Capitolo 34

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Capitolo 34: Accade

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Dopo qualche settimana

«Piccolo, svegliati o faremo tardi.» una voce arriva al mio orecchio, apro le palpebre e alzo lentamente lo sguardo. Vedo Christian seduto accanto a me, una sua mano mi accarezza i capelli.

«Ancora cinque minuti.» dico con la voce ancora impastata dal sonno. Richiudo gli occhi e cerco di riaddormentarmi, ma Christian mi scosta le coperte da sopra il corpo, e un brivido di freddo mi attraversa il corpo.

«No Matti, dobbiamo andare a scuola e se stai ancora nel letto faremo tardi.» il suo tono di voce è severo e dolce allo stesso tempo.

Sbuffo e controvoglia mi metto a sedere. Mi faccio scappare uno sbadiglio e Christian mette un braccio intorno alla mia vita, mi avvicina a sé ed io appoggio la testa sulla sua spalla. Restiamo così per qualche minuto, poi decido finalmente di alzarmi dal letto.

«Tu preparati, io ti aspetto di sotto.» Christian mi lascia un bacio sulla fronte e poi esce dalla mia stanza.

Dopo un altro sbadiglio, prendo dei boxer, i soliti pantaloni neri e la solita camicia beige che uso per latino-americano. Vado in bagno e chiudo la porta a chiave. Mi spoglio ed entro in doccia. Avendo i capelli puliti decido di non lavarli, perciò mi limito a fare una doccia veloce. Prendo il bagnoschiuma al cocco e me lo passo su tutto il corpo, mi sciacquo e poi chiudo l'acqua.

Prendo l'accappatoio e lo indosso, esco dalla doccia e mi posiziono davanti allo specchio. Mi asciugo per bene il corpo, per poi indossare i boxer, i pantaloni e la camicia. Dò una sistemata ai capelli e quando sono abbastanza decenti sistemo il bagno e torno in camera. Metto le scarpe, poi prendo il borsone, dopo averci infilato velocemente il telefono, le chiavi di casa e il portafoglio.

Esco dalla mia camera, chiudo la porta alle mie spalle e poi scendo al piano di sotto. Non vedendo Christian in soggiorno vado in cucina, e lo trovo appoggiato all'isola, intento a mangiare una piccola porzione di tiramisù. Lui è ossessionato da quel dolce, non osa mangiare dolce all'infuori di esso.

«Inizio a pensare che la cucina sia il tuo habitat naturale, stai sempre qua a mangiare.» dico avvicinandomi a lui.

«In realtà ero entrato in cucina solo per bere, ma poi ho visto il tiramisù e non ho resistito.» si giustifica con un'alzata di spalle.

Una piccola risata esce dalle mie labbra e poi gli dò un bacio sulla guancia. Appoggio il borsone su una sedia e poi mi avvicino al frigo, prendo il succo all'ace e lo appoggio sull'isola.

«Vuoi anche tu il succo?» gli chiedo mentre prendo il primo bicchiere.

«Certo!» sorrido e prendo un bicchiere anche per lui.

Ormai bere il succo ace insieme è diventata una tradizione. Possiamo berlo solo se stiamo insieme, altrimenti dobbiamo accontentarci di bere acqua o qualsiasi altra bevanda che non sia succo all'ace. E a me onestamente, va bene così.

Anzi, ogni volta che uno dei due prende il succo ace, automaticamente prepara due bicchieri al posto di uno. È un po' come se stessimo pensando l'uno all'altro. Come se pensassimo l'uno all'altro anche nei piccoli gesti.

Sorrido un po' di più e torno vicino a Christian. Verso il succo nei bicchieri, prendiamo quest'ultimi in mano e brindiamo. Beviamo e poi metto i bicchieri nel lavandino. Christian finisce di mangiare il tiramisù e posa il piatto e il cucchiaino nel lavandino.

«Dai su, andiamo.» dice passandomi accanto lasciandomi una pacca sul sedere.

A quel contatto le mie guance si colorano di rosso, cerco di pensarci il meno possibile e recupero il borsone. Esco di casa e chiudo la porta alle mie spalle.

The Sun And The Moon||ZenzonelliМесто, где живут истории. Откройте их для себя