Il tempo che corre

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Hogwarts 2 giugno 1998

Era trascorso esattamente un mese dalla terribile notte della battaglia di Hogwarts. Dopo aver dato degna sepoltura ai caduti ed aver curato i feriti, il mondo magico si apprestava a riportare agli antichi splendori la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Il famoso trio vagava tra i cumuli di macerie mentre constatava i danni riportati dalla guerra, cercando di capire tempi e costi, in termini di energia magica, per le riparazioni.
Ronald, ancora provato dalla morte di Fred, si era imposto di ritornare al castello, credendo di poter metabolizzare l'accaduto e superare il lutto. In quel preciso istante però si era ricreduto, ed aveva abbandonato i propri amici in quel posto, preso da un'infinito sconforto e dai terribili ricordi di quella notte. Aveva visto suo fratello morire proprio sotto i suoi occhi e non aveva potuto fare nulla. Dentro di sè, da quel preciso istante, percepiva solamente un senso di impotenza e rabbia.
Entrambi lo avevano abbracciato, guardando poi il rosso allontanarsi con passo spedito, desideroso di uscire quanto prima da quella prigione di tristi sentimenti.
Uscito dalla loro visuale ricominciarono a camminare tra quei corridoi, ritrovandosi inconsapevolmente davanti alle scale che portavano alla Presidenza.
Harry guardò l'entrata pietrificato, senza accennare una sola parola.

-Harry, se non vuoi..- cominciò l'amica, ma lui la interruppe.

-No, ho bisogno di parlare con Silente-

L'amica lo aveva guardato con occhi lucidi e pieni di dolore ma tacque, rispettando la scelta del moro.
Lo seguì oltre le scalette, fino ad arrivare all'ufficio che, al contrario del resto della scuola, risultava stranamente ordinato e privo di danni. Come se la guerra non fosse mai esistita. 
Hermione cominciò a perlustrare l'ufficio, mentre Harry si mise di fronte al quadro del vecchio Preside.
Il dipinto, inizialmente vuoto, si riempì ben presto con l'alta figura di Silente.

-Ciao Harry- sorrise bonariamente verso il ragazzo, guardandolo da sopra gli occhialetti a mezzaluna.

-Buongiorno Professor Silente-

-Noto con piacere che siete venuti anche voi per la ricostruzione- gli occhietti vispi di Silente vagarono nell'ufficio, per poi posarsi nuovamente sul prescelto -e vedo che manca il Signor Weasley, presumo per il fratello-

Harry annuì con la testa per poi parlare -come faremo a ricostruire e gestire la scuola? Manca lei, Professore. Manca anche il Professor Piton. La Professoressa McGranitt è troppo stanca e provata per un compito simile-

Silente annuì pensieroso con la testa, lisciandosi la barba argentea -immaginavo non fosse così semplice adempiere a questo compito, ecco il motivo per cui ho lasciato un ulteriore testamento-

-Un...testamento?-
A quel punto anche Hermione si girò verso l'ex Preside, ponendo l'attenzione a quel discorso.

-Esattamente, Harry. È nell'ultimo cassetto della scrivania-
Harry, confuso come non mai, aggirò il tavolo di noce, per poi aprire l'ultimo cassetto e trovare un foglio bianco assieme a quella che assomigliava a tutti gli effetti una giratempo.
Lo aprì, ma non vi trovò nulla.

-Revelio- proferì a bassa voce, mentre Hermione si avvicinava a lui.
In grafia elegante vi erano impresse queste parole

29 giugno 1997
Io sottoscritto, Albus Percival Wulfric Brian Silente ordino, in qualità di Preside di Hogwarts e consapevole dei futuri avvenimenti - di cui non posso per ovvie ragioni spiegare ad oggi - di reintegrare il Professor Piton come nuovo Preside di Hogwarts, le cui condanne potranno trovare risposta nelle sue memorie e decadere all'istante. Tale ordine mantiene la stessa validità nel caso di morte del Professore. Lascio quindi questa giratempo modificata sicuro che Harry Potter, Hermione Jean Granger e Ronald Bilius Weasley riusciranno a portare a termine la missione.
Albus Percival Wulfric Brian Silente

-Non capisco- cominciò il moro che, dopo aver letto, alzò lo sguardo verso Silente -in pratica dovremmo tornare indietro di un mese e salvare Piton?-

Hermione si intromise -Professor Silente, ma come facciamo? Con la giratempo si può tornare indietro di alcune ore, non mesi-

-Si Harry, dovrete tornare indietro nel tempo e portare Severus sano e salvo al giorno d'oggi. Per quanto riguarda la sua acuta domanda, Signorina Granger, posso solo che darle ragione. Tuttavia tra le vostre mani non avete una classica giratempo, bensì una giratempo modificata e non registrata al Ministero. Ve ne sono due esemplari al mondo, di cui una davanti a voi. Potrete tornare indietro nel tempo in modo illimitato e con durata necessaria alla vostra missione.-

Harry quindi chiese -come faremo con il Ministero?-

-Mostrerete il testamento, in calce è presente la mia firma, non potranno ne opporsi, ne condannarvi- Silente, in quel momento seduto sulla poltrona, si alzò in piedi e guardò Harry

-riporta ad Hogwarts il mio ragazzo, Harry-

Il prescelto annuì e si voltò verso l'amica -credo sia tu la persona più adatta a questa missione, Hermione. Hai già utilizzato la giratempo. Non appena sarete ritornati ad Hogwarts, andrò al Ministero con il testamento e le memorie di Piton-

-Harry io non ho alcun tipo di ascendente su di lui-

-Porta con te il testamento, sarà l'ultima spiaggia se non riuscissi a convincerlo-
La ragazza guardava poco convinta il congegno e la lettera, ma alla fine sospirò ed annuì.

Avrebbe rivisto gli orrori della guerra, avrebbe rischiato di non tornare se qualche mangiamorte l'avesse vista o se avesse incontrato se stessa. Sapeva bene quanto fosse pericoloso viaggiare nel tempo. Inoltre il compito che le era stato affidato dall'ex Preside non le agevolava l'idea di quel viaggio: il Professor Piton era un osso duro, sarebbe stato difficile convincerlo ad andarsene con lei e ancor più complicato prenderlo di sorpresa.
Indossò la collana, ponendosi al centro dell'ufficio e, guardando Harry negli occhi per un'ultima volta, fece girare la clessidra con un colpo secco ma potente.
E poi vide solo il buio.

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora