Caffè con la cannella

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Marco

Dopo essermi assicurato che Serena dormisse tranquillamente e dopo aver detto a Tiziana di farle un ecg e di farmi sapere se ci sarebbero state novità, andai a casa da Perla.

Quando tornai a casa, c'era Matteo seduto in cucina a leggere un giornale e appena mi vide si alzò in piedi e mi chiese di Serena.

"Allora? Che è successo? Come sta Serena?"

"Non molto bene. Sono molto preoccupato per la sua salute. Ha avuto un trauma cranico e non si è ancora svegliata. Non risponde a nessun stimolo esterno. Sono molto arrabbiato con quell'idiota che l'ha investita, che tra l'altro è anche un medico. Ti rendi conto? Il medico del reparto di terapia intensiva, il dott. Paolini. Lui e il capo del reparto non si sono accorti nemmeno della sua condizione cardiologica, visto che aveva una forte aritmia cardiaca quando ero lì. L'ho visitata personalmente e dopo essermi accertato delle sue condizioni ho chiesto a Tiziana di farle un'ecg e di farmi avere notizie. Non mi fido molto di quei medici. Tra l'altro il suo cuore è peggiorato. L'ho auscultata attentamente e il suo cuore è molto debole e sai che nelle sue condizioni non può permettersi di stare così male. Tra l'altro non ha preso nemmeno le gocce che le avevo dato per tenere sotto controllo le sue emozioni e il suo cuore. La pressione era molto bassa e i battiti cardiaci erano lenti. Matteo sono molto preoccupato e non posso fare niente. Non è il mio reparto. Non conosco nessuno di quel reparto e poi non lavoro lì, quindi in teoria non avrei il diritto di visitarla, ma cavolo, ti rendi conto che non si sono accorti della sua aritmia nonostante fosse monitorata costantemente? Che razza di medici sono?".

Sfogo tutto la mia rabbia con Matteo, che mi ascolta attentamente senza dire una parola.

"Mi dispiace tanto Marco. Spero con tutto il cuore che Serena si riprenda. Hai provato a parlare con il direttore? Magari può intercedere lui per Serena. Insomma sei il suo cardiologo e anche se non lavoriamo li forse possiamo fare qualcosa".

"Non so che dire. Non ci voglio pensare. L'unica cosa che so è che Serena lì non è in buone mani. Per questo ho chiesto a Tiziana di prendersene cura anche se so che non è il suo reparto e che sicuramente le faranno casino. Comunque come sta Perla? Ha ancora la febbre?"

"Non lo so. Prima sono andato in camera tua e stava ancora dormendo. Non si è svegliata per niente da quando sono qui e non le ho sentito la febbre, perché non volevo spaventarla. Comunque dormiva tranquilla quindi forse la febbre è scesa. Comunque io vado. Se hai bisogno chiama ok?"

"Ok grazie Matteo. Tu non devi partire domani mattina?"

"Si ma non so se sia il caso. Non voglio lasciarti solo in queste condizioni. Posso chiedere al direttore di posticipare di un giorno la partenza".

"No vai. Almeno ci sei tu con la piccola Sofia e con gli altri pazienti. Io tornerò fra pochi giorni. Ho ritardato la partenza, ma non posso ritardare ulteriormente. Abbiamo dei pazienti che ci aspettano. Io cercherò di risolvere tutto in questi giorni o almeno spero".

"Ok allora ci sentiamo domani. Fammi sapere se ci sono novità. Ciao...".

Dopo aver salutato Matteo, vado in camera da letto e vedo Perla distesa sul letto per come l'avevo lasciata.
Dorme tranquillamente e comincia a essere un po' sudata. Forse la febbre sta scendendo.
Prendo il termometro dalla valigetta e le misuro la temperatura.
La temperatura è scesa, ma sicuramente salirà di nuovo.

Le bagno nuovamente l'asciugamano e gliela metto sulla fronte.
Mi corico accanto a lei e le accarezzo i capelli fin quando non mi addormento anche io...

Mi sveglio a causa della luce che riflette la stanza da letto.
Non ricordo di aver lasciato la finestra aperta.
Un profumo delizioso proviene dalla cucina. Sento un odore di crepes alla nutella e un odore di caffè con la cannella...

Mi sveglio di soprassalto e mi accorgo che sono le 10.00.

Devo dire che nonostante la nottata trascorsa ho dormito bene.

Mi giro e vedo che Perla non è qui con me.
Dove diavolo è finita?

Vado in cucina e la vedo ai fornelli.
Sta preparando la colazione e appena mi vede mi sorride...

"Buongiorno. Finalmente ti sei svegliato. Hai dormito bene?"

"Buongiorno a te. Si ho dormito bene. Tu come stai? Ti è passata la febbre?".

Mi avvicino a lei per sentirle la fronte.
Non ha febbre o almeno per ora.

"Si mi sento meglio. Tu devi fare sempre il medico?"

Un sorriso mi compare sulla bocca.

"Si mi preoccupo molto per te. Mi sono sempre preoccupato per te. Lo sai che ti voglio bene".

"Perché mi vuoi bene? Ci conosciamo da poco. Comunque anche io ti voglio bene. Sai...io mi affeziono subito alle persone e tu sei stato così gentile con me. Mi hai anche ospitato a casa tua e ti sei preso cura di me. Comunque ti ho preparato la colazione. Spero che ti piacciano le crepes con la nutella. Ho fatto anche il caffè con la cannella".

"Perché continui a dire che ci conosciamo da poco? Lo sai che non è vero. Basta giocare Perla. Sei mia sorella e non capisco perché stai giocando con me. Non ti sembra di farla finita con questo gioco?"

"Che dici? Perché continui a dire che sono tua sorella? Forse ci somiglio, ma io non ho fratelli. Comunque la colazione è pronta".

"Ok se vuoi continuare a giocare fai pure, ma prima o poi dovrai affrontare la realtà. Ora facciamo colazione e poi andiamo a fare una passeggiata ok? Prima però vorrei visitarti per vedere se ti è passata veramente la febbre".

"Uffa ma tu non ti stanchi mai di fare il medico? Ti ho detto che sto bene, quindi non ti preoccupare".

"Questo lascialo decidere a me. Sono io il medico no? Quindi decido io se stai bene o no. Comunque lo sai che anche io faccio il caffè con la cannella?"

Voleva giocare? Voleva continuare a fare questo gioco? Voleva farmi credere che non fosse la mia sorellina? Ok...vediamo fino a che punto...

Mi dispiace sorellina, ma scoprirò perché fai finta di essere un'altra persona. Per ora continuerò a stare al tuo gioco se è questo che vuoi...

"Ti dicevo che anche a me piace il caffè con la cannella. Come facevi a saperlo? Non mi pare di avertelo mai detto".

"Non lo so. Non lo sapevo. Anche a me piace e l'ho fatto così".

"Lo sai che è una ricetta di famiglia? Come facevi a saperlo?"

"Beh non è un segreto. Io l'ho visto su internet e l'ho fatto e poi dopo che l'ho provato mi è piaciuto. Comunque non capisco perché mi fai tutte queste domande. Se ti dà fastidio ti posso fare il caffè normale o come vuoi tu".

"No a me piace così. Comunque è molto buono. Posso avere una crepes con la nutella?"

"Si certo. Ecco tieni. Ti piacciono? A me piacciono tanto. Me le mangiavo sempre quando ero piccola".

Lo so che ti piacciono piccola mia. Le facevamo sempre insieme quando eri qui con noi...

Innamorarsi all'improvvisoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt