Capitolo 1

95 3 0
                                    

Jisung

<non voglio! ,non voglio essere un principe, perché non siamo una famiglia normale come tutti?!>
urlai a mia madre ma lei non mi diede ascolto!
<Jisung ora basta, hai 22 anni, sei nostro figlio abituati!,e sii educato con gli invitati stasera!>


La sera

Erano appena arrivati gli ospiti e io ero da solo nella mia camera, non volevo uscire, non volevo più fare la persona gentile, volevo cambiare vita ero stufo di tutto questo, dopo un pó sentii mia madre chiamarmi
<Jisung, gli ospiti ti stanno aspettando>
io scesi e mi sedetti su quel lungo tavolo vicino a mio padre, lui era all'inizio del tavolo mentre mia madre vicino a me, e tutti gli ospiti erano seduti di fronde, eravamo molti, poco più di 20 persone, ero molto agitato ma non era la prima volta ,mi succede spesso, e proprio per questo ogni volta mi si chiude lo stomaco.
Passano le ore e io non facevo a meno di giocare con le posate nel cibo.
<Jisung, per favore mangia, queste cose le hanno preparate loro non fare il prepotente, sei un uomo ormai> mi disse a bassa voce mia madre.
<non ho fame!>
<Jisung! Ora basta ogni volta che vengono ospiti devi fare sempre così! Sei un principe e devi rispettare anche gli altri! Hai 22 anni, finiscila di fare il bambino, se vuoi fare quello che ti pare esci da questo castello!>urlò mio padre seduto su quella poltrona rossa che tanto odiavo.
piano piano mi iniziarono a scendere delle lacrime, troppo dal nervoso mi alzai di fretta dalla sedia sbattendo le mani sul tavolo.
<"ora basta" lo dico io! mi avete stancato! ogni volta la stessa storia, mi dite che ho 22 anni ,ma mi trattate come un bambino, non mi avete mai capito, non capite quando io ci stia male, ho ansia sociale e voi lo sapete, ma continuate a portare queste persone dentro il nostro palazzo che neanche conosco!>
urlai il più che potevo, con tutte le lacrime che uscivano dagli occhi.
<Jisung porta rispetto!, se proprio lo vuoi sapere, quella ragazza che vedi di fronte a te sarà la tua futura moglie! Ora siediti, e scusati con tutti!>
Dopo quelle parole uscite dalla bocca di mia madre ero scioccato, mi volevano fare sposare con una ragazza che non sapevo neanche la sua esistenza fin quando non é arrivata nel palazzo.
<cosa... mamma... Papà... ditemi che é uno scherzo..>
<no, figliuolo é tutto vero>
rispose mio padre con un tono basso
<stavate architettando tutto questo senza dirmelo?!>
<Jisung ascoltami..>
dice mia madre, ma io la interrompo subito
<no! Non ascolto un bel niente, preferisco morire che ascoltare le vostre stronzate!>
Dopo quella frase salii le scale di corsa per andare nella mia stanza, mi buttai sul letto e misi la mia faccia nel cuscino per urlare e piangere.
dopo qualche ora avevano bussato alla porta.
<non voglio nessuno andatevene!>
Urlai facendo dei leggeri singhiozzi per il pianto, ma la porta si aprì comunque, poi sentii che qualcuno si era seduto vicino a me sul letto, mi girai per vedere chi fosse.
<hey...ecco, mi hanno detto di salire, cosi da conoscerci meglio>
era la ragazza che doveva diventare mia moglie, ma la sua voce tremava, sembrava che aveva paura di tutto quello che li circondava, della vita che facevo, aveva paura di me.
Mi alzai di scatto per sedermi accanto a lei , nel mentre mi asciugavo le lacrime ma restavo in silenzio e la osservavo.
<lo so, molto probabilmente mi odierai, ma fidati anch'io non voglio questo matrimonio, anche i miei genitori mi hanno costretto, mi hanno detto che la tua famiglia aveva bisogno di questo matrimonio per unire i due popoli>
Io non dissi ancora nulla.
<scusami, ora me ne vado e ti lascio da solo, volevo solo che sapessi che anch'io la penso come te>
<grazie..>
Risposti mentre lei si stava dirigendo verso la porta mentre io ero ancora seduto sul letto
<scusami per prima, dici ai tuoi genitori che mi scuso anche con loro, non siete voi il problema, ma tutto quello che mi circonda>
<ok la dirò>
disse mentre chiudeva la porta e mi fece un piccolo sorriso di conforto.






Qualunque cosa accada MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora