Amici?

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Mi sveglio all'improvviso e sento il mio braccio addormentato. Sento un peso sopra di me. Mi giro e trovo Serena appoggiata su di me. Com'è bella...

Sono le 8.00. Ho bisogno di un caffè. Cerco di non svegliarla e mi alzo piano cercando di stare attento a non farla cadere. La adagio meglio sul divano che c'è nel mio vecchio studio e le metto un cuscino sotto la testa.
Vado al bar dell'ospedale e prendo un caffè. Poi prendo due cornetti alla crema e torno da lei.
La vedo svegliarsi e sbadigliare. Ha gli occhi ancora assonnato e la vedo intenta a strofinarli.

"Ti sei svegliata. Ti ho portato il cornetto. Tieni. Spero che ti piaccia. È alla crema".

"Grazie. Sei molto gentile".

"Hai dormito bene? Hai avuto qualche dolore?"

"Si ho dormito bene. Non sono stata male...non ti preoccupare".

"Adesso mangiamo che ho fame. Vieni siediti qui sulla sedia così stai più comoda. Vuoi qualcosa da bere? Un succo di frutta? Un thè?"

"No grazie. Di solito mangio il latte con i biscotti, ma va bene così".

Faceva la mia stessa colazione, pensai.

"Come ti senti oggi?"

"Bene. Oggi posso andare a casa vero? Mia nonna sarà preoccupata. Le avevo detto che ieri sera avrei fatto tardi e che quindi mi sarei coricata da Vanessa, ma che sarei tornata verso le 9.00 a casa".

"Non avere fretta. Devo ancora finire di visitarti e poi dobbiamo parlare".

"No ti prego. Non puoi visitarmi sempre. Sto bene. Poi non voglio essere la tua cavia. Non voglio quel coso freddo su di me".

"Ahah non sei la mia cavia. Ti ricordo che sei stata male e hai rischiato un arresto cardiaco per colpa di quelle droghe e poi quel coso freddo si chiama stetofonendoscopio e serve per sentire il cuore e i polmoni, oltre ad altri rumori".

"Ok dottore. Quando mi levi questo strumento? Non lo sopporto più. Suona in continuazione".

"Stasera o domani mattina passerò a toglietelo per poi vedere il referto e parlarne insieme".

"Stasera? Scusa io devo andare a casa con questo coso che suona?"

"Vuoi restare qui tutto il giorno?"

"Non ci sono altre soluzioni?"

"Potresti venire a casa mia solo che ci sono i miei genitori".

"No...ci deve essere un'altra soluzione. Potrei andare a casa di Vanessa o non so. Non voglio che mi veda nessuno con questo coso. Poi mi vergogno che suona sempre".

"Suona solo quando c'è qualche problema nel battito cardiaco. Mi dispiace ma devi tenerlo".

"Ok. Allora starò fuori tutto il giorno e tu verrai con me, così ti torturerò visto che mi hai messo in queste condizioni e stasera me lo toglierai e poi mi accompagnerai a casa vero?"

"Ok ahah agli ordini"

"Ok allora cosa facciamo? Ci prendiamo quel famoso caffè?"

"Ok ma vedi che ancora dobbiamo parlare di te e di quello che è successo".

"No ti prego. Non roviniamo questo momento magico".

"Questo momento magico?"

"Si dai. Andiamo a prendere un caffè e poi parliamo di tutto quello che vuoi stasera. Oggi stai con me ti prego".

"Ok. Prendo la mia valigetta e andiamo".

"Perché devi portarla con te?"

"Meglio di si. Non si sa mai. Se poi ho bisogno di visitarti all'improvviso, ho il mio stetofonendoscopio e ti posso visitare. Dai lo so che in fondo ti piace. Ahah"

Innamorarsi all'improvvisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora