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Sono in quella fase del sonno in cui sono sveglia, ma ancora non voglio aprire gli occhi.
Mi volto su un fianco cercando una posizione più comoda.

Ma se avessi fatto questo movimento sul divano, sarei dovuta cadere sul pavimento... E poi la superficie su cui si trova il mio corpo è fin troppo comoda per essere quella del sofà.

Dischiudo le palpebre e sollevo il busto cercando di capire dove sono finita.

Nella penombra della stanza, data dalle tende socchiuse, comprendo di essere nel letto matrimoniale.
Sbuffo mentre mi volto verso destra.
Mi stupisco quando un muro di cuscini occupa il mio campo visivo: è una muraglia in cui sono stati impegnati almeno sei guanciali perfettamente impilati l'uno sull'altro.
Sto già ridendo prima di sporgermi oltre la catasta e vedere Jungkook addormentato dall'altro lato, completamente avvolto nel lenzuolo.

Scuoto la testa ancora con le labbra piegate in un sorriso, mentre afferro il cellulare sul comodino.
Controllo l'ora e scopro che sono le nove passate. Dobbiamo andare in ospedale.
Magari oggi papà si sveglierà.

Torno a guardare oltre i cuscini, il corvino che dorme sereno sul fianco che da verso di me.
Prima di svegliarlo decido di andare in bagno.
Mi lavo i denti, mi trucco un poco con il correttore e il mascara che tengo sempre nello zaino e infine indosso il maglione leggero e i jeans presi dall'armadio di mia madre.

~♡~

Quando rimetto piede nella stanza, noto che Jungkook non si è spostato di una virgola.

Mi avvicino al suo lato del letto e mi siedo sul materasso.
Sussurro il suo nome mentre gli sfioro la spalla.

Continua a dormire profondamente e il fatto che abbia il sonno così pesante mi provoca una risata.

«Jungkook» esclamo più forte.
Questa volta, si gira a pancia in su, ma ancora non dischiude le palpebre.
Picchietto le dita sul suo petto coperto dal lenzuolo sottile.

«Che fai?» ispira rumorosamente, dischiudendo lentamente gli occhi.
«Cerco di svegliarti nel migliore dei modi» mormoro con un sorriso.
«Questo ti assicuro che non è il modo migliore...» sussurra ammiccando, squadrandomi con gli occhi scuri luccicanti.

Rimango un attimo interdetta, sbatto le palpebre prima di riprendermi.
«Ma che hai costruito stanotte?» indico la morbida muraglia evitando completamente la sua risposta.

«Era per farti stare comoda senza che stamattina ti sentissi a disagio per aver dormito con me» spiega con la voce ancora roca, impastata dal sonno.
Non dovrei pensarlo, ma la trovo terribilmente sexy.

Si solleva sui gomiti e solo ora, che il lenzuolo gli scivola via, noto che è a torso nudo.
Mi soffermo sulle spalle ampie prima di scendere sui pettorali e i leggeri addominali che si intravedono, proprio come avevo fatto qualche settimana fa alla festa.

«Non credi che dovresti smetterla di guardarmi in questo modo?» sussurra lui con un ghigno.
Mi riprendo e guardo altrove, trattenendo un sorriso per essere stata beccata ancora.
«Non è neppure la prima volta che lo fai...» continua lui, mentre io mi allontano.
Sbaglio o nella stanza sembrano esserci duecento gradi in più?

Si alza, andando verso il bagno.
«Ti va di ordinare la colazione mentre mi preparo? Prendimi pure lo stesso che prendi tu» domanda tornando a quella voce innocente che usa solitamente con me.
Annuisco ancora un poco imbarazzata mentre lancio uno sguardo alla schiena tonica e ai pantaloncini che ha indossato a letto.

Afferro la brochure che ha scritto in copertina a caratteri cubitali "colazione" e comincio a sfogliarla.
Il croissant alla nutella attira la mia attenzione. Ho decisamente un'ossessione per quella crema spalmabile.
Decido di aggiungere un cappuccino di soia, ma mi fermo dal prendere in mano il telefono dato che non so se il corvino voglia un caffè o un cappuccio.

Coconut Lover | J.JK.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora