𝓟𝓻𝓲𝓶𝓸 𝓐𝓽𝓽𝓸 - 𝓒𝓪𝓽𝓮𝓷𝓪 𝓓𝓲𝓿𝓲𝓷𝓪

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Tempo fa proclamai un giuramento,
pronunciato con devozione e attaccamento.
Una fedele promessa davanti a Lui,
quando in rovina e disperazione fui.
Un patto, una cura, una benedizione,
che col tempo mutò in una maledizione.
Tre virtù da portare costantemente avanti,
come zavorre di piombo divennero pesanti.
Una catena di falso oro mi avvolgeva,
una falsa luccicanza che forte risplendeva.
Povertà, castità e obbedienza,
tre sacri obelischi da alimentare con accortezza.
I consigli evangelici per una vita perfetta,
umile e regolare allora perché non dargli retta?
Un collarino ecclesiastico ornava il mio collo,
legando la mia anima a Lui e al suo controllo.
La fede alla mano destra segnava lo sposalizio,
per tenere lontano dal cuore ogni vizio.
Lui mi salvò a quel tempo purificandomi,
per anni nella contentezza sguazzai rotolandomi.
Ero una nuova persona adesso,
ma inesorabile iniziò la guerra con me stesso.
Il tempo scorreva veloce,
granelli di sabbia nel vento atroce,
ed insieme a lui il mio ego a gran voce.
La cura, l'estetica, la perfezione,
impossessarono il mio corpo con attrazione.
Il narcisismo diventò un'ossessione,
indebolendo per Lui la passione.
La bonaria sapienza divenne arroganza,
la mente iniziò così una nuova danza.
Sorella dell'arroganza nacque la convinzione,
d'innanzi agli occhi oscura nebbia di finzione.
Arrivò l'orgoglioso distacco verso gli altri,
diventai una bestia dai lineamenti scaltri.
Infiltrata infine perfida la superiorità,
dal mio animo divorò ogni barlume di bontà.
I pensieri mutarono calando nel baratro,
iniziai di conseguenza una brutta recita a teatro.
Quello in cui credevo e quello che avevo promesso,
svanì nel nulla in un soffio di zefiro sommesso.
La catena Divina iniziò a vacillare,
il vero me iniziò verso l'alto a scavare.
Non mi voleva abbandonare la Sua benedizione,
la Sua aura come una celeste costrizione,
il suo arrivo però innescò la disfatta corruzione!

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Peccato capitale: SuperbiaWhere stories live. Discover now