Capitolo Ventisei;

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           •Pov Penelope•

Come si svegliano la mattina le ragazze che hanno fatto l'amore per la prima volta con il ragazzo di cui sono perdutamente cotte?
Non saprei proprio, ma io sono felice, sono immensamente felice.
Quando ieri sera ho confidato tutta la storia del piano a Luca avevo paura che si arrabbiasse, che non volesse più avere nulla a che fare con me, e io l'avrei capito, eccome se l'avrei capito, alla fine gli ho sempre nascosto la verità, e non so se io sarei stata così forte da perdonarmi se fossi stata al suo posto. Invece dopo la mia confessione lui voleva fare l'amore con me, e io non c'ho assolutamente capito più nulla. Il cervello e il cuore erano andati direttamente su Marte, e per un momento mi sono dimentica anche di essere vergine.
Ebbene si, fino a ieri ero ancora vergine, a vent'anni, ma perché fondamentalmente non mi sono mai fidata di nessuno così tanto da donargli una cosa così importante, rara e preziosa, nemmeno di Deddy, invece con Luca è stato tutto così spontaneo, così vero, così voluto e non mi pentirò mai di aver donato una parte di me a lui, nemmeno se non finiremo mai insieme per davvero, nemmeno se già da domani dovessimo non parlarci più per chissà quale motivo, non potrò mai pentirmi di avergli donato tutta me stessa, mai. Mi ha fatto sentire protetta, mi ha fatto sentire sua, in tutti sensi.
È stato bellissimo fare l'amore per la prima volta con Luca D'Alessio.
Assolutamente bellissimo e perfetto. Luca poi è stato dolcissimo quando ha scoperto che ero vergine.
Non mi ha mai fatto sentire fuori luogo o meno desiderata, mai, nemmeno per un instante io mi sono sentita meno voluta, ma anzi mi ha desiderato ancora di più, e io non avrei mai pensato o anche soltanto immaginato di poter avere una prima volta così bella.
Sbatto gli occhi più volte, e mi sveglio con un sorriso stampato in faccia.
È mattina presto, e il sole già splende in alto nel cielo, e i raggi solari filtrano nelle tapparelle abbassate nella camera di Luca.
Luca dorme ancora come un bambino i suoi ricci gli ricadono sulla fronte, e ha il respiro regolare, dorme a pancia in giù, e il suo braccio circonda la mia vita, siamo coperti dal lenzuolo, ma ho deciso di svegliarlo.
Infatti mi avvicino al suo viso e inizio a lasciarci sopra tanti bacini, lui sorride impercettibilmente.

<< ah, ma allora sei sveglio>>

Il suo sorriso si allarga e con il braccio che aveva intorno alla mia vita mi prende e mi trascina con lui sotto le lenzuola facendomi fare un urletto di sorpresa e di divertimento.

<<buongiorno!>>

La sua voce al mattino è così roca e sensuale che mi fa venir voglia di ricominciare quello che abbiamo fatto questa notte, è normale si?

<<buongiorno a te>>

Non perde tempo e mi bacia, ma questo è un bacio diverso dagli altri. Un bacio determinato, passionale da morire, e un bacio che mi trasmette tantissimi brividi per tutto il corpo, non che gli altri non me li trasmettessero, ma questo non so come spiegarvelo, è un di più, di più di tutti.
Ci baciamo per circa cinque minuti senza staccarci mai, siamo insaziabili entrambi l'un dell'altro, e io non voglio chiedere di più.
Le nostre lingue si rincorrono e le nostre salive si fondono tra di loro che è una bellezza, e vi prego se è un sogno non svegliatemi mai più.
Ci stacchiamo a corto di fiato, mi lascia un piccolo bacino sul naso, e una volta fuori dal lenzuolo mi prende tra le sue braccia e mi fa accoccolare sul suo petto, inizio così a disegnargli dei cerchi a caso sul petto.

<<Sono felice. Tanto felice>>

Dichiara Luca dopo qualche minuto di silenzio. Se sapesse quanto io sono felice, se solo lo sapesse.
Sorrido come non ho mai mai fatto in vita mia, come una bambina felice, ma non azzardo ad alzare la testa verso di lui, voglio che continui a parlare.

<< Ieri sera quando mi hai detto del piano ero incazzato, lo ammetto, ma è durato pochissimo, perché poi ti ho visto li, su quel lettino, in mezzo alle mie gambe, e ho capito che potevi essere mia, mia almeno per una volta, poi quando ho capito che eri vergine mi sono sentito così minuscolo>>

<<perché?>>

Ho il coraggio di chiedere con un filo di voce. Dico con coraggio perché lui avrà sempre un effetto assurdo su di me.

<< Perché si. Non avrei mai e poi mai immaginato che fossi ancora vergine. Ho pensato che con il tuo ex l'avevate già fatto, ormai tutte le ragazze non ci pensano due volte a .. si .. insomma.. a fare sesso>>

Faccio una smorfia quando lo sento nominare "le altre ragazze" e lo so che stava facendo un discorso in generale, ma provo comunque tanto, ma tanto fastidio, eh si! Ho questo grande difetto, sono gelosa, gelosa da morire delle mie cose, e figuriamoci quanto lo posso essere delle persone che non sono mie, che non mi appartengono. Perché possiamo parlare quanto vogliamo, ma io e Luca non siamo niente.
Nulla.
Il vuoto cosmico.

<< Puoi evitare di parlare delle altre ragazze, per favore?>>

Mi alzo infastidita dal suo petto e mi copro il seno che è rimasto scoperto visto che il lenzuolo era caduto mentre mi alzavo.

<< Che ti copri a fare se ho già visto quello che potevo vedere??>>

Mi prende per i fianchi e inizia a farmi il solletico facendomi ridere di cuore, di vero cuore, ride anche lui e io sono felice, così, con lui, a stuzzicarci, a ridere insieme.

<< Lo sai che la tua gelosia mi fa impazzire, completamente, ma devi stare tranquilla, tanto io voglio solo te>>

Il mio cuore perde un battito.
Ha detto davvero "tanto io voglio solo te?"
Lo guardo rimanendo sempre con la schiena dritta e completamente nuda, lui si avvicina mettendosi dietro di me, e finisco in mezzo alle sue gambe, abbassa il lenzuolo che tengo intorno al seno, mi sposta i miei capelli lunghi e biondi da una parte, da dietro inizia a baciarmi la schiena e contemporaneamente mi stuzzica il seno iniziandolo a massaggiare con le sue meravigliose mani.
Facendo già solo cosi il mio respiro diventa subito più corto.

<<Posso farti una domanda?>>

Chiedo mentre lui continua imperterrito a fare quello che stava facendo con tanta, ma tanta passione.
Impazzisco. Vi giuro che impazzisco.

<< In queste condizioni puoi chiedermi tutto quello che vuoi>>

Mi giro, smette di baciarmi la schiena, e gli ficco la lingua in bocca, totalmente. Non smette mai di torturarmi il seno, e questa cosa mi fa letteralmente impazzire.
Sembra che anche lui non aspettasse altro, perché mi prende la testa con una mano e mi avvicina ancora di più a se, se è possibile.
Mi stacco leggermente, ma rimango sempre vicino a lui così tanto che riesco a sentire il suo fiato sulla mia bocca.

<< Chi è stata la prima per te?>>

Mi lascia un bacio sulla fronte per poi abbassare la testa sorridendo amaramente.
Forse ho toccato un tasto dolente, ma io voglio sapere, voglio sapere tutto, e visto che sono una masochista ho chiesto subito la cosa che mi avrebbe fatto più male, perché sono sicurissima che io non sono stata la prima per lui, questo purtroppo lo so, e prima o poi dovrò accettarlo.

<<La mia prima volta si chiama Sofia, ed è la migliore amica di mia sorella>>

È la migliore amica di sua sorella.
La prima pugnalata al cuore l'ho sentita forte e chiara, avranno trascorso tanti momenti insieme, avranno avuto una storia d'amore incredibile, e io, io sono un inutile moscerino, in mezzo a loro due.

