«Tu sei proprio uguale a me...» sussurra con un ghigno.
La guardo incuriosita, non sapendo di cosa stia parlando adesso.
«Adam non era abbastanza ricco per te? Hai dovuto trovarti qualcun altro che lo fosse ancor di più?» continua, avvicinandosi.

Scuoto la testa mentre mi dirigo verso la sua camera senza rispondere a questa provocazione.

Trovo subito i vestiti che cercavo e faccio per uscire.

«Ti ricordo che ci saranno da coprire le spese ospedaliere di papà e io da sola non ci riesco, vedi di mandare qualcosa del tuo stipendio».
«Papà ha un'assicurazione e in più dovremmo avere delle agevolazioni dallo stato. Io non credo di riuscire a pagare una parte».
La mia mente cerca di fare due conti rapidamente, detraendo dal mio stipendio le varie spese universitarie, sanitarie e assicurative. Rimangono i risparmi che sto mettendo da parte e i soldi che uso per svagarmi.

«Ma tu stai mettendo qualcosa da parte da anni... questa è un'emergenza» suggerisce lei, ma a me vengono le lacrime agli occhi al solo pensiero di toccare quel piccolo fondo: doveva essere il primo passo per un appartamento o una macchina.
Annuisco e faccio per uscire.

«Magari il tuo nuovo ragazzo può aiutarti». Scuoto la testa: non chiederei mai nulla a lui. Posso farcela da sola, come ho sempre fatto.

Apro la porta di casa e faccio per uscire, ma sbatto contro a una superficie dura.
«Tutto bene?» domanda Jungkook, dopo avermi presa per le spalle per non farmi cadere.
«Ci stavi mettendo un po' e... poi tua mamma è arrivata e... non sapevo se avessi bisogno di aiuto» balbetta incerto mentre guarda alle mie spalle.
«Non preoccuparti. È tutto okay» sussurro fermando questo suo momento di panico.
Riporta gli occhi su di me e mi sorride.
Quanto è bello quando sorride in questo modo.

«Andiamo?» sussurra mentre fa un passo indietro, in direzione della sua macchina.
Annuisco e insieme raggiungiamo l'auto.

«Allora, dove dormiamo?» domanda mettendo in moto e facendo retro.
«Non volevo essere troppo lontana dall'ospedale» rispondo ancora un poco rabbuiata.

Chissà quanto costeranno le spese mediche...
Non so neppure quali agevolazioni abbiamo o quale assicurazione possiede papà... forse dovrei sentire un avvocato.

Jungkook si immette sulla strada principale alla ricerca di un albergo.

«Che ne dici di quello? Dovremmo essere abbastanza vicini nel caso in cui ci siano complicazioni» indica l'insegna luminosa.
L'ospedale dovrebbe restare proprio qui dietro, quindi sarebbe perfetto.
«Sì, va bene» dico con uno sbadiglio.
«Facciamo il check-in prima che ti addormenti in macchina» ridacchia svoltando a destra.

Scendiamo e io recupero il mio zaino e la borsa con i vestiti di cambio.
Jungkook apre il baule e tira fuori il borsone, dopo aver inserito un fagottino che immagino essere un altro cambio.

Una volta davanti al bancone della reception, non troviamo nessuno.
Mi volto confusa verso il corvino che ricambia con un'alzata di spalle.

«Scusatemi, ero un attimo impegnata». Una ragazza in una sorta di divisa sgualcita fa il suo ingresso alle nostre spalle.
«Avete una prenotazione?» domanda accomodandosi davanti al monitor.
«In realtà no... volevamo sapere se ci fosse...» Jungkook si interrompe incerto sul numero delle camere.
«Una camera doppia fino a domenica mattina» aggiungo guardando la bionda.
«Intende una matrimoniale?» domanda lei.
Scuoto la testa. «Due letti separati».
«Mi dispiace... mi sono rimaste solo due matrimoniali» dice lei con un sorrisetto.

Sto cercando di decidere tra l'opzione di dormire in due stanze separate o la stessa, nello stesso letto.

Il mio telefono sceglie proprio quel momento per mettersi a suonare.
Lo estraggo con paura che possa essere l'ospedale o mia madre con cattive notizie.
Mi stupisco quando leggo il nome di Adam.
Sbuffo guardando l'orologio che segna ormai le undici e trenta: ma cosa vuole a quest'ora?

Coconut Lover | J.JK.Where stories live. Discover now