Capitolo Quindici

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Dopo qualche passo la raggiungo sulla riva, la notte è ormai calata da un po' e nel mare si può ammirare il riflesso della luna che questa sera è piena, totalmente piena, ed è bellissima.
Penelope è seduta in riva al mare, ho fatto talmente piano che dubito mi abbia sentito arrivare, infatti, quando mi siedo accanto a lei si spaventa leggermente, ma quando capisce che sono io si rilassa di nuovo.
Per i primi minuti non diciamo niente, ci accompagnano solo le onde del mare che si abbattono sulla riva.
Non so che dire a dire il vero, con lei non so mai come mi devo comportare, mi sento sempre vulnerabile.
Penelope inizia ad accarezzarsi le spalle, segno che ha un po' freddino, beh, non ha tutti i torti, visto che stando seduti senza muoversi e per di più in faccia al mare non è proprio caldissimo dopo un po', quindi decido di togliermi la mia giacca rosa che ho deciso di indossare per la serata, e di mettergliela sulle spalle. Lei non mi ringrazia, ma fa un minuscolo sorriso, e si porta il colletto della mia giacca vicino al suo naso e inizia ad annusare il mio profumo.

<< Sa di un odore buonissimo>>

Sorrido, mi fa piacere che le piace il mio profumo. Detto da lei vale di più, visto che non mi fa mai i complimenti.

<<Grazie, il mio profumo è molto apprezzato>>

Vedo che lei fa una faccia infastidita e continua a guardare dritto davanti a se, a me non mi ha mai rivolto uno sguardo, mai.

<< Non intendevo il tuo profumo, intendevo dire l'odore della tua pelle, mi piace davvero tanto>>

Apro la bocca lentamente per la frase che ha appena detto. Quindi se ho capito bene non è il mio profumo che le piace, ma l'odore della mia pelle, beh, è già un passo avanti per una che da quando mi conosce mi prende sempre a pesci in faccia, no?
Decido di osare di più e mi siedo dietro di lei, di conseguenza lei finisce in mezzo a me, e la tengo stretta nelle mie braccia permettendo al mio calore del mio petto che aderisce perfettamente alla sua schiena coperta dalla mia giacca di scaldarla maggiormente.

<< quindi ti piacciono i miei baci, l'odore della mia pelle, manca pochissimo e mi dirai che ti piaccio anch'io>>

Lei sorride, ma un sorriso tirato e quasi forzato, di circostanza.

<< Non ho mai detto che mi piacciono i tuoi baci>>

Nega anche l'evidenza.

<<Eppure oggi, prima che arrivasse Alex, te li sei presi tutti i miei baci, e non mi hai mai chiesto di fermarmi>>

Vorrei tanto ricominciare di nuovo a baciarle il collo, ma poi mi ricordo che ha passato tutta la serata con il suo ex, e quindi mi sto fermo, e non faccio assolutamente nulla.

<< Se avessi saputo che saresti stato uno che se le bacia tutte appena le conosce, non mi sarei fatta mai baciare da uno come te, ma dovevo immaginarmelo che eri quel tipo di ragazzo>>

Si riferisce chiaramente alla ragazza che mi sono baciato prima, ma io l'ho fatto solo per suscitare un qualcosa in lei, e infatti ci sono riuscito, e si, mi aveva visto, e non si è persa nemmeno un mio movimento.

<< Tu sei stata tutta la serata con il tuo ex, cosa dovevo fare io il terzo incomodo?>>

Queste cose gliele sto sussurrando all'orecchio, come se avessi paura che qualcuno ci stesse ascoltando, ma in realtà ci siamo solo noi su questa spiaggia, la musica e la folla della discoteca all'aperto sono lontani rispetto a noi.
È una cosa così intima che ho quasi paura a rovinarla.

<< Potevi evitare di baciarla almeno, visto che le tue labbra qualche ora prima erano sul mio collo>>

<<E tu potevi evitare di fare la cretina con il tuo ex, visto che qualche ora prima ti stavi facendo baciare da me>>

Con il naso gli sto stuzzicando il collo, ma non ho intenzione di baciarglielo anche se lo vorrei con tutto me stesso, ma devo essere forte e non cadere in tentazione.
Vedo che ingoia saliva a vuoto, ma io non farò assolutamente nulla, se vorrà mi bacerà lei, altrimenti niente.

<< A mala pena ti sopporto, non vedo per quale motivo assurdo devo renditi conto con chi passo la serata>>

<< Un giorno me lo dovrai spiegare tutto quest'odio che provi nei miei confronti, mi odi a prescindere, quando io in realtà non ti ho mai fatto nulla>>

Si respira un intesa sessuale qui che non ve lo dico neanche cosa gli farei in questo esatto momento.

<< Non te lo dirò mai, tanto se non raggiungi la tua preda passi subito alla prossima, giusto? Come hai fatto questa sera>>

Pensa di conoscermi, anzi, mi descrive come si mi conoscesse, ma di me non sa veramente un cazzo.
Mi stacco da lei in modo brusco tant'è che lei all'inizio si spaventa un pochino, perché non se lo aspettava proprio e mi alzo dalla spiaggia, questa volta ha proprio superato il limite.

<< Questa sera quella ragazza potevo scoparmela tranquillamente visto che me l'aveva anche proposto, ma pensa un po' che cretino, ho preferito stare qui con te, perdendo un occasione>>

Non ce l'ho fatta più e ho sbottato, ma come si permette questa insolente di giudicarmi senza nemmeno conoscermi?
Mi allontano a passo svelto da lei, e da questa inarrestabile voglia di tornare indietro e di farla mia su quella spiaggia, sento in lontananza che mi chiama a gran voce per la giacca, ma io sono già rientrato nella discoteca. La giacca può anche tenersela, sta sicuramente meglio a lei, anche se è una stronza che a me.
Voglia ti prego cessa di esistere, grazie.

Ogni notte senza una strada. Where stories live. Discover now