Io ti sento

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Istintivamente tesi in avanti le braccia in un gesto disperato abbandonandomi alla rabbia e alla paura che ormai pervadevano tutto il mio corpo: avevo provocato io tutto questo, la colpa era da imputare solo e soltanto a me...
Se non avessi morso quel frutto tutto questo non si sarebbe MAI verificato e probabilmente saremmo tutti e quattro a casa a godere del guadagno ricavato dal gran mercato. Io, Gari, papà e Manda.
Invece no.
Invece no.
Invece no...

Percepivo la stessa carica delle ore prima farsi sempre più intensa, quasi tangibile.
"LASCIA STARE MIO FRATELLOOO!" Mi venne da urlare con tutta la voce che avevo in corpo, seppur soffocata dalle lacrime.
Non era stato colpito.
Non era stato colpito seppur i miei occhi inondati dalle lacrime abbiano di fatto visto il pirata premere il grilletto del fucile esplodere un colpo rapido.
Com'è possibile?
Che la disperazione mi stesse giocando brutti scherzi?
No...Non era così e non era quello il momento.
Tutti i presenti (me compresa) rimasero sbigottiti, chi più chi meno con faccia da fumetto. Lo sconcerto era l'ombra che prevaleva in piazza in quel momento, soffocando per qualche istante il terrore di poc'anzi.
Il proiettile s'era fermato e tutti mi guardarono.
Accadde in una frazione di secondo, in una maniera tanto celere da rasentare l'incredibile, che io mi accorgessi che le mie mani stavano emettondo una strana evanescenza dal colore azzurrino; la stessa si frappose fra la figura di Gari e la canna dell'arma da fuoco del capitano.
Il proiettile s'erafermato. (NDA: immaginate come effetto grafico lo stesso utilizzato nei film dei 'Fantastici4' per materializzare i poteri di Susan Storm, la donna invisibile)
Il proiettile s'era fermato ed era stato merito mio. Che fosse un altro strano effetto del frutto del diavolo che avevo morso?!

Ansimai, come se ogni boccata d'aria fosse pesante più della precedente.
"Schifosa mocciosa, è davvero così allora!" assumè il pirata.
Anche la sua mano tremava, ma di rabbia e nervosismo, e la sua presa al fucile si fece così aspra da sbiancarne le nocche, era infuriato.
Mio fratello si trovava ancora lì di fronte diviso tra terrore e sgomento.
Avrei tanto desiderato abbracciarlo come facevo un tempo, avevo bisogno di sentirlo vicino come lui di me.
"Sai ragazzina, tu e tuo fratello avete commesso l'errore più grande che avreste mai potuto fare." pronunciò a denti stretti sfregandoli ossessivo, per poi continuare: "Hai tirato giù un affare da più di un miliardo di berri, sai ne va di mezzo anche la mia faccia sull'intero traffico nero! Quindi come osi usare il potere del frutto Zeno-Zeno davanti ai miei occhi?"
Il suo tic all'occhio non smise, alzando ed abbassando di continuo le leggere rughe attorno ad esso.
"Con quale faccia potrò mai presentarmi davanti a Joker e gli altri ora che tu hai mandato a monte ogni cosa?" si girò completamente verso di me, quasi a dimenticarsi del bambino che stava assassinando prima, e con andazzo lento ma estremamente deciso si avviò da me.
Improvvisamente una voce profonda e grottesca: "Eguoh-Eguoh! Eguoh-Eguoh! Boss, prendiamola!" scoppiò in una grassa risata l'energumeno del forziere, allontanandosi da Manda per raggiungere quell'altro pazzo. Lo fece in maniera distratta e divertita, come se avesse appena comprato un lecca-lecca piuttosto che martoriato una donna incinta davanti a due bambini. Trascinò svogliatamente la katana lasciandola stridere a contatto col pavimento del piazzale.
"Questo lo so già, pezzo d'idiota!" rispose quello a denti aguzzi, per poi riprendere tagliente e serio: "A Joker piacciono molto i bambini, soprattutto quelli particolari AHAHAH"
Joker!? E chi sarebbe?

Restai all'erta, ma non ne potevo più e mi arresi alla paura rifugiandomi di corsa accanto al corpo disteso della donna che mi aveva cresciuta e curata fino a quel giorno. Era riversa in una pozza di sangue, con gli occhi ancora aperti che avevano spirato la loro brillantezza, svanendo in una tonalità ametista senza profondità. Pensai anche alla creatura che portava in grembo, massacrata senza riguardo, che avrebbe dovuto aggiungere allegria alla nostra casa. Papà stava anche ridipingendo la mia vecchia culla...
Un magone si frappose tra me e la mia intenzione di volerla toccare, accarezzare e piangerla.
Non avevo mai visto morti prima d'ora ed era alquanto ilare che io stessi ancora sperando di sognare ogni cosa vittima del mostro delle ombre.
Già, il mostro del buio pareva proprio una bazzecola in quel momento.
Il tormento di tutte le mie notti, colui che mi costringeva a dormire con la candela accesa e colui grazie al quale Gari mi perculava senza sosta da prima che potessimo ricordarmene.
Niente era minimamente paragonabile a quello scenario.
Mi sentii preda di un vortice, vorrei poter spiegare a parole come mi sentivo ma tutto era annebbiato e non riescivo a realizzare lucidamente neanche uno dei minuti trascorsi dal nostro arrivo li seguendo il fumo.
E me ne stavo ferma, in ginocchio davanti a lei a fissarla colpevole tra mille lacrime.

Ariadna! {Trafalgar Law}Kde žijí příběhy. Začni objevovat