Capitolo 26

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Yoongi si guardava allo specchio della stanza dove gli avevano portato lo smoking. Uno smoking nero col papillon che proprio non voleva saperne di stare al suo posto. I capelli scuri erano pettinati all'indietro. Il suo viso teso e pallido era come un libro aperto. Cercava di non pensare alla notte precedente, ma più cercava di allontanare quel pensiero dalla propria testa più non faceva altro che proporsi ancora e ancora.

Un bussare alle sue spalle lo fece voltare.

"Stai benissimo."

Samantha sorrise. Indossava già l'abito da sposa che però non nascondeva le forme leggermente arrotondate per via della gravidanza.

"Non c'è la regola di non farsi vedere prima dallo sposo?"

La ragazza allargò il suo sorriso, avvicinandosi a Yoongi per sistemargli il papillon al collo. Poi alzò lo sguardo per osservarlo.

"Sappiamo entrambi che non è un matrimonio d'amore, Yoongi. Ti stai prendendo la responsabilità di ciò che hai fatto. Le nostre due aziende insieme diventeranno la più grande azienda coreana del Paese. In cambio, posso chiudere un occhio su certi tuoi... Capricci."

Yoongi inarcò un sopracciglio, sembrava non capire.

"Cosa intendi?"

La ragazza si lasciò andare a un piccolo sospiro, mentre si accarezzava il ventre.

"La scorsa settimana un numero anonimo mi ha mandato... Delle foto. Di te e Taehyung."

Il sangue si gelò nelle vene e rabbrividì.

Lo sa.

"E... Vuoi sposarmi lo stesso?"

Samantha poggiò la mano sulla sua spalla, amichevole e con un'espressione affettuosa.

"Naturalmente, Yoongi Oppa. Sei il papà del mio bambino. Taehyung ti ha lasciato, non ti ha mai amato davvero. Ma posso dirti che proverò a renderti felice, e che chiuderò un occhio su tue eventuali scappatelle, purché siano fatte con assoluta discrezione non ci metterò mai bocca. E questo sarà il nostro piccolo segreto."

Yoongi annuì debolmente. Non era chissà quanto grande come consolazione, ma la prospettiva di non dover fingere un sentimento che non provava era un sollievo.

"Naturalmente, mi aspetto che almeno pubblicamente tu sia un marito e un padre esemplare."

Quella frase suonava un po' come un inquietante monito, così anche questa volta il ragazzo annuì.

"Farò del mio meglio."

"Ne sono certa. Ci vediamo all'altare."

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La chiesa era stata addobbata con i fiori più costosi, erano presenti numerosi invitati. Pochi parenti da ambo le parti, ma parecchi soci in affari, oltre a giornalisti e fotografi piazzati nei punti più strategici per riprendere l'evento. Era stato definito il matrimonio dell'anno, per cui la chiesa era piena anche di curiosi, dipendenti di entrambe le aziende che volevano vedere la cerimonia. Yoongi era già sull'altare, affiancato da suo padre che si era autonominato suo testimone.

Yoongi aveva le braccia rigide, stese lungo i fianchi. La sua postura rigida, la sua espressione seria, furono scambiate da chi lo osservava per sintomi di un sano nervosismo, niente di più sbagliato.

Dopo cinque minuti di attesa, partì la classica marcia nuziale e Samantha fece il suo ingresso trionfante. Mentre la ragazza percorreva la navata, Yoongi si allentò leggermente il papillon legato al collo. Non era legato stretto, ma la sensazione di soffocamento cominciava a fargli mancare l'aria.

Bonded Domination [taegi]Where stories live. Discover now