Capitolo 49.

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"Chicago chiama." - mi sollevai dal letto svogliatamente, raggiungendo Billie in bagno e placcandola con un abbraccio da dietro.

"Te ne vai?" — mi guardò con occhi supplici mentre si lavava i denti.

"Torno presto." - le sorrisi, vedendole negli occhi il desiderio che restassi.

"Lo prometti?"

"Lo giuro." - mi slanciai un po' da terra sulle punte dei piedi per lasciarle un delicato bacio sulla guancia.

"Allora va' e non dimenticarti le chiavi." — mi ricordò; sicuramente si sarebbe addormentata e io sarei rimasta chiusa fuori.

"Allora? Com'è andata?" - oltrepassai la soglia della porta della stanza della bruna, pronta a tutto.

"A dire il vero molto bene." — mi comunicò tranquillamente, estraendo delle patatine dal pacchetto mentre io la guardavo confusa. — "Aveva già intuito qualcosa, aspettava solo che glielo confermassi."

"E quindi perché mi hai chiamata?" - mi indispettii.

"Sai che non sei tu la più testarda della scuola, vero, Kimmy?" — domandò insinuante mentre io continuavo a non capirci niente. — "Che cosa sta succedendo tra te e Billie? Voglio che tu me lo dica adesso."

"Non sta succedendo niente, Chicago. Basta." — ero stata messa sotto torchio.

"E allora chi te l'ha fatto quel succhiotto?" — indicò.

Cazzo, Billie. Potevi avvertirmi.

"Non è stata Lei." - la guardai, pur sapendo che non si sarebbe mai bevuta quelle mie parole. - "E tu mi stai facendo perdere tempo."

Feci per andarmene, prima che mi bloccasse per un braccio.

"Kim." — mi osservò intensamente attraverso degli occhi tanto profondi da poter studiare anche la parte di me che non conoscevo. — "Guardami negli occhi e dimmi che non ti sei portata a letto Billie."

Come facevo a mentirle?

"Non me la sono portata a letto." - scandii. - "Fine della storia."

"E va bene, per ora mi fido. Ma non finisce qua." — allentò la presa.

'Ne ero assolutamente certa, Chi' pensai.

"Adesso però aiutami perché io non so che fare," — si allungò d'improvviso verso di me — "mentre tu ti diverti."

"Ma scusa, è successo qualcosa con Costa?" - cercai di ignorare quell'ultima allusione al segno che portavo sul collo.

"Guarda qua che mi ha scritto mentre arrivavi." — sbuffò sconsolata nell'atto di prendere il telefono dal letto.

Rodrigo ❤️‍🔥

Hey, bambola

Che stai facendo?



Guardai quei messaggi sconcertata.

"Mi faresti gentilmente capire perché sei così abbattuta? A me sembra fantastico che mostri interesse per te." - le strappai il telefono dalle mani per rileggere meglio la chat. - "Rispondigli tu o lo farò io."

"Ma se volesse solo farsi una scopata?"

"Mica male, no?"

"Kim!" — mi colpì una spalla. — "Io voglio una relazione seria e qualcuno che mi ami veramente, e non solo per quello che ho tra le cosce."

"Proprio nel modo in cui Billie ama te."

Colpita e affondata.

"Ne abbiamo già parlato, non divagare." - cercai di rimanere impassibile e autoritaria anche se dentro di me c'era solo l'impeto di dirle quanto fossi stata stupida a non averla ascoltata prima.

Di dirle quanto amassi quella ragazza dai capelli argentei.

"Fatto sta che non voglio più sveltine nei bagni o sesso furtivo," — si incupì. — "voglio poter sentire di appartenere a qualcuno."

La capii.

"Parlagliene, Chi." - le sorrisi un po' per tranquillizzarla. - "Vedi che così andranno via tutti i tuoi dubbi e poi chissà, magari la cosa è ricambiata."

"Domattina glielo dirò."

"Fallo ora, stupida!"

"E come?"

"Fallo venire qua."

"E se lo scoprono? Lo buttano direttamente fuori!"

"Sono sicura che il modo di non farsi scoprire lo troverà." - le restituii il telefono. - "Tenta."

La ragazza difronte a me deglutì.


Rodrigo ❤️‍🔥

Hey, Costa

Vorrei parlarti.
Puoi passare?


"Ecco fatto la cazzata della giornata." — si girò di scatto verso di me. — "Spera per la tua pelle che la cosa vada a buon fine!"

"Dammi due minuti e sono da te"

Inutile dire che la brunetta non si contenne dalla gioia, cominciando a saltellare su e giù.

"Ha solo accettato di venire a parlarti, mi sembra il minimo." - mantenni l'integrità mentre lei mi strattonava a destra e a sinistra dalla contentezza.

"Allora buona fortuna." - la feci un'occhiata dolce. "Domani voglio i dettagli."

"Grazie, Kì." — mi lanciò uno sguardo pieno di riconoscenza.

"Se te lo scopi, fai il video e mandamelo!" - terminai con una delle tipiche stronzate che mi contraddistinguevano, e tornai di Billie.

E alla fine non più.Where stories live. Discover now