Ceneri

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Patricia, ancora sconvolta, insegue Joy e la blocca. Rossa in volto e provata dalla tristezza, non riesce a formulare una frase che non sia d'accusa.

«Perché non me l'hai detto?» Domanda, sulla soglia della stanza, attirando l'attenzione dei due nuovi inquilini.

«Direi che è il momento di farmi da parte.» Afferma Jerome, prima di avvicinarsi e lasciare un bacio sulla guancia della moglie. «Torno più tardi a sistemare, non toccare niente.» Si raccomanda, prima di lasciare le due alla conversazione. Lei sorride per la premura che ogni giorno lui le dimostra e lo osserva andare via con passo lento, fino a quando anche il rumore delle sue scarpe si attutisce per attestare la sua lontananza.

«Quando ce ne siamo accorti era troppo tardi. Speravamo che la terapia stesse dando i suoi frutti, ma non sembra essere così.» Leggermente affaticata, Joy si siede sul bordo del letto e sospira, ancora profondamente rammaricata di aver dovuto portare questa cattiva notizia alla sua migliore amica.

«E la chemio? E l'operazione di rimozione?» La disperazione e la tristezza della rossa esplodono tutte in una volta, quando lei si inginocchia accanto alla ragazza, posando le mani sulle sue ginocchia, in un tentativo di afferrare ciò che resta della speranza per sé e per Joy. Quest'ultima le sorride e posa a sua volta le mani su quelle di Patricia.

«Sarebbe inutile, si sta già espandendo. Abbiamo deciso di viverci questi ultimi giorni in serenità, dove vogliamo, non attaccati ad una flebo nella stanza di un ospedale.» La rossa chiude gli occhi, abbassa il capo e cerca di processare la dura verità.

«Cosa ne è stato dei tuoi piani per una vita splendida?» La domanda, accompagnata da nuovi occhi lucidi, spezza ripetutamente il cuore della bruna.

«Ho avuto la mia splendida vita, anche se breve ed estremamente tumultuosa.» si lascia sfuggire una risata, nel ricordo degli anni che hanno trascorso in quegli stessi luoghi in cui ha scelto di ritrovare tutti i suoi amici «Non mi è mancato niente e per tanti anni sono stata immensamente felice.» Patricia annuisce e si ripromette di accettare le parole così amare, come ha richiesto Joy con il suo ultimatum.

Alcuni dei residenti, dopo essersi radunati nuovamente in soggiorno, convivono in religioso silenzio e cercano di processare individualmente i nuovi avvenimenti.

«Come ti senti?» Mara si avvicina al suo promesso sposo e lo sfiora delicatamente.

«Nello stesso modo in cui ti senti tu. Siete state grandi amiche, così come io le ho sempre voluto profondamente bene.» Le risponde, ancora profondamente affranto, appoggiando la sua testa sulla spalla della ragazza. «Non riesco a capacitarmi della situazione.» Lei comincia ad accarezzargli i capelli scuri, lasciando che entrambi godano del conforto silenzioso di cui possono disporre. Dall'altra parte della stanza, il religioso silenzio tra Amber e Nina si interrompe quando quest'ultima si alza, attirando l'attenzione su di sé.

«Scusami, non posso stare qui.» Si dirige velocemente verso la porta, in cerca di aria e di lontananza dall'alone di morte che un tempo stava inseguendo solo lei e che ora ha avvolto tutti come un cupo incubo. Tutto gira e niente sembra andare per il verso giusto. Come siamo finiti a questo punto? Com'è possibile tanta sofferenza? Nina sa di essere sempre stata una di quelle persone che preferiscono assorbire il dolore degli altri, risparmiare loro ogni complicazione, ma deve riuscire ad ammettere a sé stessa che ora le cose sono talmente fuori controllo che neanche della stupida magia egizia può fare niente per risolvere la situazione. Si sente colpevole, ma di cosa?

«Sei forse arrabbiata con me?» Un tono accusatorio la risveglia dai suoi pensieri e quando si gira trova gli occhi scuri di Fabian che la fissano con intensità.

«Come scusa?»

«Lo vedo come tu ed Amber mi guardate se c'è Mara nei paraggi ed è la cosa più detestabile a cui io possa assistere. Non hai il diritto di giudicarmi e non hai il diritto di lasciare la stanza in questo modo!» Non può credere alle parole del ragazzo, totalmente fuori strada e preso da chissà quale emozione, nel venire a rigurgitare tanto disprezzo in questo modo.

The Other Side Of The CoinWhere stories live. Discover now