Capitolo Ventisette;

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Che cosa cazzo è appena successo?
L'attimo prima stavamo ridendo e scherzando tranquillamente e l'attimo dopo lei stava recuperando tutta in fretta e in furia i suoi vestiti per scappare dalla stanza, per scappare da me, e la cosa più grave è che non ho assolutamente capito il motivo di tale comportamento.
Cosa l'ha fatta scappare in quel modo?
Il mio passato?
L'aveva già capito che lei non sarebbe stata la prima per me, e pensavo che più o meno l'avesse accettato, e infatti secondo me non è quello, l'ho escluso a priori. Per me è qualcosa di più profondo, un qualcosa che magari io non volendo ho riportato a galla, e che ovviamente non volevo smuovere.
Non volevo farla stare male, non volevo recargli dolore al suo passato. Voglio che con me si senta bene, voglio che si senta felice, voglio che stia bene, voglio prendermi cura di lei.
Potevamo continuare la nostra bellissima mattinata appena iniziata, e invece io forse ho rovinato tutto.


<< Dai, Penè, per favore aprimi>>

Busso alla sua porta, ma non mi apre, continuo a bussare, ma niente.
Sbuffo sonoramente e scivolo sedendomi sul pavimento, per fortuna prima di uscire ho fatto in tempo a indossare una maglietta, e un jeans, rimanere nudo non mi sembrava proprio il caso.

<< Oi, Luca, che è successo?>>

Albe si presenta in pigiama davanti ai miei occhi e non appena mi si avvicina si mette seduto anche lui con le spalle contro alla porta di Penelope, e aspetta che io risponda alla sua domanda.

<<Abbiamo fatto l'amore ieri notte>>

Vedo che si mette la mano sulla bocca, evidentemente non se l'aspettava, ma di lui mi fido, mi fido troppo e so che non mi tradirà mai.

<<Lei non aspettava altro Lu, ti voleva, ti voleva davvero tantissimo, si vedeva, si percepiva>>

<<Così tanto mi voleva che questa mattina stavamo tranquillamente ridendo e scherzando, e alla fine se n'è andata senza dirmi nemmeno una parola>>

Albe mi guarda stranito, come fosse quasi scioccato.

<<Non capisco Lu, non è un comportamento di Penelope questo, non è che tu magari involontariamente gli hai detto qualcosa che l'ha turbata?>>

Ci penso, e gli dico quello che gli ho raccontato sul mio passato.

<< A dire il vero lei mi ha chiesto chi fosse stata la mia prima volta, e ho risposto sinceramente, ovvero la migliore amica di mia sorella, ma l'aveva capito che lei non è stata la prima per me, non può essere questo. Lo escludo a priori, è troppo intelligente per essere solo questo, secondo me c'è dell'altro>>

<<non lo so magari è per una frase che le hai detto, magari non c'hai nemmeno fatto caso>>

Quando Albe dice "una frase che le hai detto" mi si accende una lampadina, immediatamente ripenso alla mia frase "Non lo so nemmeno ora cosa voglio" e subito mi spiaccico una mano in fronte. Che coglione che sono, io parlavo in maniera generale, e lei ha pensato subito a una storia d'amore. Che coglione che sono!

<<Che coglione che sono Albe! Ora ho capito perché Penelope si è comportata così, sono stato proprio un cretino>>

<< Cosa le hai detto?>>

<<In pratica le stavo raccontando della mia ex e gli ho fatto un discorso generale che quando "mi frequentavo" con lei non volevo una storia d'amore, e in maniera indiretta ho detto la frase "Non lo so nemmeno ora cosa voglio", ma io parlavo della mia vita in generale, e lei ha pensato subito a una storia d'amore, una nostra possibile nostra storia, e io non ho fatto niente per farle capire il contrario, e lei ha preso e se n'è andata senza così>>

<<Ma tu la vorresti una storia con lei?>>

Ecco.
Questa è una domanda da un milione di dollari per me.
Certo che la vorrei, la vorrei eccome, ma prima ho bisogno di conoscerla, vorrei far parte della sua vita per far in modo di intraprendere una relazione seria, vorrei conoscerla di più, ecco, questo si.

<<Certo che la vorrei Albe, la vorrei eccome, ma tra noi è stato sempre così difficile, ci siamo sempre attaccati per qualsiasi cosa, e vorrei andarci piano, molto piano, vorrei fare tutte le cose gradualmente, vorrei provare a essere razionale per una volta in vita mia, e ... >>

Albe mi blocca subito sentendo una frase che non gli è piaciuta per niente.

<<Lu, ma l'amore non è razionale, forse non lo sai perché non ti sei mai innamorato, ma l'amore è fare le peggio cazzate per quella persona, perdere completamente la testa per lei, difenderla da tutto, e volere sempre il meglio il meglio per lei>>

Abbasso la testa quasi imbarazzato per non aver mai provato per nessuna quelle sensazione.

<<Non ho mai provato tutto questo Albe, mai, e non so come si fa>>

<<Tranquillo fratello, arriverà quella giusta, forse è già arrivata, ma devi solo capirlo>>

Faccio una smorfia pensando che ora come ora Penelope mi odia, e che non potrebbe mai essere quella giusta.

<<Penny mi odia in questo momento>>

<<Penny non odia nessuno Lu, tantomeno te, tu non te ne accorgi, ma lei ti guarda in un modo che farebbe invidia al mondo, e credimi i suoi occhi sono bellissimi quando il suo sguardo si posa su di te>>

<<Non me ne sono mai accorto di questa cosa, che coglione che sono>>

<<Apri gli occhi Lu, e ora andiamo a fare colazione, lasciamola sbollire, dopo scenderà anche lei>>

<<Va bene, andiamo!>>

Ci alziamo da terra, e ci abbracciamo, so che lui ci sarà sempre, è il mio migliore amico, e io ci sarò come so per certo che anche lui ci sarà anche se le cose saranno difficili.

<< Ti voglio bene fratello>>

Dico io durante l'abbraccio.

<< Anch'io fratello, tanto>>

Ci stacchiamo e insieme scendiamo a fare colazione.
Spero che a Penelope le passi in fretta perché mi dispiace davvero tanto aver rovinato la nostra prima volta insieme, veramente tantissimo.


•\\\•


<<Quindi è domani che tu e Penelope avete l'evento insieme?>>

Serena, una volta arrivati al mare, precisamente alla spiaggia privata di Albe, mi porge questa domanda. Ebbene si, domani è il sette luglio e io e Penelope abbiamo l'evento alla discoteca Praja qui in Sicilia, e sicuramente non volevo andarci con questo spirito, non con lei che non mi parla e non mi guarda nemmeno per sbaglio. Da quando è scesa ho provato a parlarle, ma lei non ha voluto ascoltarmi, anzi, non mi ha nemmeno degnato di una misera attenzione, è tornata a essere la stronza che era all'inizio prima che si lasciasse andare, prima che si lasciasse andare con me.
E mi da fastidio, mi da immensamente fastidio il suo comportamento, perché vorrei solo spiegarmi per quello che volevo dire, non volevo dire assolutamente che "non so cosa voglio nemmeno ora", anzi, lo so benissimo cosa voglio, e voglio lei, ma non so se sono pronto e vorrei parlarle di tutti questi miei dubbi e incertezze, vorrei potermi confidare con lei, ma lei non ne vuole sapere proprio niente.
Albe continua a dirmi che forse ha bisogno di più tempo per sbollire, ma io non ce la faccio a tenermi tutto dentro, non ce la faccio proprio.

<<Ragazzi, torno un attimo in casa che devo andare in bagno>>

<<Va bene Penny, ma dopo torna che giochiamo a pallavolo>>

L'avverte Sissi.
Penelope si alza, e con indosso un pareo bianco che si abbina perfettamente al suo costume nero che ha deciso di indossare oggi si avvia per dirigersi alla villa.

<< Se non la raggiungi entro due minuti, sei proprio un coglione fratello>>

Sempre molto gentile il mio caro amico Nunzio, e comunque avevo già in mente di raggiungerla non c'è bisogno che me lo ricordi anche lui.
Mi alzo dal bagno asciuga e facendo un dito medio a Nunzio la raggiungo, mi allontano sentendo le sue risate e un suo "non fare il coglione."

Appena entro in villa noto un silenzio assordante e lo scarico del bagno andare in funzione, davvero allora doveva andare in bagno, e io che pensavo che fosse solo un momento per stare da soli, che stupido che sono.
Esce dal bagno e appena mi vede sbuffa e alza gli occhi al cielo, siamo tornati cosi indietro?
Mi passa affianco e cerca di superandomi ignorandomi, ma non glielo lascio fare, non questa volta.
La prendo per il polso, lei si dimena, ma riesco comunque ad attirarla a me e la faccio sbattere sul mio petto, lei prova a dire qualcosa, ma non faccio nemmeno in tempo a dargli tempo di dire qualsiasi cosa che incollo la mia bocca alla sua, e in primo momento cerca di staccarsi, ma poi si lascia andare e poso le mie braccia intorno alla sua vita attirandola sempre più vicino a me.
Ci baciamo come se avessimo fame di noi stessi, come se la notte prima non ci fosse bastata, lei non smette un attimo di giocare con la mia lingua, e io non smetto mai di cercarla, di volerla.
Ci stacchiamo a corto di fiato e lei appoggia la sua fronte sulla mia, io la tengo sempre nelle mie braccia con la paura che mi può scappare da un momento all'altro.
Con il respiro affannato e corto riesco a dirle quello che ho sempre voluto dirle.

<<La voglio una storia seria con te, la voglio eccome, ma devi darmi tempo, devi darmi tempo di abituarmi a te, di conoscerti, devi darmi tempo di imparare a viverti>>

Lei mi lascia un bacio a stampo, e senza rispondermi mi lascia in salone come un cretino, e se ne va, torna dagli altri, in spiaggia, e ho come la sensazione che io non gli avessi detto niente, niente di importante.

Ogni notte senza una strada. Where stories live. Discover now