15.2 ʟᴀ ᴠᴇʀɪᴛᴀ̀

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Capitolo 15.2, la verità

"Ma questa notte dormo sul mio fianco preferito; il tuo."
_Fedez

💥

"Nerd" lo richiamò, gettandogli un'occhiata preoccupata, anzi, una finta occhiata nervosa, peccato che Izuku ormai avesse imparato a memoria i suoi gesti, il modo in cui cercava di nascondere il nervosismo, la rabbia, la preoccupazione.

"Cosa c'è, Kacchan?" gli chiese mettendo giù il pacco che aveva preso. Katsuki a quel gesto sembrò rassenerarsi.

"Dobbiamo parlare" esordì il biondo con lo sguardo vacuo, fece scivolare una mano tra i capelli biondo grano, scostando alcuni ciuffi all'indietro. Izuku alzò la testa, guardandolo con un sopracciglio inarcato.

Mosse qualche passo in direzione di Katsuki, prima di mormorare mezzo divertito mezzo preoccupato.
"Mi stai lasciando, Katsuki?"

Al che Katsuki arricciò il naso con la punta all'insù, scoppiando a ridere.

Si avvicinò scaltro al suo ragazzo, cingendogli i fianchi con un braccio se lo strinse al petto.
"Stai scherzando?" proferì osservando il viso di Izuku divenire di un vivace bordeaux.
"Piuttosto mi sparo, Nerd" asserì stavolta con una serietà che fece rabbrividire di piacere il verdino.

"Allora cosa devi dirmi, Kacchan?" chiese l'omega con un sorrisetto rassicurante sulle labbra. Katsuki deglutì.

Abbassò il capo, gli occhi di Izuku seguirono ogni suo movimento, le labbra schiuse e il cuore che martellava.

"Io..." iniziò il biondo, lo sguardo rivolto al muro alle spalle del verdino "insomma..." mormorò torturandosi le dita in un momento di nervosismo.

Izuku notando il suo gesto, gli fece scivolare un palmo tra le mani, avvolgendo le dita alle sue.

"Kacchan non c'è nulla di cui preoccuparsi" lo tranquillizzò l'omega con un sorriso gentile sulle labbra, "puoi dirmi tutto, lo sai."

Izuku lo guardava speranzoso, con le iridi verde menta brillanti di aspettative.
Quando lo guardava così a Katsuki veniva il batticuore.

Katsuki prese fiato e facendosi coraggio sollevò il viso, portandolo all'altezza di quello di Izuku.

“Sabato c'è il campionato di calcio” iniziò osservando di sottecchi l'espressione di Izuku che lo fissava da sotto le ciglia con le iridi camuffate di confusione.
“Quindi, mi chiedevo...ecco...” bonficchiò “Kirishima può venire a cena da noi?”

La reazione di Izuku lasciò letteralmente Katsuki di stucco. Il verdino non solo si era staccato dalle sue braccia, ma si era anche piegato col busto verso il pavimento e ora non parlava più.

Katsuki si maledì mentalmente, imponendosi di non andare così veloce, rimproverandosi per la sua avventatezza, ma i suoi ragionamenti furono presto interrotti da un suono breve e cristallino.

Il biondo girò il viso verso la figura del verdino, scoprendo da dove proveniva quel suono. Izuku Midoriya lo stava guardando, ma sulle sue labbra spuntava un brillante e ampissimo sorriso. Gli stava letteralmente ridendo in faccia, ma quello che più sconvolse Katsuki fu constatare che lui non era arrabbiato o infastidito, bensì deliziato.

You hurt me, BakudekuWhere stories live. Discover now