Lei che ce la mette tutta, ma ti porta sempre in faccia
Siamo troppi, io e lei in questo letto❤️
Avevo maledettamente bisogno di quei dannati soldi. Alle corse clandestine mi ero fatto un piccolo debito che dovevo saldare al più presto possibile. Mia madre l'aveva detto: pensavo non ne fossero capaci e invece lo fecero. Mi avevano chiuso i rubinetti. Quei fottuti cinquanta euro che fregavo dal portafogli semivuoto non erano più sufficienti a coprire le mie spese e il debito.
Mi gettai sui ragazzini: perché non averci pensato prima? La mia scuola era piena di adolescenti appena usciti dalle medie. Io e i ragazzi cominciammo a studiarli, cercando di individuare la preda migliore. C'erano i pidocchiosi come noi ma anche i cremini, i migliori: non sapevano nemmeno alzare un dito, preoccupati di sporcarsi le loro magliette firmate o le scarpe griffate. Erano peggio delle femminucce. Puro divertimento.
- Quello - mormorai, vedendo passare davanti a me un innocuo ragazzino biondo che stava attraversando l'atrio. Ci alzammo all'unisono dalla finestra a cui eravamo appoggiati e lo circondammo lentamente, per non spaventarlo inutilmente.
- Ciao - dissi.
- Ciao - blaterò il ragazzino abbassando lo sguardo a terra.
- Dove stai andando? - lo canzonò Alex.
- In... in classe - balbettò. La preda perfetta: quello se la faceva sotto senza troppi giri di parole.
Gli appoggiai una mano sulla spalla e lo trascinai via. - La lezione può aspettare - dissi sorridendo soddisfatto.
***
Avevo racimolato un bel po' di soldi da quel ragazzino. Era bastato dirgli qualche parola e subito ci aveva dato il suo portafoglio e qualche articolo firmato che si portava addosso. Quella stessa sera riuscii a pagare il mio debito e tornai a casa, dopo essermi divertito scommettendo ancora e vincendo.
Non mi aspettavo che mia madre fosse ancora sveglia ma soprattutto, non mi aspettavo di trovare anche mio padre, rientrato in anticipo per chissà quale motivo.
- Abbiamo ricevuto un avviso dalla polizia - disse mio padre con sguardo severo, appena misi piede in casa.
- E allora? - domandai incurante.
- Cosa hai combinato stavolta? -
Scrollai le spalle nella più completa indifferenza ma non feci in tempo a fare un passo che mio padre mi assalì sbattendomi contro il muro.
- Non ti rendi conto dei sacrifici che stiamo facendo? - mi gridò rabbioso.
Cercai di allontanarlo da me ma fu più veloce e mi prese per il colletto della felpa. Ormai quel gesto non mi faceva più né caldo né freddo. Se sapessero quante volte mi era stato fatto...
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Soundtrack:Love
Romance[COMPLETA] "Lui era un ragazzo, lei era una ragazza. Niente di più ovvio". L'avete già sentita, vero? Vi è mai capitato di ascoltare una canzone alla radio e percepire una certa familiarità? Quella che avete appena ascoltato, in realtà, è qualcosa...