Capitolo 7

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Tutte le certezze di Stefano svanirono in quell'istante. Non aveva mai assistito ad una cosa del genere. Mattia si fece avanti facendo segno al collega di seguirlo. Passo dopo passo si avviarono verso l'ingresso emettendo il minimo rumore possibile. Un fastidioso silenzio riecheggiava nella tromba delle scale interrotta solo da qualche clacson in lontananza. Tutto sembrava stranamente tranquillo ed immobile, d'altronde quali rumori potevano mai esserci in una casa disabitata? L'ansia che possedeva i corpi dei due colleghi era più che evidente ed i loro colletti sudati trasmettevano tutto fuorché tranquillità. Poi un tonfo. Dei passi. Rapidi e decisi. Stefano guardò Mattia per qualche istante prima di girarsi verso la porta a vetro decorata. Per qualche frazione di secondo un'ombra passò dall'altro lato della vetrata richiamando l'attenzione di entrambi. Con un colpo deciso e ben assestato Stefano colpì la vetrata frantumandola in mille pezzi. "Fermati dove sei! Carabinieri!" urlò poi speranzoso di un confronto.

Tutto fu però inutile. Quella stessa ombra che vagava per il palazzo ora correva via per le strade del centro storico di Bologna inseguita da due poliziotti in borghese. Una gara tra bene e male. Tra giustizia e criminalità. Uno scontro che poco facilmente avrebbe portato ad un vincitore. "Qualsiasi cosa accada non fartelo scappare!" urlò Stefano al collega mentre cercava invano di raggiungerlo. "Corri cazzo!" rispose, zittendo bruscamente il commissario. I due correvano disperatamente in attesa di un errore del fuggitivo. Mattia andava spedito verso la meta come un puledro al galoppo. Stefano se ne stava qualche metro dietro, zoppicante e meno deciso dell'altro.

Chiunque stesse fuggendo aveva sicuramente una resistenza notevole. Sapeva come muoversi e sgattaiolava via tra i vicoli stretti della Dotta. A differenza di Stefano infatti conosceva per filo e per segno tutte le strade del centro e questo gli permise di seminare il commissario che intanto si era perso tra le bancarelle di un mercato di quartiere. Mattia intanto continuava a correre, incurante della svista appena presa.

"Commissario Malaguti, che ci fa da queste parti?" domandò qualcuno alle sue spalle.

Stefano si voltò di scatto. Ci volle qualche momento prima che capisse di chi si trattava poi, rindossati gli occhiali e ancora col fiatone rispose.

"I-ispettore"

"La vedo provata, è sicuro di stare bene"

"S-si non si preoccupi" continuò ansimando, asciugandosi con una mano il sudore dalla fronte.

"Hm...beh? Non deve dirmi nulla?" domandò perplesso Asti.

"Io? Dirle cosa?"

"Mi scusi commissario ma non era lei l'incaricato al sopralluogo?"

"Si, giusto il sopralluogo, volevo proprio parlarle di questo. Abbiamo trovato il portone d'ingresso aperto così abbiamo deciso di entrare in borghese. Qualcuno era all'interno dell'abitazione e non appena ha provato a scappare abbiamo tentato l'inseguimento ma ci è sfuggito"

"Ecco svelato l'arcano" rispose stupito Asti. "Siete riusciti ad individuare qualche caratteristica?" continuò ritornando serio. "Nulla di rilevante, ho solo notato che indossava un cappotto bianco ed un paio di mocassini neri" rispose Stefano che ormai aveva quasi ripreso fiato.

Con un solo sguardo Asti lo invitò a spostarsi sul retro di una bancarella di scarpe così da poter parlare più liberamente.

"Mi parli chiaramente commissario, abbiamo qualche pista?" domandò sottovoce l'ispettore.

"Solo qualche ipotesi, niente di concreto" rispose con lo stesso tono prima di fissare il proprio sguardo su di un paio di mocassini grigi in vendita alle sue spalle.

"Permette un momento ispettore?"

"A sua disposizione commissario"

Stefano si avvicinò alle calzature con fare circospetto, ne prese una e osservatane la suola le ripose sul banco.

Era evidente che avesse avuto un'altra delle sue intuizioni, stavolta però era sicuro che sarebbe riuscito a provarla.

Prese il suo portafoglio in pelle, sfilò diecimila lire e li ripose su di un piattino in vetro.

"Vede ispettore, mi è appena venuta un'idea. La prossima volta provi lei."

Malaguti: I Segreti Della DottaWhere stories live. Discover now