vorticosamente, al punto tale che le vetrofanie, i letti e le pareti del castello si mescolarono tra loro generandole un'intensa sensazione di nausea. Poco dopo, grazie agli effetti delle pozioni somministrate da Madama Chips, quella sgradevole sensazione svanì. Non fece in tempo a decidere di ritornare nel proprio dormitorio che, una figura possente, veloce e nera si stagliò davanti a lei. 

-Fatto un bel riposino, Granger?- la voce vellutata quanto ironica del Professore le aveva messo i brividi, di certo non piacevoli. 

L'uomo non ottenne risposta, ma si pregustò la faccia della giovane -dov'è finito il tuo coraggio Grifondoro?- si avvicinò al suo orecchio, parlando con voce bassa e profonda -è per caso sfumato velocemente assieme all'acqua allegra?- si ritirò velocemente, guardandola severamente dall'alto della sua statura -ora verrai con me-

Hermione, dal canto suo, si ritrovava in mezzo ad una lotta interiore. Da una parte il desiderio di poterlo ancora avere vicino, dall'altra la paura delle possibili conseguenze del suo gesto. Cosa avrebbero detto i suoi compagni, dopo aver saputo della propria espulsione a causa di quel bacio? L'avrebbero presa per pazza, la sua reputazione sarebbe stata rovinata, a vita. Cominciava a percepire l'ansia prendere il sopravvento sul suo umore ed il Professore lo aveva piacevolmente percepito senza troppe difficoltà, guardando soddisfatto la faccia della ragazza mutare in una maschera di puro panico.

"Complimenti Hermione" pensò sconfitta la ragazza, mentre seguiva il Professore diretto in Presidenza. 

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Where stories live. Discover now