Capitolo 17.

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"E tu come fai ad essere così sicura che io voglia te?"

"Perché lo so e basta." — rispose, restando a pochi centimetri dal mio viso.

Forse aveva ragione. Dopo quel bacio si erano risvegliate molte cose in me.

Restava comunque il fatto che non sapevo se fossi mai stata in grado di avere qualcosa di serio con una sola ragazza.

"Tu cosa vuoi?" - le chiesi, sapendo già la risposta.

"Te."

"Billie non sono mai stata in grado di stare con una sola ragazza dopo alcune cose che mi sono successe. Potrei farti male." - le confessai.

"O potrei farne io a te. Non importa, bisogna godersi il momento"

Mi si avvicinò nuovamente e sempre di più, poi potete immaginare cosa sia accaduto.

Cominciò a baciarmi arditamente, infilando persino le mani sotto la mia maglia.

Io feci lo stesso.

"Vieni in camera da me? — mi chiese la ragazza davanti a me, ansimando staccandosi un attimo dalle mie labbra.

"Fammi strada." - le dissi, dopo una breve pausa.

"Perfetto, una settimana che sono qua e già me ne sto per fare una" pensai.

In fin dei conti era una festa, l'alcol stava salendo e l'indomani mi sarei già dimenticata tutto.

Scacciai i miei pensieri.

La tipa dai capelli blu mi prese la mano, si fece avanti e aprì la porta.

Passammo davanti a tantissima gente che nonostante l'orario faceva ancora festa.

"Dove vai Kì?" - "Dove andate ragazze?" - "Venite a bere?"

Varie domande venivano prettamente rivolte a me, poi altre anche a Billie, ma le ignorammo entrambe.

Gli amici di Billie non chiesero niente al contrario dei miei, e inizio a capire che probabilmente è perché Billie gli aveva già raccontato della cotta che aveva per me, e non volevano interrompere niente.

Insomma, era palese le piacessi.

Quando riuscimmo ad uscire dalla sala dov'era la festa, tutti i corridoi erano vuoti e il collegio, al di fuori di quell'area, era una landa desolata. 

Camminando a passo svelto verso la sua stanza ci scambiammo dei baci, ridemmo a lungo e Billie di tanto in tanto faceva dei commenti sorridendo a 32 denti del tipo "beh una delle serate più belle della mia vita direi, che ne dici?"

Sembrava piuttosto soddisfatta.

E dopo un po' ecco che arrivammo davanti alla numero 66.

"Eccoci" — esclamò, estraendo la chiave e infilandola nella serratura per poi gettarla sulla scrivania dopo aver chiuso la porta dietro di sé.

E alla fine non più.Where stories live. Discover now