Tre

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Allora ci siamo. Dopo tre settimane, domani avrò la possibilità di chiarire con Layla e, si spera, lasciarmi tutto questo gigantesco malinteso alle spalle.

Mi è mancata da morire in questi giorni. Rivederla nel mio ufficio, la scorsa settimana, mi ha spezzato il cuore. Sapere che dietro lo stalking c'era nient'altro che Diana mi ha sconvolto, e parecchio, ma è stato il suo sguardo così bisognoso e allo stesso tempo insicuro che mi ha messo in ginocchio.

È vero, avrei voluto scuoterla e obbligarla ad ascoltarmi quando mi sono presentato alle sette del mattino davanti alla sua porta di casa, ma Layla Morgan, la mia fatina, ne ha passate tante e la mia questione famigliare non ha aiutato affatto.

Ormai ci siamo, è inutile che rimugini ancora su cosa avrei o non avrei potuto fare. Domani parleremo e stavolta sì che la incatenerò alla sedia.

Prima, però, ci sono un paio di persone che devo incontrare e a cui devo porgere le mie scuse.

La porta di casa si apre e il viso stupendo di Paige fa capolino. Leggo stupore nei suoi occhi e lo comprendo, di sicuro non si aspettava di vedere me.

«Ronan, ciao» mi sorride.

«Ehi, Paige. Disturbo? Volevo fare due chiacchiere.»

«No, entra pure» si scosta per farmi entrare. «Caleb è in salotto.»

Raggiungo la sala e trovo Caleb Morgan, seduto sulla sua poltrona, intento a sfogliare pagine di una rivista per tatuatori.

Il suo sguardo si posa su di me nell'esatto momento in cui varco la soglia della stanza. «Ronan. Che ci fai qui?»

«Speravo di potervi parlare» dico. Attendo che anche Paige si accomodi sul divano e prendo posto al suo fianco. «Sono certo che avrete notato la distanza di Layla nelle ultime settimane e... volevo darvi delle spiegazioni.»

«Vi siete lasciati?» domanda preoccupata Paige.

Rilascio un sospiro. «Siamo in pausa, diciamo. Domani dobbiamo parlare, ma prima ci tenevo a spiegarvi un paio di cose se per voi non è un problema.»

«Spero per te che non ci siano risvolti peggiori di ciò che ci ha detto Layla, Maxwell. Sei come un altro nipote, fai parte della famiglia, e mi dispiacerebbe dover rompere questo bel faccino» asserisce Caleb chiudendo di scatto la sua rivista.

Bene. Adesso ho la sua completa attenzione.

«Layla ha... frainteso una situazione di cui avrei dovuto parlarle prima. A mia discolpa, non mi aspettavo che le cose sarebbero andate così» massaggio le tempie. «Mio padre e una donna, Diana, si sono presentati a casa mia proprio quando siamo ritornati dallo chalet. Diana si è annunciata come mia futura sposa e Layla ne è rimasta sconvolta. Non è affatto così, però. Non ho rapporti con i miei genitori o la vita che conducono in Inghilterra, figuriamoci se sono propenso a un matrimonio con una donna che avrò visto forse tre volte in totale e che hanno scelto loro» scuoto il capo.

«Ci sono... cose che né io né mia sorella saremo mai in grado di perdonare e nonostante tutto, sarei disposto a offrire loro un'ultima possibilità. Il punto, però, è che avrei dovuto parlare a Layla di questa situazione già da un po', ma ho bisogno dei miei tempi e lei me li ha concessi tutti. Avrei voluto chiarire prima, spiegarle come la mia famiglia non sia mai stata... una famiglia. Ma non ne ho ancora avuto l'occasione e conto di farlo domani.»

«Perché ne parli con noi?» chiede Paige.

«Perché ho bisogno di farvi sapere che sono innamorato follemente di vostra figlia e domani ho intenzione di chiederle di sposarmi, ma prima volevo che la mia posizione fosse chiara. Posso aver commesso degli errori, così come Layla, e probabilmente ne faremo chissà quanti altri, ma la amo e so che lei ama me» schiarisco la voce e tiro fuori un cofanetto dalla tasca della giacca. «Ero con mia sorella ad Allston, stavamo facendo un giro e questo mi ha incatenato alla vetrina...» rivolgo loro l'attenzione, mostrando l'anello che ho scelto. «Mi piacerebbe avere la vostra benedizione. Nonostante sia una cosa antiquata, ci tengo. Layla è importantissima per me, la rispetto tanto, e vale lo stesso per voi. Siete davvero la famiglia che non ho mai avuto e non ho alcuna intenzione di rinunciarvi.»

𝐃𝐄𝐕𝐎𝐍, 𝐇𝐀𝐑𝐑𝐘, 𝐌𝐈𝐂𝐇𝐀𝐄𝐋, 𝐑𝐎𝐍𝐀𝐍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora