Capitolo 24: Senza Chiedere Permesso
[Salto temporale]
Un mese dopo
Primi giorni di gennaio«Tesoro, c'è Sergio. È venuto qua per te, lo faccio salire sopra.»
Annuisco soltanto. Mamma esce dalla mia camera e sento i suoi passi allontanarsi. Preferirei stare da solo, come ho fatto da un mese a questa parte, ma a quanto pare è impossibile.
Sono ritornato a quella che era la mia vita prima di andare a Bergamo, e mi sembra di essere un robot. Ogni giorno è la stessa routine: mi alzo dal letto, faccio colazione, ritorno al letto, pranzo, torno a letto, ceno, torno a letto, dormo.
Mi sento svuotato di qualsiasi sentimento, di qualsiasi emozione. Mi sento vuoto, apatico. Non provo nulla, nemmeno rabbia verso i miei genitori che mi hanno strappato via dal mio sogno.
«Mio amor.» Sergio entra in camera mia, destandomi dai miei pensieri.
«Ciao.»
«Alzati da questo letto, andiamo a fare un giro.» si siede accanto a me e appoggia una mano sulla mia coscia.
«No Sé, non mi va.»
«Mio amor, sei chiuso in questa stanza da un mese. Non puoi continuare a stare così.»
«Non mi importa.» mi volto su un fianco, dando le spalle a Sergio, in questo modo la sua mano scivola via dalla mia coscia.
Preferisco stare chiuso in casa piuttosto che uscire in una città in cui non mi sento a casa. Ho sempre amato Bari, la mia città, ma adesso mi sento fuori luogo, mi sento un estraneo.
Adesso è Bergamo quella che reputo casa, eppure sono ovunque tranne che là.
«Dai Matti, hai bisogno di svagarti un po'.»
«Uff, va bene.» mi alzo controvoglia dal letto, prendo i boxer, e qualcosa da mettere per uscire. Vado in bagno e chiudo la porta alle mie spalle.
Faccio una doccia veloce, avvolgo un asciugamano intorno alla vita ed esco dal box doccia. Mi asciugo il corpo e indosso boxer e pantaloni neri, passo ad asciugare i capelli e dopo averli sistemati indosso la felpa nera. Sistemo il bagno e poi torno in camera.
Indosso le scarpe e poi prendo chiavi di casa, cuffie, portafoglio e telefono. Faccio cenno a Sergio di andare. Usciamo dalla mia stanza e scendiamo al piano inferiore. Senza salutare nessuno usciamo da casa. O meglio, io non saluto nessuno, mentre Sergio saluta mamma e papà.
«Che ne dici di fare una passeggiata in spiaggia?»
Annuisco soltanto. Non mi importa realmente di dove andremo, l'unica cosa che voglio è staccare per un po' la mente da qualsiasi pensiero. La testa rischia di scoppiarmi da un momento all'altro da quanti pensieri la invadono.
Arriviamo in spiaggia e dopo aver camminato per un po' ci sediamo sulla sabbia e rimaniamo in silenzio ad osservare il mare leggermente agitato.
Prendo le cuffie dalla tasca del pantalone e le collego al telefono, in quel momento il mio schermo si illuma, facendo vedere una notifica dal gruppo con i ragazzi.
"Just Us ❤️🩹"
Albe: @Mattia vecio devi assolutamente ascoltare la nuova canzone di Alex!
Io: Non vedo l'ora di sentirla!
Alex: ▶️————— 02:51
Io: Grazie Ale, la ascolto subito!Avvio l'audio e la voce di Alex invade le mie orecchie.
Ho sempre avuto la tendenza
A scusarmi ogni volta
Quasi per la mia esistenza
A non tirare mai la corda.
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The Sun And The Moon||Zenzonelli
FanfictionCOMPLETATA La "Scuola Dei Sogni" è la scuola più famosa di ballo della città di Bergamo. La scuola offre l'opportunità di studiare diverse categorie di ballo: hip hop e break dance, modern, latino-americano, classico. Direttamente da Bari, Mattia sa...