Capitolo 1

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Yoongi si preparò per andare a lavoro. Sveglia sempre alla stessa ora. Colazione rigorosamente composta da caffè e un po' di fiocchi d'avena. Una rapida doccia, sempre lo stesso bagnoschiuma al muschio bianco. Sempre la stessa pettinatura, quel taglio che non superava mai una certa lunghezza. Indossò uno dei suoi completi gessati. Pantaloni neri, mocassini, camicia bianca, cravatta, giacca. Orologio al polso sinistro. Ogni cosa al suo posto, ogni cosa andava fatta in un certo ordine e in un certo modo. 

Non c'era nessuna variabile, niente che uscisse dai binari. Tutte le sue attività, anche la più semplice e insignificante, doveva seguire un certo procedimento. Era uno dei motivi per cui da qualche mese si sentiva ancora più frustrato e alienato rispetto agli altri. Nessuno poteva comprenderlo davvero, nessuno andava oltre il suo burbero modo di porsi verso le altre persone. Perché le invidiava. Invidiava la libertà di poter sbagliare, di poter fare qualcosa di diverso o di cambiare idea. Lui non aveva nulla di tutto questo. Ciò nonostante era uno schema così complesso che era impossibile districarsi da quel modo di fare. Faceva parte delle sue abitudini, e se da una parte detestava quella condizione, dall'altra era una comfort zone che rendeva quello stesso peso più tollerabile e sopportabile.

Salì sulla sua auto, una Hyundai Santa Fe bianca acquistata l'anno precedente. Se avesse potuto scegliere avrebbe senz'altro optato per una moto, ma non sarebbe stato consono per un AD Min andare a lavoro con quella. O meglio, non abbastanza lussuoso. Mentre guidava l'unico lusso che si concedeva era mettere il CD. No, non un CD. Lo stesso CD. Era di sua madre, e ricordava quando era bambino lei lo metteva spesso quando suo padre non c'era. Era riuscito a ritrovarlo e a salvarlo dalle cose da buttare via e da quel momento l'aveva custodito gelosamente.

Share my life

Take me for what I am

'Cause I'll never change

All my colors for you

Take my love

I'll never ask for too much

Just all that you are

And everything that you do

Mentre era al semaforo la meravigliosa voce di Whitney Huston echeggiò dentro l'auto rigorosamente con i finestrini tirati su, la leggera aria condizionata era l'ideale per tenerli sempre chiusi.

I don't really need to look

Very much further

I don't want to have to go

Where you don't follow

I will hold it back again

This passion inside

Can't run from myself

There's nowhere to hide

Rosso. Questo non l'aveva previsto. Sospirò, mentre quella musica rilassava il suo vago nervosismo. Ripensò al nuovo assistente e strinse il volante sotto le dita con aria nervosa. Si chiese quanto sarebbe durato questa volta. Stabiliva volutamente impossibili standard da raggiungere perché così prima o poi chiunque sarebbe scappato via. Non voleva nessuno al suo fianco, perché questo avrebbe presupposto una relazione che avrebbe creato aspettative, in qualche modo anche emozioni e sentimenti come era umano che potesse accadere. E lui non voleva che succedesse.

Don't make me close one more door

I don't want to hurt anymore

Stay in my arms if you dare

Bonded Domination [taegi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora