Capitolo 18

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Taehyung era rimasto nel corridoio del pronto soccorso veterinario. Luna era stata portata dentro d'urgenza da qualche minuto, ma ancora non aveva nessuna notizia. Il suo cellulare squillò e rispose immediatamente.

"Chi è stato? Suo padre?"

[No. Suo padre non c'entra. Credo che chi abbia incendiato la casa del figlio siano gli stessi delle lettere minatorie.]

"Perché usare il figlio di cui non gli importa nulla?"

[Stiamo cercando di scoprirlo. Taehyung, devi stare attento.]

"Lo so."

[No, non lo sai. Ti stai facendo coinvolgere.]

"Ti sbagli."

[No, non mi sbaglio. La faccenda è più grossa di quello che pensiamo. Se il testamento...]

"Lo so ti ho detto! So quel che faccio. Indagate sulla pista che vi ho detto. E se le nostre supposizioni sono esatte Yoongi è in pericolo."

[Non è compito tuo proteggerlo.]

"Questo lo dici tu. Ormai ci sono dentro, Capo. Non posso fregarmene. Non si tratta più di scoprire solo la verità."

[Vedi che ti fai coinvolgere? Non ti ho insegnato questo. Per scoprire la verità devi essere lontano dai soggetti coinvolti!]

"Abbiamo già prove sufficienti che Yoongi non sa nulla."

[Non basta per metterlo al corrente di ciò che stiamo facendo. Non ancora. Mi hai capito?]

Taehyung irrigidì la mascella.

"Io penso che dovrebbe saperlo."

[Se dovesse essere messo al corrente di come stanno le cose, scoppierebbe una bomba. Se vogliamo dimostrare che suo padre è...]

Le porte del corridoio si aprirono, quindi Taehyung chiuse rapidamente la chiamata. Yoongi aveva delle fasciature sul busto, era ancora sporco di cenere.

"Che ci fai qui? Perché non sei in ospedale?"

"Dov'è Luna? Come sta?"

Taehyung si avvicinò a lui, afferrandogli un braccio.

"Ci sono io qui! Perché non sei rimasto in osservazione?"

"Ho firmato il foglio delle dimissioni, adesso lasciami andare!"

"Non ci sono notizie, è lì dentro e ancora il veterinario non è uscito dalla stanza."

Yoongi sembrava parecchio scosso. I sensi di colpa lo stavano divorando. Tanto per cominciare aveva licenziato in tronco la dog sitter - tutto questo mentre veniva medicato - perché aveva lasciato Luna da sola ben cinque ore prima dell'orario prestabilito. Gli avevano detto che avrebbe dovuto rimanere in osservazione ma non aveva voluto sentire ragioni, aveva firmato il foglio di dimissioni volontarie e si era precipitato lì in taxi.

Yoongi osservò la porta, era pallido, il suo cuore batteva all'impazzata.

"Andrà bene, vedrai che guarirà. E' una cagnolina forte."

Yoongi, a quelle parole, si voltò verso di lui. Sentiva un groppo alla gola, come se stesse per piangere di nuovo.

"E' così piccola e indifesa... Io... Io non l'ho protetta."

Taehyung si avvicinò di nuovo al suo AD, poggiando una mano sulla sua spalla.

"Non è colpa tua."

"Sì, l'ho lasciata da sola, non l'ho protetta!"

Bonded Domination [taegi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora