Capitolo Tre;

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La cena per festeggiare il mio ritorno per fortuna è andata bene, anzi, più che bene. Tutta la mia famiglia era al sentiamo cielo, e si sente che sono mancato per tre anni, anche loro mi sono mancati tanto.
Durante tutta la cena Sofia non ha fatto altro che sbuffare e alzare gli occhi al cielo, beh, se l'infastidiva così tanto il mio ritorno poteva benissimo inventare una scusa, e andarsene, e invece no, è rimasta pur sapendo che si sarebbe parlato solo di me per tutta la cena. Mah, è proprio strana quella ragazza.
In questo momento la mia famiglia, e i miei amici che ci hanno raggiunto da poco hanno accesso il karaoke, e si sono messi a cantare ogni tipo di canzone possibile e immaginabile, anch'io ho cantato un paio di canzoni, ma ora come ora sono uscito, e sono venuto sul terrazzo, perché mi serviva un po' d'aria fresca perché dentro mi sentivo quasi per soffocare.
Una volta arrivato sul terrazzo mi avvicino alla ringhiera nera, e respiro a pieni polmoni.
Oggi è stata una giornata piena di emozioni, mettiamoci anche che mi sono alzato prestissimo, e sono anche abbastanza stanco, non vedo l'ora di andarmi a buttare sul letto e dormire tante, ma tantissime ore.
Una voce però all'improvviso mi fa spaventare, pensavo di essere solo, in teoria.

<<Ti senti soffocare li dentro dopo un pò vero?>>

Seduta sul divanetto che è posizionato al muro del terrazzo c'è Sofia, ecco dov'era finita, non la trovavo più.
Mi avvicino a lei, e mi siedo vicino, sento la sua pelle fredda quando appoggio la mia mano dietro alla sua spalla, così mi tolgo la mia giacca per poi mettergliela sulle sue spalle.

<<Non dovevi, ma grazie, apprezzo il gesto>>

È fredda come un ghiacciolo, e mi dispiace se il nostro rapporto ormai è diventato così, ma è colpa mia, se non provo le stesse cose che provava lei? Ora non so più se le prova ancora, dopo tre anni spero che le sia passata, e che sia andata avanti, onestamente.

<<Nonostante tutto sono felice che tu sia qui, nel giorno del mio ritorno>>

Lei sorride, ma sorride con un sorriso falso, la conosco abbastanza bene nel dire che si trova a disagio, e che vorrebbe essere in qualsiasi altro posto, ma non qui, accanto a me.

<<Te l'ho detto, tua sorella ha voluto che fossi qui a tutti i costi, se soltanto avessi immaginavo che sarebbe stato il giorno del tuo ritorno non ci sarei mai venuta, non ti montare la testa che non sono qui per te>>

Giro la bocca in una smorfia quando mi dice "non montarti la testa", ma davvero fa?

<<Non montarti la testa? Ma se sono rimasto sempre lo stesso, cosa dici>>

Mi infastidiscono le sue parole, in tutti questi anni ho sempre cercato di essere il più gentile e disponibile con tutti, non me lo può proprio dire una cosa del genere, non ci sto proprio.

<<Pensi davvero che io tutte quelle ragazzine che ti sono venute dietro in tutti questi anni me le sono dimenticate? L'ho visto mentre ti esibivi e scendevi giù dal palco le ragazzine ti strusciavano addosso, le ho viste eccome, e non puoi capire il fastidio che ho provato>>

<<A che titolo vieni a farmi questa scenata di gelosia? Non stiamo mai stati insieme, mi pare, e mi pare anche che non stiamo insieme nemmeno adesso>>

Lei sorride, con un sorriso tirato e sarcastico.

<<Si Luca ok, hai ragione te, non siamo mai stati insieme, e non lo siamo nemmeno adesso, ma permetti che mi ha dato fastidio lo stesso vedere quelle ragazze che ti si strusciavano addosso e che te sembravi quasi esserne contento?>>

<<Guarda che io stavo lavorando, quelle che tu chiami ragazze che mi strusciavano, erano fan come tante altre per me, e poi non devo venire a rendere conto a te, ripeto, non siamo mai stati insieme>>

<<Sei uno stronzo, l'ultima volta che ci siamo visti, il giorno prima della tua partenza se non ti ricordi male abbiamo fatto sesso, o meglio, per te abbiamo sesso, per me abbiamo fatto l'amore, ed è stato bellissimo, ma per evidentemente sono stata solo una scopata, e nient'altro>>

Si toglie la mia giacca quasi scottata nell'averla ancora addosso, sta per alzarsi e lasciarmi qui come un cretino, ma c'è qualcosa, non chiedetemi cosa che mi spinge verso di lei, non voglio che si rovini tutto, la blocco per un polso senza farle male la faccio sedere sulle mie gambe, lei prova ad alzarsi, ma io la fermo con le mani sulla sua vita, non la faccio nemmeno iniziare a parlare che le prendo la sua testa con le mie mani, e la bacio. All'inizio lei fa resistenza, ma appena chiedo accesso alla sua bocca si scioglie, e mi mette le mani al collo sedendosi meglio sulle mie gambe.
Le nostre bocche si rincorrono, si cercano e si trovano, le nostre lingue sono una continua lotta tra di loro, i nostri respiri sono già affannati, Sofia si mette a cavalcioni su di me, e io mi infilo in mezzo alle sue gambe, ora come ora sto bene, ma sento come si mancasse qualcosa.
Continuiamo a baciarci senza sosta, senza mai prendere aria, lei mette le sue mani nei miei capelli, e io faccio scendere le mie mani dai suoi fianchi sul suo bellissimo lato b, sorride, e alla fine sorrido anch'io durante i nostri baci.

<<Sei un pezzo di merda>>

Dice tra un bacio e l'altro.

<<Questo pezzo di merda ti piace però>>

Non so perché dico così, ma non sento niente, non ho nessuna emozione e mi dispiace tantissimo per lei, perché lo so che ci tiene a me, so che vorrebbe un noi da tanto tempo, ma io non l'ho mai voluto, eppure baciarla ora sembrava la cosa più giusta da fare anche se adesso mi rendo conto che sto sbagliando.

<<Voglio fare l'amore con te>>

Dice tra un gemito e un bacio, a quel punto mi blocco, mi paralizzo proprio, smetto di baciarla e di farmi baciare. Non ha mai detto "fare l'amore" a dire il vero in quei momenti li non ci dicevamo nulla, vivevamo il momento e basta, ma ora è tutto diverso.
Deglutisco, e lei ha capito, è troppo sveglia per non capire.

<<Potevamo essere bellissimi, mi dispiace davvero tanto>>

Mi bacia, ma un bacio con tanto di lingua e con movimenti sensuali con il suo baciano sulla mia parte bassa, mi bacia per l'ultima volta nell'obo dell'orecchio, il mio punto debole, si alza da me, e se ne va.
Alla fine credo di aver fatto la scelta migliore.
Non sono pronto per una relazione, adesso devo pensare solo alla mia carriera, alla mia musica, e lei sarebbe stata troppo, allora, se ne sono così convinto, perché fa così maledettamente male?

Ogni notte senza una strada. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora