Balin si sedette in faccia al fratello che fece giusto un grugnito di saluto, continuando a fissare arcigno la birra.

"Perché non provi con un regalo?" disse infine Balin e Dwalin alzò gli occhi confuso.

Balin sorrise: "Ho parlato con Thorin e sono anch'io della sua opinione, come ti ho detto più volte. Dili ama cucinare, potresti farle dei nuovi coppapasta per i biscotti, i suoi sono deliziosi"

"Lo so" rispose Dwalin brusco ma un lieve sorriso gli tirava gli angoli della bocca. Balin seppe di aver vinto.


Per avere mani e braccia abituate a combattere con due pesanti asce Dwalin sapeva anche essere delicato e lavorò e piegò i coppapasta in tante forme diverse finché non fu soddisfatto. Ce n'era una con la forma dello stemma di Durin, uno a forma di stelo di mughetto (che sapeve essere il suo fiore preferito), uno a forma di luna, come il ciondolo che portava sempre (un regalo del padre quando era nata), e uno con la forma runica della D. Che poteva significare sia Dwalin che Dili. Non aveva nemmeno pensato a farne uno a forma di cuore, non era un tale sdolcinato lui.

La parte facile era finita, ora veniva il difficile. Come darle il regalo se ogni volta che la vedeva gli si annodava la lingua?

Thorin in quella circosanza fu felice di avere dei nipoti come Fili e Kili. Bastò qualche allusione più o meno velata perché capissero che Dwalin aveva bisogno di una spintarella. E visto che non erano sottili, ma proprio per nulla, Dwalin si ritrovò chiuso nella camera di Dili. Con lei dentro.

"Cosa c'è Fili?" chiese lei pensando fosse il fratello. Poi alzò gli occhi dal libro che stava leggendo e lì spalancò. Che ci faceva Dwalin in camera sua? Sentì il riso maniacale dei suoi fratelli mentre la chiave girava nella toppa. Stava per urlare una minaccia ma l'espressione di Dwalin la fermò. La guardava così intensamente che le mancò per un attimo il respiro. 

"Dili..." iniziò lui e la sua sorpresa aumentò. Sembrava insicuro e imbarazzato. Due aggettivi che non avrebbe mai pensato di usare per quel nano.

"Mi piacciono molto i tuoi biscotti, e allora ho pensato che...ecco ti ho fatto questi" disse e le porse il sacchetto con i coppapasta.

"Sono stupendi!" esclamò lei una volta aperto il sacchetto. Dwalin arrossì fino alla punta delle orecchie e Dili pensò che era uno spettacolo intedito. Si alzò sulla punta dei piedi e gli diede un bacio sulla guancia, lasciandolo di sasso. Poi marciò verso la porta e urlò ai suoi fratelli:
"So che siete li fuori, quandi aprite immediatamente o che Mahal vi salvi!"

"Le minacce non funzionano con noi, sorellina" le rispose Fili e si sentì la risatina di Kili

"Ok, allora inizierò a fare qualcosa di molto interessante e poco appropriato con Dwalin. In fondo il mio letto è piuttosto comodo per fare certe cose..." disse e Dwalin si girò a guardarla scioccato. Non stava suggerendo quello che pensava stesse suggerendo?! Ma Dili gli dava le spalle mentre a braccia incrociate fissava la porta. Le sarebbe piaciuto fare quello che aveva detto, ma non sapeva cosa avrebbe pensato il guerriero e quindi si concentrò sulla porta come se potesse incenerirla con lo sguardo. Le sue parole ebbero l'effetto desiderato perché ci fu uno squittio strozzato e il rumore della chiave. I due principi si trovarono davanti Dili a braccia conserte e un Dwalin inbufalito e si salvarono solo perché riuscirono a raggiungere per primi la sala del trono per invocare la protezione dello zio, visto che era lui che gli aveva detto di farlo. Thorin non provò nemmeno a a spiegare ai due che la spintarella che aveva in mente non era chiuderlo nella stessa stanza. Poi pregò Dwalin e Dili di non privarlo di due eredi. Aveva ancora la speranza che maturassero...prima o poi.

Dopo i coppapasta arrivarono i fiori. Dili aprì la porta e Dwalin praticamente gli buttò addosso il mazzo di fiori prima di mormorare un saluto e andarsene.

Per il suo compleanno le regalò un anello di mithril finemente lavorato e con una pietra di luna incastonata.

Quando fu il momento degli orecchini Dili decise che doveva prendere la situazione in mano, altrimenti, Dwalin sarebbe andato avanti all'infinito.

Fortuna volle che quella volta era a casa da sola. Invitò Dwalin dentro e dopo aver ammirato gli orecchini (come faceva a indovinare sempre i suoi gusti)? Non gli lasciò il tempo di reagire e afferrandogli la tunica lo tirò verso di lei e lo baciò sulle labbra. Dwalin ci mise un attimo a reagire ma poi tutti i suoi desideri repressi tornarono in un botto e si trovò a stringere Dili contro di lui, baciandola con passione bruciante.

Dili sentì la schiena premere contro il muro e tirò ancora più contro di sé il corpo solido di Dwalin. Sentì la sue eccitazione e le scappò un gemito.

Furono interrotti da un'esclamazione scioccata. I suoi fratelli avevano scelto quel momento per rientrare.
"Cosa significa questo?" chiese Fili quando riuscì ad articolare una frase di senso compiuto. Kili li guardava ancora a bocca aperta con sguardo oltraggiato. Una cosa era fare uno scherzetto a Dwalin, un'altra era trovarselo in casa avviluppato alla sorella

"Cosa può significare secondo te?" ringhiò Dili minacciosa, intrecciando le dita alla mano di Dwalin e fronteggiando il fratello.

La situazione poteva degenerare, erano tutti Durin. Dwalin si trovò nella strana posizioni di pacere e assicurò che aveva le più pure intenzioni riguardo Dili e non le avrebbe mancato mai di rispetto mentre da dietro le sue spalle la suddetta nana continuava a guardare i fratelli con sguardo omicida.

Dopo quell'evento Dwalin prese coraggio e, dopo un paio di birre forti per farsi coraggio chiese la sua mano. Dili acconsentì al settimo cielo mentre Dwalin continuava a chiedersi cosa ci trovasse in lui.

Dwalin e Dis si sposarono nel dì di Durin e i festeggiamenti proseguirono per almeno una settimana. Inutile dire che da quel giorno Dwalin ebbe sembre a disposizione una teglia di biscotti appena sfornati ogni mattina.

One Shots da Valinor alla Terra di MezzoWhere stories live. Discover now