1.9 Non esiste più

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<Will, dai Will andiamo! Dove sei?>
No,no,no,no, non gli posso rispondere.
Non può trattarmi così, non sono il suo giocattolo, non sono il suo ragazzo solo quando ha voglia di slinguazzare nel bagno di casa sua.
Se mi amasse davvero non si nasconderebbe così, non si vergognerebbe di me, di noi.
Anzi, che sciocco che sono, noi non esiste più.

Io lo amo, lo amo, lo amo, lo amo cazzo. Lui non riuscirebbe nemmeno ad immaginarsi quanto io soffra per lui, quanto io lo desideri; non può capire quanto io lo voglia abbracciare, coccolare, baciare in pubblico o anche solamente avere la libertà di tenergli la mano senza essere guardato storto e senza avere la sensazione di star commettendo un crimine imperdonabile.

E lui? Lui lo vorrebbe? Lo desidera? No, ovvio che no. Che stupido che ero quando pensavo che qualcuno potesse davvero provare dei sentimenti così forti per me, Will Byers, Zombie-boy, solo uno stupido ragazzino che si é rincarato dopo che hanno trovato il suo cadavere nel lago. Stupido, stupido, stupido, stupido.
Sono così fottutamente stupido.

Aia, questo ha fatto male, senza accorgermene sto prendendo a pugni il muro da tipo cinque minuti. Non mi sono neppure reso conto che Mike mi sta ancora chiamando e che é proprio lì fuori; con la schiena appoggiata alla porta della cabina dentro alla quale sto seduto in attesa che io finalmente mi calmi.

<Will...>
Dice concludendo con un sospiro.
Decido di non rispondere, non sono un ragazzo facile.
<Will aprimi, per favore... ho fatto una cazzata e ne sono consapevole; però ora aprimi, per favore>

Beh forse...
Magari non l'ha fatto apposta gli é scappato, neanche io avrei saputo come affrontare quei tipi. Però questo non giustifica quello che ha fatto.
Gli concedo solo di spiegarsi.

Apro la porta, il che provoca un rumore ben notabile.

Lui entra; é bellissimo. Però rimane comunque in emeritatissimo stronzo, e anche un coglione.
Non dice nulla e io rimango con lo sguardo fisso sul pavimento.

<Will... mi dispiace, sono stato un coglione>
Dice prendendomi la mano delicatamente, gesto che rifiuto con un movimento brusco e netto.

Sospira.

Nell'aria c'è tensione.

<Will, mi dispiace>
Ma solo questo sa dire?
<vedi... é che non sapevo come comportarmi, come reagire. Quelli là erano alti almeno due metri, avevo paura e non sapevo come reagire>

<Questa non é comunque una buona scusa>
<Lo so, infatti so di aver torto, mi sto scusando->
<Era davvero necessario? C'era davvero bisogno di dire tutte quelle cose? Hai ragione, neanche io avrei saputo come reagire, ma non c'era motivo di dire tutte quelle cose su Undici; ok?>

Gli sto urlando.
Finalmente ce l'ho fatta.
Ho trovato il coraggio.
Io sto urlando in faccia a qualcuno senza farmi scrupoli sul come stia.
Anche se forse dovrei...
É sbiancato le sue labbra sono diventate pallide e i suoi occhi sembrano due pozzi neri che risaltano in mezzo alla neve.
Non parla.
Muto, muto come un pesce.

Ignorami || bylerWhere stories live. Discover now