Di vendette ed imbarazzi

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La mattinata del giorno successivo dall'apertura dell'anno scolastico si scoprì essere piuttosto tranquilla. Hermione, Neville e Luna stavano seguendo Difesa Contro le Arti Oscure insegnata da Clyven Sturmgrant, ex capo Auror del Ministero della Magia di Londra. Quella prima lezione fu molto introspettiva e psicologicamente propedeutica per gli studenti del settimo anno, che avevano vissuto in prima persona la Seconda Guerra Magica. Lo stesso fu per Trasfigurazioni in cui la McGranitt iniziò a spiegare l'argomento Animagus.

Finite le lezioni, alle porte dell'ora di pranzo, il gruppetto si stava pigramente spostando verso la Sala Grande. Le facce provate e il passo pesante rendevano bene l'idea della stanchezza di quell'intensa mattinata. L'unica che ancora riservava non poche energie era Hermione, desiderosa come non mai di frequentare altre lezioni e di soddisfare la propria sete di conoscenza. Fosse stato per lei, non avrebbe avuto problemi a rientrare in aula dopo pranzo. Era tutto perfetto per lei, quella giornata era iniziata nel migliore dei modi e nulla poteva scalfirle il buon umore.

Nulla o forse quasi nulla. Perchè il gruppetto era incappato erroneamente lungo i passi di quel malefico pipistrello e purtroppo non riuscirono ad evitare il suo sguardo. Malgrado quindi il passo frettoloso e la testa bassa, vennero fermati dalla voce profonda del Potion Master.

-Quanta fretta- disse sarcasticamente, pietrificando sul posto gli studenti e continuò -voi due, andatevene- esclamò poi minaccioso, riferendosi a Neville e Luna. I due compagni fuggirono senza farselo ripetere una seconda volta, mentre le loro facce esprimevano tutta la gratitudine verso la divina provvidenza per quel colpo di fortuna. Hermione quindi rimase sola, sola ed in estrema difficoltà. Aveva capito già dalla sera precedente che il Professore l'aveva presa di punta, ma sperava di poter passare qualche giorno in tranquillità, senza la paura di qualche ritorsione nei suoi confronti.

-Granger, esigo delle spiegazioni-

-Pr..prego?- chiese lei stupìta, non sapeva a cosa si stava riferendo il Professore. Che aveva combinato?

-Abbiamo la memoria molto corta, noto- fece una pausa e poi riprese -Mi chiedo cosa ci sia di così interessante nel fissare in modo morbosamente malsano un suo Professore-

"Ah, ecco" pensò in quell'istante la ragazza, ma subito un campanello d'allarme la colpì in pieno. Non poteva di certo spiegargli cosa le era passato per la testa, la sera prima. Decisamente imbarazzante. Le guance si imporporarono in modo sconveniente e lo sguardo, dapprima rivolto verso Piton, si spostò in modo fulmineo verso un punto impreciso del pavimento, divenuto stranamente e decisamente interessante. Percepiva la situazione assai opprimente.

Piton, nonostante la mente fine, i ragionamenti complessi e lo storico ruolo da spia alle proprie spalle, non seppe interpretare il comportamento della ragazza. Alzò il sopracciglio destro, indice del suo stato di irritabilità in esponenziale aumento. 

-Quindi?- la incalzò a parlare, vista quella ridicola scena muta.

-Beh..- iniziò lei incerta su come cavarsela in quel discorso -io..- stava per iniziare a spiegare che spuntò la McGranitt alla loro sinistra. 

-Severus, abbiamo un problema con due studenti del terzo anno-

Il Potion Master annuì verso l'anziana strega, che cominciò a camminare verso la Presidenza, ma prima di andarsene si voltò verso Hermione sussurrando freddamente -non è finita qui-

La ragazza sospirò alleggerita nel momento in cui vide il Professore ad una distanza di sicurezza tale da farla sentire serena. 

"Beh, complimenti Hermione. La prossima volta ricorda di morderti la lingua" richiamò duramente se stessa con quel silenzioso pensiero, ricordando il comportamento tenuto nei confronti del Professore durante l'estate.


Parco di Hogwarts - 20 settembre 1998

L'aria ancora tiepida di quel giorno ed il cielo profondamente limpido aveva portato molti residenti del castello a godersi gli ultimi strascichi dell'estate appena trascorsa. Harry e Ron erano venuti in visita al Castello, per capire come procedeva l'anno scolastico di Ginny ed Hermione. Si erano riuniti assieme a Neville e Luna, mentre seduti sulla radura verde e rigogliosa guardavano lo spettacolo del Lago Nero stagliarsi fino a perdita d'occhio. Era come se fossero tornati ai vecchi tempi, con la stessa spensieratezza dei primi anni di scuola, prima che cominciassero ad accumularsi i nomi delle persone che avevano perso la vita a causa di Voldemort. 

Stavano chiacchierando allegramente in merito al corso di Auror di Harry e Ron, orgogliosi di essere entrati a far parte del Ministero. Un corso per loro avvincente, guidati soprattutto da una forte motivazione: la guerra appena trascorsa non sarebbe dovuta riaccadere in nessun modo e si sarebbero impegnati anima e corpo, affinchè la pace fosse perdurata quanto più possibile. 

Inevitabilmente lo sguardo di tutti si spostò sull'isoletta centrale al Lago Nero, da cui si poteva intravvedere il marmoreo mausoleo del vecchio Preside e, poco distante da esso, altrettante sepolture dal candido ma discreto aspetto. Vi fu un silenzio carico di tristi emozioni, ognuno immerso nel proprio lutto e nei brutti ricordi. Quella quiete diede ad Hermione la facoltà di ripercorrere mentalmente i nomi di ogni mago o strega deceduti nella battaglia, mentre il cuore le si riempiva di amarezza infinita ed ogni battito risultava sempre più doloroso. Ma quel flusso di nomi ed emozioni venne interrotto da una constatazione, seguita da un pesante quesito, a cui doveva a tutti i costi dare risposta. Lanciò un'ultima occhiata all'isola ripromettendosi che, appena i propri amici fossero ripartiti, avrebbe chiarito ogni suo dubbio. 

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Where stories live. Discover now