Nuove Scoperte

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Nelle mattine seguenti la complicità del gruppo cresce, assieme ad un'armonia che sembra essere stata ritrovata dopo tanto tempo. Il viavai della casa col cancello è incessante: Alfie si chiude nello studio per lavorare, Mara va a scuola, Mick torna in ospedale per controllare il ginocchio e Joy esce spesso a fare passeggiate, accompagnata da Jerome o da Patricia; Nina, Fabian e Amber sono quelli che sostano più spesso all'interno per leggere, lavorare o disegnare. Quella mattina, il silenzio del soggiorno semivuoto viene rotto dal promemoria del telefono di Nina, che sospira e si alza, andando a prepararsi per uscire. In camera trova la sua migliore amica, intenta a cercare qualcosa nelle valigie e si avvicina a lei attirandone l'attenzione.

«Devo andare in ospedale.» Annuncia, dondolandosi sui piedi in attesa della reazione di Amber, che la incita a proseguire. «Vorresti accompagnarmi?» Riceve una risposta affermativa e attende che lei si prepari, cosa che fa in sorprendente breve tempo, così chiamano il taxi e si dirigono verso la struttura a pochi minuti dalla casa; il viaggio non prosegue senza preoccupazione, ma Amber intreccia la sua mano a quella di Nina e le sorride, sostenendola in silenzio fino all'arrivo.

Dopo essere passate in accettazione, attendono pazientemente il loro turno e quando il dottore fa capolino dalla porta, Nina stringe ancora di più la mano di Amber prima di alzarsi e raggiungerlo.

«La trovo bene signorina Martin.» Afferma l'uomo dopo averle fatto una visita generale. «Come prima cosa faremo un prelievo per le analisi del sangue, poi c'è una TAC che la aspetta al piano di sotto.» La ragazza annuisce e si fa guidare attraverso ogni step delle analisi, in religioso silenzio, cercando di non afferrare quella speranza di cui è intriso il medico che l'ha voluta chiamare per provare ad evitare l'inevitabile. È grata della presenza di Amber, che la sostiene senza mai perdere la concentrazione su di lei, forte e silenziosa. Il tempo trascorso nel tubo le sembra una parentesi infinita del vuoto che la sta aspettando e per la prima volta, dopo aver accettato la sua sorte, si scopre terrorizzata dall'idea della morte. Il tempo si dilata e restringe improvvisamente, lasciando volgere al termine ogni visita così velocemente com'è iniziata.

«Entro domani avremo i risultati, si aspetti una nostra chiamata.» La informa l'uomo prima di salutarla e lasciarla andare. Nina non sa se tirare un sospiro di sollievo o meno, ormai ufficialmente spaventata dall'esito dei test: vorrebbe con tutte le sue forze riuscire a non aggrapparsi alla speranza, ma non riesce a smettere di pensare al fatto che forse c'è un buon motivo per restare su questa Terra. Mentre è persa nei suoi pensieri, uscendo dal reparto fa un incontro, l'ennesimo fortuito, che avrebbe fortemente evitato, conoscendone le possibilità: Mara esce, nello stesso momento, dal reparto difronte al suo; la scritta dice "endocrinologia" ed è molto meno compromettente di quella situata all'ingresso del corridoio che sta lasciando, "oncologia". La ragazza infatti, guarda prima in alto, poi loro, poi di nuovo in alto e torna a posare lo sguardo su Nina e Amber, forse domandandosi chi abbia avuto bisogno di entrare in quel corridoio, ma la risposta non tarda ad arrivare quando la prima afferra il polso della seconda e fugge lontano da quel confronto. Cerca di trattenere a stento le lacrime, durante tutto il tragitto verso casa, cerca di mantenere il respiro regolare ma queste emozioni sono molto più forti di lei. Non doveva andare così, non doveva succedere niente di tutto questo!

«Nina, ti prego, calmati.» Le dice Amber, preoccupata per la salute della ragazza, dopo aver velocemente processato lo shock dell'incontro appena avvenuto.

«Calmarmi? Tutto questo è un disastro! Nessuno doveva trovarsi qui quando sono tornata, nessuno doveva sapere della malattia! Dovevo morire in silenzio e lasciare questo mondo così come ho sempre voluto, libera da speranze inutili e dolore.» Cede all'agitazione e le lacrime si mischiano a quella che le sembra un'insufficienza polmonare, ma che invece è solamente un attacco di panico, una sensazione di trappola e oppressione che la attanaglia da quando i primi ex residenti sono ricomparsi nella sua vita.

The Other Side Of The CoinWhere stories live. Discover now