Prologo - La morte bussa alla porta

117 28 1
                                    

Alastor

Sangue e ferro...

Le mie narici vengono avvolte da questo profumo quando mi risveglio.

La testa mi duole, il corpo cerca di rigenerarsi senza successo, la vista è appannata. Le braccia sono protese in alto, attorcigliate da lunghe catene, le ginocchia premute contro il pavimento sporco di sangue e saliva.

I ricordi riaffiorano e mi travolgono come un treno in corsa: vedo Kira che si dimena, cerca di liberarsi dalla presa ferrea di Azazel, le lacrime che le scorrono lungo il viso, la mano che si protrae verso di me e gli occhi ricolmi di terrore puro.

Il vuoto si impossessa di me e lentamente cerca di divorarmi dall'interno, uno di quei vuoti che ti fa comprendere che hai fallito e non c'è più nulla da fare.

Non ho salvato Kira, me l'hanno portata via con la forza riempiendomi di calci e pugni, perforandomi con lunghi coltelli.

Avrei dovuto fermarli e non l'ho fatto...

La nausea prende il sopravvento e il vomito e le icore escono dalla mia bocca, unendosi al mare di sangue che si trova ai miei piedi.

Cerco di alzarmi, ma il corpo non risponde ai miei comandi e, inesorabilmente, scivolo sul liquido scarlatto, impregnandomi ancora di più le ginocchia e i pantaloni.

Come se non bastasse, altro sangue esce dalla mie labbra, dando il gusto alla mia bocca di ferro.

Cerco di guardarmi intorno, cercando di capire come uscire da questa situazione, ma è tutto così buio da farmi disorientare.

La mia vista è stata compromessa insieme ai miei poteri, oltre a questo, non riesco a percepire la presenza di Kira. E questo mi preoccupa e non poco.

Il sangue continua a sgorgare dalle mie ferite, le lacrime iniziano a uscire dagli occhi e la gola mi brucia assai.

Che sia la mia fine?

Le palpebre si chiudono lentamente, cerco di riaprirli, ma è del tutto vano.

Un vento freddo mi avvolge il corpo e sento che la mano scheletrica della morte sta chiedendo il permesso di entrare lentamente in me, di prendermi e di portarmi con sé.

I miei pensieri corrono a lei e a tutto ciò che abbiamo passato insieme. Mi ero ripromesso di non innamorarmene e, invece, come uno stupido ragazzino ci sono cascato, ho preso quella caramella da uno sconosciuto, finendo tra le braccia della morte.

Ma nonostante tutto rifarei tutto da capo solo per averla vicino. So anche però, che se non avessi fatto quello che ho fatto, lei adesso sarebbe al sicuro, magari al suo banco di scuola o a casa a leggere "Amore e Psiche".

Sulle mie labbra si dipinge un sorriso, uno di quelli nostalgici e amari.

Le forze diminuiscono sempre di più ad ogni secondo che passa, la sensazione di freddo aumenta, il dolce suono del silenzio mi avvolge insieme allo sgocciolare del sangue.

Chino il capo e i capelli mi coprono la visuale dell'oscurità.

<<Mi dispiace tanto...>>sussurro, mentre sigillo le palpebre.

L'ultima cosa che ricordo sono due braccia che mi sorreggono e mi accasciano dolcemente a terra.

Sacrifice - Lethal BondWhere stories live. Discover now