Un'idea comincia a frullarmi per la testa durante la lezione: potrebbe rivelarsi l'unica possibilità per passare questa materia.

Non appena la lezione termina, mi volto verso di lui, che ha iniziato a mettere via le sue cose.

«Ho bisogno del tuo aiuto» sussurro cercando di non farmi sentire da altri. Jungkook smette di mettere via le sue cose per fissare i suoi occhi incuriositi nei miei. Quasi sorrido quando solleva le sopracciglia in ascolto.

«Mi devi aiutare a passare l'esame» dico un poco in imbarazzo, continuando a tenere un tono basso, tanto che il corvino si sporge un poco verso di me.

«Non riesco a studiare matematica e tu... mi sembri molto più bravo di me» spiego, cercando di colmare il silenzio in attesa di una sua risposta.

«Posso aiutarti e passerai l'esame con il massimo» mi sorride piuttosto felice della proposta.
«Dopotutto, sono il migliore» riprende fiero a sistemare le sue cose mentre ancora lo fisso. Forse, è un po' montato...

«Lo farai davvero?» chiedo incerta. Non pensavo che avrebbe accettato così facilmente.
«Certo. Ti farò da tutor in questi mesi e studieremo insieme. Questa materia io l'ho già passata in Corea, ma volevano che la passassi anche in lingua inglese» spiega risoluto mentre chiude lo zaino. «Come se l'applicazione dei concetti fosse diversa al cambiare della lingua» si lamenta sollevando gli occhi al cielo.

«Quindi... ti va bene se ci vediamo un paio d'ore a settimana?» chiedo sperando in una risposta positiva.
«Sì, è perfetto».

Sono così bisognosa d'aiuto che avrei voluto studiare con lui per tutte le ore libere che mi restano durante la giornata, se questo mi permetterà di passare l'esame con un voto alto.

«Perché non mi lasci il tuo numero? Da quello che ho potuto capire, sei parecchio impegnata con il lavoro e le lezioni».

Protendo la mano verso di lui, in una richiesta muta di passarmi il cellulare.

Lo sblocca e me lo passa, aperto sui contatti.

Digito velocemente quella serie di numeri e glielo ripasso, lasciando decidere lui come salvarmi.
«Salvami come vuoi e mandami un messaggio» gli dico mentre raccolgo lo zaino e mi dirigo verso l'uscita, dato che sono già in ritardo per il pranzo.

«Finalmente» esultano Adam e Grace vedendomi entrare dalla porta della mensa.
«Mi dispiace, ma oggi il professore sembrava non voler arrivare alla fine» dico la prima bugia che mi viene in mente per giustificare il mio piccolo ritardo.
«Prendi qualcosa e vieni a sederti con noi» mi riprende Emily, seduta accanto alla rossa, con finta severità indicando il buffet.

Durante il pranzo chiacchieriamo del più e del meno, come se quello che è successo alla festa non sia mai accaduto.

Ad un tratto, il mio telefono si illumina e vibra sul tavolo.
Lo recupero per vedere da chi proviene il messaggio, dato che la maggior parte delle persone che mi scrivono di solito sono sedute a questo tavolo.
Numero sconosciuto.
Mi sorprendo un poco, ma, non appena apro l'anteprima, capisco immediatamente chi è il mittente.

"A che ora stacchi dal lavoro stasera?"

Metto via subito il telefono. È impazzito?

Controllo che Adam e Grace non si siano accorti di nulla. Sembrano ancora intenti a intrattenere una discussione su uragani e sul fatto che durante la stagione non c'è stata ancora nessuna allerta.
Meglio così, il vento forte mi ha sempre terrorizzata.

Sollevo lo sguardo alla ricerca del mio mittente. Mi guarda con un leggero sorrisetto mentre torna a digitare sul suo telefono.

Mi vibra di nuovo il telefono sulla gamba.
Non voglio dargliela vinta, ma sto morendo dalla curiosità di sapere cos'altro mi ha scritto.

Coconut Lover | J.JK.Where stories live. Discover now