«Sei pronta?» Mi chiese mia zia, tenendomi le mani.
«No.» Ammisi e sospirai.
«Sono stufa dei funerali.»
Mia zia strinse le labbra.
«A chi lo dici.» Mi baciò la fronte.
Presi una foto poggiata sul comodino.
Mi scappò una lacrima.
«Vorrei aver avuto...
Oops! Ang larawang ito ay hindi sumusunod sa aming mga alituntunin sa nilalaman. Upang magpatuloy sa pag-publish, subukan itong alisin o mag-upload ng bago.
Sospirai guardando il soffitto della mia camera, stava suonando la sveglia ma non avevo alcuna voglia di alzarmi e spegnerla.
Era il primo giorno di scuola e già volevo arrendermi. Non sapevo come andare avanti dopo tutto quello che era successo.
Le mie azioni mi avevano portato a diventare orfana e non me lo sarei mai perdonata. L'unica cosa che potevo fare era accettarlo ed andare avanti, lo avevo promesso ai miei genitori.
E come se non bastasse avevo dovuto lasciare la Salvatore School. Molti genitori si erano lamentati con il preside perché non volevano che io frequentassi la stessa scuola dei loro figli. Avevano tutti paura di quello che potevo diventare, che potessi ferire gli studenti.
La preside Forbes aveva provato a trovare un modo per farmi restare e soddisfare tutti ma decisi di andarmene, l'avevo vista come un'opportunità per ricominciare da zero. Mi sarebbero mancati i miei amici naturalmente, ma avevano promesso di visitare durante le vacanze.
Sentii zia Freya bussare alla porta della mia stanza. «Svegliati Hope, non vorrai fare tardi il tuo primo giorno di scuola!»
Stavo per cominciare una nuova vita in una nuova città, non potevo neanche tornare a New Orleans, la mia città natale, dopo quello che avevo passato lì; dovevo cominciare da capo, in una città in cui non mi conosceva nessuno, e zia Freya e sua moglie Keelin mi avevano invitato a stare con loro a Beacon Hills.
Dopo essermi fatta una doccia calda, mi vestii e scesi subito a fare colazione.
«Buongiorno.» Dissi sbadigliando.
Mi chinai e baciai il pancione di zia Freya.
«Buongiorno anche a te piccolo Nik.»
Zia Freya e Keelin stavano per avere un maschietto e mi avevano detto che lo avrebbero chiamato Nik, in onore di mio padre Niklaus. La notizia mi aveva reso molto felice.
«Hai dormito poco, non è vero?» Annuii e mi sedetti a fare colazione.
«Di nuovo lo stesso incubo, il rimedio che mi hai preparato non ha funzionato.»
Dal momento in cui arrivai in questa città ho iniziato a fare lo stesso sogno: io sdraiata al centro di quel che sembra un cerchio di fuoco, completamente nuda con un simbolo disegnato con il sangue sul petto.
Freya e Keelin si guardarono corrugando la fronte.
«Ha sempre funzionato prima.»
Freya era come una seconda madre e si era sempre presa cura di me.
«Sono sicura che non è niente, non preoccupatevi per me.»
Le rassicurai e diedi un bacio sulla guancia ad entrambe prima di prendere lo zaino ed uscire.