<<Ma non siamo mai stati insieme>>

Aspettate ... che?
Non sono mai stati insieme?
In che senso?

<< In che senso non siete mai stati insieme?>>

Chiedo confusa, e lui continua a raccontarmi.

<< Non la volevo una storia seria, non l'ho mai voluta, ma lei si, la voleva con me, lei era innamorata.
Un giorno siamo stati travolti dalla passione e abbiamo fatto sesso, lei è stata la prima volta, una storia di sesso se così vogliamo chiamarla, ma il mio cuore non l'ha mai avuto, e lei lo sapeva, l'ha sempre saputo, ma non le importava, le bastava avermi così, piuttosto che non avermi proprio.
Poi sono partito con il mio tour in giro per il mondo, e ci siamo persi di vista, non eravamo nulla, non siamo mai stati nulla>>

Deglutisco e penso che non sarò mai all'altezza di lei, anche se non la conosco, anche se non l'ho mai vista ha attirato l'attenzione di Luca, e questo non è una cosa da poco.

<<Tu me l'hai chiesto e io te l'ho raccontato, perché volevo essere totalmente sincero, ma non ne parlo mai volentieri, ero un ragazzino, immaturo, e non sapevo cosa volevo dalla vita, non lo so nemmeno ora cosa voglio, figuriamoci se lo potevo sapere all'epoca>>

"Non lo so nemmeno ora cosa voglio"

Quindi lui anche adesso non vuole una storia, non la vuole con me, e non la vuole in generale, non pensavo che volesse subito una storia con la sottoscritta, ci mancherebbe, ma non mi aspettavo nemmeno la sua freddezza nel dire quella frase.
"Non lo so nemmeno ora cosa voglio" dal mio punto di vista non poteva dire una cosa peggiore.
Mi alzo dal letto, indossando solo il suo lenzuolo, lo lascio li, e inizio a recuperare i miei vestiti che ho lanciato in aria la notte prima.

<<Che stai facendo?>>

Si alza dal letto e viene verso di me come mamma l'ha fatto, e non mi devo distrarre, assolutamente no, non devo distrarmi dalla sua bellezza infinita. Non devo.
E continuo imperterrita a raccogliere tutti i miei indumenti.
Prova a fermarmi a parlarmi, ma sono incazzata, e quando sono incazzata nessuno deve toccarmi, altrimenti rischierei di fare anche di peggio.

<<Penè, ti fermi per favore?
Parliamo, un attimo? Lo sapevi che non sei stata la prima per me, l'avevi capito, perché ora stai reagendo così?>>

Tanto non capisce, non capisce che il problema per me non è la sua prima volta, ma quella frase, quella maledetta frase che da quando l'ha pronunciata non fa altro che ripetersi nella mia testa.

"Non lo so nemmeno ora cosa voglio."

Pensavo che niente e nessuno avrebbe mai rovinato il mio risveglio dopo aver fatto l'amore, ma con una frase, con una stupidissima frase che però detta da lui e con quella freddezza non ha fatto altro che far male al mio cuore, già deluso troppe volte.
Alla fine quella che rimane fregata sono sempre e soltanto io.
Lui continua a cercare di spiegare, a cercare di bloccarmi, a cercare di non farmi andare via, ma appena trovo una via d'uscita esco da quella stanza che mi ha fatto vivere la notte più bella della mia vita, ma anche il mattino più doloroso, non me lo meritavo, non me lo meritavo per niente.
Una volta recuperato i miei vestiti scappo da lui, e gli sbatto la porta della sua camera in faccia, per poi aprire la mia, ma appena la sto per aprire sento la sua mano bloccarmi il polso non mi giro nemmeno a guardarlo lo strattono e lo lascio in corridoio mentre una volta dentro alla mia stanza lascio tutti i miei vestiti a terra e mi butto sul letto, a piangere, come una ragazzina. Io poi, io che non ho mai pianto per nessuno, posso piangere per una frase?
Si, perché le parole se non dosate possono fare male, molto male.

Ogni notte senza una strada. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora