Capitolo 5 (+18)

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[Kim Taehyung: Qui posso. Facciamo che qui ci sono regole diverse. Adesso comando io.]

Yoongi si irrigidì, stringendo il telefono tra le dita. Si morse il labbro inferiore, la tensione e la sensazione di adrenalina rendevano tutto più eccitante. Ma non voleva dargliela vinta in quel modo. Come diamine faceva a sapere cosa aveva intenzione di fare? Decise in un primo momento di non rispondergli. Poggiò la schiena contro il muro del bagno, abbassandosi i pantaloni fino a metà coscia. Abbassò lo sguardo sui propri boxer leggermente umidicci, sentendo un vago senso di umiliazione per essere ridotto così. Non capiva assolutamente cosa gli stava succedendo, forse doveva andare da uno psicologo. Il tutto ovviamente alle spalle di suo padre, perché un Min che aveva bisogno di un terapista o qualcosa di simile sarebbe stata una vergogna troppo grande e...

[Kim Taehyung: Ci stai pensando troppo. Voglio solo darti piacere.]

[Che cosa vuoi da me?] pigiò in fretta Yoongi dopo qualche attimo di titubanza.

[Kim Taehyung: Voglio te.]

[Perché?]

[Kim Taehyung: Sei interessante. Potremmo divertirci molto insieme. Ma le regole le faremo poi. Adesso voglio che tu faccia qualcosa per me, micetto.]

Detestava ammetterlo con sé stesso, ma quel nomignolo in fondo non gli dispiaceva. Era bello non essere solo l'AD, o solo il figlio del Capo Min. Quel nomignolo rappresentava un po' ciò che non poteva mai essere. Libero di essere qualcos'altro.

[Cosa vuoi che faccia?]

[Kim Taehyung: Usa la tua mano per darti piacere. Voglio che mentre lo fai ripensi a quello che ti ho fatto prima.]

E per Yoongi fu estremamente naturale pensarci. Abbassò i boxer, afferrando l'erezione tra le dita e iniziando a masturbarsi alternando movimenti lenti e veloci, coprendosi la bocca con la mano libera per evitare di lasciarsi sfuggire suoni. Chiuse gli occhi e non poté fare a meno di pensare di nuovo a quando il suo assistente l'aveva ripetutamente colpito, e di quanto intensa era stata la reazione del suo corpo. Bastò solo questo a venire molto più velocemente del solito, per questo sussultò di sorpresa lasciandosi sfuggire un gemito strozzato. Il piacere, rapidamente come l'aveva assalito, altrettanto rapidamente l'aveva lasciato. Si pulì in fretta, rivestendosi subito dopo, per poi controllare il telefono. Nessun messaggio.

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I giorni si susseguirono inspiegabilmente nel totale silenzio. Taehyung si era limitato a fare il suo lavoro e nulla di più, senza accennare a ciò che era successo tra di loro. Era passata una settimana e non c'era stato nessun altro contatto al di fuori di quello lavorativo. Yoongi iniziò a pensare che Taehyung aveva cambiato idea e non gli interessava poi così tanto. Quella possibile ipotesi lo rendeva parecchio seccato ma era determinato a non fare alcun primo passo. Quando Yoongi tornò a casa quel pomeriggio, non trovò nulla fuori dall'ordinario. Parcheggiò la sua auto in garage come tutti i pomeriggi alle 18.30. Controllò che piante e fiori fossero ben innaffiati come ogni martedì e giovedì e così era. Proprio quando arrivò sulla soglia, sentì uno strano rumore. Come di un piccolo lamento.

"Ma che diamine...?"

Guardò a destra e a sinistra, ma niente. Il lamento si fece più forte e a quel punto notò accanto al muro un sacchetto nero della spazzatura che si muoveva. Spinto dalla curiosità si avvicinò sebbene con molta cautela. Quando aprì la busta non poté credere ai suoi occhi. Dentro c'era un cucciolo di cane, tutto sporco e che piangeva. In un primo momento fece un passo indietro, come a non sapere bene che cosa fare. Il cucciolo, un po' zoppicando, uscì e dopo due passetti finì per sdraiarsi sulle sue scarpe.

Bonded Domination [taegi]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant