Anch'io ho perso il mio cuore, da molto tempo... Non so dove poterlo ritrovare, ma a volte i miei dubbi mi stuzzicano la mente, affermando che io non ne abbia mai avuto uno.

"I'll close my eyes and dream of days when I wasn't alone".

Chiuderò gli occhi e sognerò giorni in cui non ero solo.

Lo faccio di continuo, ultimamente. Sogno Charlie, i nostri discorsi, le nostre risate, le volte in cui l'ho guardato negli occhi e mi ci sono persa, e, purtroppo, anche l'ultimo istante prima della nostra definitiva separazione.

"I'll miss my breath, there's no more left"

Mi manca il respiro, non ce n'è più.

Anche a me manca il respiro, mi sento quasi chiusa in una bolla nella quale l'ossigeno è destinato a finire, prima o poi.

Questa canzone descrive la mia vita, il mio modo di pensare. Questa canzone sono io e mi ci rispecchio appieno.

Chiudo gli occhi e cerco di ricacciare indietro le lacrime che mi pizzicano le palpebre, mentre il mio corpo si rilassa, inghiottito dalla melodia e dal significato del brano. Lentamente vengo trascinata in una lenta e piacevole corrente, che mi trascina verso la pace che da tanto tempo cerco.

Sento un leggero tocco che mi sfiora la spalla, mi distraggo e perdo il filo delle parole. Un brivido percorre la mia schiena e svogliatamente riapro gli occhi, puntandoli successivamente sulla figura di Eddie: è lui che mi ha toccato. La sua mano è ancora appoggiata sopra alla mia spalla, mi guarda con sguardo spento e specialmente stanco. Non credo di averlo mai visto così, a eccezione di quando il suo adorato coniglietto, Fiffi, regalatogli per il suo compleanno all'età di nove anni, morì di vecchiaia circa un anno fa. Ci era da sempre stato affezionato al suo coniglietto, gli voleva un mondo di bene, ma da quando purtroppo se n'era andato, Eddie era rimasto talmente tanto male da non riuscire più a guardare una carota senza scoppiare a piangere.

Ad un certo punto le sue labbra si muovono, mi ha detto qualcosa, ma la musica alta nelle mie orecchie non mi permette di sentire ciò che dice. Stoppo la canzone e mi levo le cuffie.

«Potresti ripetere?».

Sospira. «Posso... Posso sedermi qui e stare con te?».

Ci penso un attimo, un lato di me ce l'ha ancora con lui, ma un altro mi dice di lasciarlo fare: forse è finalmente arrivato il momento dei chiarimenti e delle scuse. Forse potremmo tornare al nostro amato rapporto da fratelli legati fra loro.

«Certo...».

Gli faccio spazio sul letto, in modo da farlo stare comodo e lui si sdraia accanto a me, le mani intrecciate poste sul suo ventre. Il silenzio predomina su tutto, sembra avvolgere qualsiasi cosa, persino gli oggetti e i muri della mia camera.

«Tu... Tu mi odi, non è così?».

Quella domanda mi costringe a spalancare la bocca, incredula.

«Dio, Eddie, come puoi pensare una cosa simile?» dico, voltando la testa verso di lui.

Fa spallucce con la medesima espressione affranta incollata sul viso.

«Non lo so...» dice «Dopo quello che ti ho fatto dovresti farlo»

«Io non dovrei fare proprio un bel niente. Sei mio fratello e ti voglio bene, anche se mi hai ferito profondamente perché hai fatto il cazzone idiota».

Si fa una piccola risata, mentre un lievissimo, quasi impercettibile, sorriso si fa largo sulle sue labbra.

«Sono stato davvero pessimo...»

La Fantasma ~E l'articolo NON é sbagliato~Where stories live. Discover now