ventotto

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«è così sei venuto fin qui soltanto per vedermi

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«è così sei venuto fin qui soltanto per vedermi.» gli ricordò taehyung con tono scherzoso, sdraiandosi sul comodo letto.

jungkook lo seguì a ruota con un sonoro sospiro e attorcigliò le braccia attorno ai suoi fianchi, tirandoselo più vicino.

«stai un po' zitto.» sussurrò prima di portare le labbra sulle sue.

la lingua calda gli penetrò la bocca e le dita affondarono maggiormente sulla pelle pallida.

col corpo si sollevò fino a sovrastarlo e con le braccia tese di fianco alla sua testa, si abbassò a mordere proprio sotto l'orecchio.

taehyung strinse le gambe tra di loro a quei baci, erano passati appena quattro giorni eppure il suo corpo aveva sentito la mancanza di quelle attenzioni.

mugolò conro il suo collo e jungkook prese quel piccolo lamento come un via. così le sue dita si spostarono agili sulla cintura che slacciò e poi scivolarono lente al di sotto del jeans.

«c'è mia madre di là..» gli ricordò il biondo ansimante.

«immagina lei che entra e ci becca qui, nudi ed io che spingo fino a farti cedere le gambe.»

taehyung si morse il labbro inferiore a quelle parole, talmente forte da temere di spaccarlo.

mai avrebbe pensato di provare un brivido di eccitazione all'idea che qualcuno li vedesse. tempo addietro avrebbe trovato questa cosa disgustosa eppure jungkook era capace di fargli aprire la mente a mille scenari diversi.

attorcigliò le gambe snelle attorno alla vita del moro e l'altro ne approfittò per sollevarne una e portare le labbra sulla sua coscia, mordendola fino a imprimerci i denti.

«non sei resistito neanche tre giorni, sei subito corso da me.» scherzò taehyung sottovoce, allungandosi poi per afferrare il suo viso. «fai finta di essere un duro ma la realtà è che non riesci a stare senza di me.»

«senza di noi.» lo corresse il moro, afferrando il suo labbro per tirarlo e farlo schioccare.

nello stesso momento due delle sue dita affondarono nella sua entrata, facendolo piegare dal piacere.

le sue gambe si contorsero e la schiena si inarcò, poteva sentire le guance accaldarsi e il battito cardiaco farsi accellerato.

nessuno sapeva farlo stare bene come lui.

jungkook morse il suo petto, poi risalì piano e si cibò ancora di quella bocca carnosa di cui non avrebbe mai avuto abbastanza.

ancora incollato a lui, venne spinto dalle spalle e sdraiato, così che taehyung potesse salire a cavalcioni sulle sue gambe.

alla sola idea di quello che stava per fare, jungkook gettò la testa all'indietro. «cazzo.»

amava quella posizione, gli permetteva di sentire del tutto il partner. ed era la prima volta che taehyung prendeva il controllo.

«dio, bellezza. mi farai crepare così.»

disse soltanto, prima che il biondo poggiasse le mani sul suo petto per sostenersi e si autopenetrasse.

il suo pene venne inglobato interamente dal suo corpo e jungkook dovette trattenersi pur di non far rumore. la visione di un taehyung inesperto che si abbassava sul suo addome lo faceva a dir poco uscire pazzo.

così non perse altro tempo e portò le mani sui suoi fianchi, stringendoli e aiutandolo a dettare un ritmo veloce e costante.

oltre i loro affanni, l'unico rumore nella stanza era lo sbattere della pelle contro altra pelle.

jungkook afferrò il membro rigido di taehyung e lo masturbò con fretta, sembrava star per scoppiare in un intenso orgasmo di lì a poco.

e così fu: le sue gambe tremarono e il suo corpo cedette tanto da sdraiarsi sul petto dell'altro.

jungkook lo penetrò ancora un paio di volte e poi venne anche lui a sua volta, sporcando i loro addomi una volta tiratosi fuori.

«non sapevo che avessi questo lato animalesco.» lo derise a bassa voce, spostandogli una ciocca dietro l'orecchio.

«dovrei farlo uscire più spesso.» sorrise taehyung avvicinandosi a sfiorare le sue labbra.

«dovresti, sì.» rispose jungkook, stringendo la sua guancia per baciarlo.

room 213 | taekook ✓Where stories live. Discover now