Capitolo XIV - Dolore

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Era il 31 dicembre.

Stavo finendo di prepararmi per uscire con Mitsuya.
Per cena avevamo prenotato in un bel ristorantino e poi dopo cena subito a guardare i fuochi d'artificio.

Lui nel frattempo era uscito un attimo per comprare le sigarette al Konbini dato che le avevo finite.

Avevo appena allacciato il cinturino in pelle dei tacchi quando il mio cellulare squillò.

Andai a prenderlo in soggiorno e risposi.

-Hana, bambina mia.-

Era mio padre.
Dal tono della sua voce, capii che era successo qualcosa.

-Papà, che è successo?-

-Siamo in ospedale, tua mamma si è sentita male. Ora la stanno controllando.-

-Arrivo subito.-

Chiusi la telefonata e chiamai Mitsuya che tornò a casa in men che non si dica.
Lo aspettai fuori nella strada e appena arrivò, salii in auto e ci dirigemmo in ospedale.

Nella sala d'attesa c'era mio padre.

Era seduto su una poltroncina in pelle che si reggeva la testa tra le mani e i gomiti appoggiati alle cosce.

Stava piangendo dalla disperazione.

Mi avvicinai e lo chiamai poggiando delicatamente la mia mano nella sua spalla.

-Papà.-

Si alzò dalla poltrona e mi abbracciò fortissimo.

-Papà, cos'è successo? Cos'ha mamma?- domandai con voce tremolante.

-Non lo so. Stavamo cenando assieme e tutto d'un tratto ha accusato un forte mal di testa, ha vomitato ed è svenuta subito dopo.-

Passarono due interminabili ore fino a quando non uscì una dottoressa che chiamò mio padre.

-Signor Tanaka?-

Mio padre piangeva, non riusciva a smettere così risposi io al posto suo.

-Sono la figlia, dica a me dottoressa.-

-Potrebbe venire un attimo nel mio ufficio?-

-Si, certo.-

Mi alzai dalla poltroncina e seguii la dottoressa sino al suo ufficio.

-Prego, si accomodi.-

-Grazie.-

-Allora signorina Tanaka, mi dispiace dare a lei questa terribile notizia ma purtroppo dopo alcuni esami, abbiamo scoperto che sua madre ha un Glioblastoma ossia un cancro cerebrale.-

In quel preciso istante, in quell'ufficio calò il silenzio.
L'unico rumore che si sentiva erano i botti dei fuochi d'artificio che auguravano a tutti, in quel preciso istante un buon e felice anno nuovo.

Ma sarebbe stato davvero felice per me?

-Signorina si prenda il suo tempo per metabol..-

Interruppi la dottoressa dal finire la frase per domandare la cosa che mai avrei voluto chiedere.

-Morirà? La prego non ci dia false speranze.-

La signora fece un grande respiro e rispose

-Si.-

-Quanto tempo le rimane?-

-Potrebbe morire anche stasera come potrebbe vivere ancora un altro anno.-

-Possiamo vederla, dottoressa?-

Hanma Shuji   *Golden Eyes* Where stories live. Discover now