Il Ritorno

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Alfie torna velocemente verso casa Anubis, impugna il telefono nello studio e digita il numero di Victor, che l'anziano custode ha lasciato "solo per le emergenze". Inizialmente sembra squillare a vuoto, poi il tono della chiamata si interrompe e la linea si apre.

«Chi sei e come hai questo numero?» Il ragazzo ride e si lascia cadere sulla sedia della sua scrivania.

«Non le mandi a dire, vecchio mio!»

«Lewis?»

«Com'è la Grecia?»

«Era pacifica fino a qualche minuto fa.» La risata squillante risuona nelle orecchie dell'anziano pensionato e la cosa lo fa sospirare. Anch'egli in fondo sa di non potersi mai liberare di casa Anubis e dei suoi ostinati, impertinenti, abitanti.

«Suvvia, non mettere quel broncio.» L'uomo si ritrova a sciogliere i muscoli della fronte e sorride davanti a tanta solarità.

«A cosa devo la tua chiamata, ragazzo?» Il volto di Alfie si incupisce e lui esita quel tanto che basta a far capite tutto al suo predecessore. «Siete tutti lì, non è vero? Ormai lo sapete.»

***
Nella notte buia e tempestosa Alfie Lewis si ritrova a camminare verso il portone della sua vecchia casa, tanto veloce quanto gli è concesso dalle bende che cominciano a bagnarsi per la troppa pioggia.

«Aprite!» Grida una volta raggiunto l'ingresso. «C'è una mummia fradicia qua fuori!» Il volto della governante compare dietro la porta e lo stupore lascia presto spazio allo spavento.

«Si può sapere chi è a quest'ora?» Il custode si affaccia dal suo ufficio e rimane altrettanto sorpreso nel vedere il volto del giovane, ora ricoperto da un filo di barba, lievemente cresciuto e completamente grondante d'acqua.

«Stia fermo lì, Lewis!» Ordina brontolando, affrettandosi nel recuperare stracci e asciugamani.

«Agli ordini, Victor! Che salto nel tempo.»

«Ragazzo caro, che ti è successo?» Domanda la governante liberando il ragazzo dall'impermeabile che rivela i bendaggi su gran parte dei suoi arti.

«Niente di che, la mia casa ha cercato di uccidermi.» La donna sospira e lo invita a sedersi, dopo che Victor ha provveduto a procurare gli attrezzi necessari per asciugarsi. «Dovrò cambiare le bende, mi daresti una mano, Trudy?»

«Ma certo, tesoro.» Il caldo sorriso che gli rivolge lo fa sentire al sicuro, scacciando via la paura provata nei giorni precedenti. Indica dove reperire il cambio della medicazione e si lascia aiutare dai due custodi della casa, scambiando qualche parola e raccontando la sua vita e quella della compagna, Willow.

«Grazie mille per l'aiuto, ora che ha smesso di piovere posso andare in albergo.»

«Sciocchezze, ragazzo.» Risponde Victor con un gesto della mano. «Puoi stare nell'appartamento del custode.» Alfie e Trudy rimangono stupiti dall'affermazione, ma alla fine il giovane accetta di buon grado e segue l'uomo verso il suo giaciglio.

«Ora che ci penso, perché sei tornato? Non avevi tipo il tuo terzo destino da compiere?» Domanda poi, alludendo agli eventi della cerimonia del diploma.

«La pietra di Ra è stata gestita, non preoccupartene. Il mio dovere è custodire questo posto.»

I mesi passano ed il rapporto confidenziale tra i due cresce, trasformandosi in qualcosa di molto simile ad un'amicizia, così Victor finisce per diventare il mentore del suo nuovo coinquilino a tal punto che quest'ultimo inizia ad insistere perché il custode si ritiri. Alfie riesce a vedere la stanchezza che è sopraggiunta con l'arrivo dell'inesorabile vecchiaia e si preoccupa che la testardaggine dell'uomo oscuri il suo giudizio.

The Other Side Of The CoinWhere stories live. Discover now