Il morso proibito

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Continuammo a seguire i quattro individui, e mi fermai a pensare che avessero proprio l'aria di essere dei brutti ceffi: sguardi incattiviti, forse anche dalla mezza età e dal sole, abbigliamento spartano tipico di un tradizionale pirata dove il nero la fa da padrona; a dirla tutta la loro falcata scandita dal rumore dei neri tacchi sulle pietre del piazzale mi confermava che sembravano proprio essere usciti da qualche fumetto. Di fatti, se avessi dovuto chiudere gli occhi e pensare ad un pirata senza averne mai visto uno dal vivo descriverei sicuramente qualcuno con le loro stesse fattezze e barba incolta.

Dopo aver perso di vista Gari per concludere un affarone che quasi mi svuotò il cesto (lode ai clienti del genere), mi feci largo attraverso i passanti in cerca della t-shirt blu "best". E non passò molto prima che io riconoscessi mio fratello accovacciato dietro l'angolo di una locanda.
Mi avvicinoai a lui senza farmi notare dal gruppo di pirati rimasti fermi a parlare d'innanzi ad una piccola fontana in marmo poco distante, non ci avevano notato nonostante fossimo alle loro spalle.
~GRRR~ brontolo il mio stomaco.
"Ari-Ari, vedi anche tu quello che vedo io!?" sogghignò sporgendosi per mettere a fuoco e cercare di capirne di più.
"Mh? Ti riferisci al fatto che sono armati fino ai denti?" effettivamente, non era mica un dettaglio da poco.
"Ma no scema, guarda bene! Quello senza maglietta tiene qualcosa tra le mani."
Mi illuminai: "La cassetta di legno antico! Sicuramente conterrà un tesoro!"
Pieno d'orgoglio per aver fiutato "l'affare gratis" del mese, come usava dire lui, accennò un'espressione concentrata e determinata, segno che stava escogitando un piano dei suoi!
"Allora, qual è il piano Gari!?" chiesi.
"Io li distraggo, ho già in mente una bazzecola per aggirarli."
"Ah beh...Non dirmi che..."
"Esatto Ari, mentre li tengo occupati tu fa in modo che non si accorgano di te, apri la cassa e prendi quanta più roba possibile. Intesi?" continuava ad aggrapparsi al muro, sbirciando attendo di tanto in tanto, per non perdere di vista l'obiettivo.
"Intesi!" esclamai io senza batter ciglio.

Mi erano sempre piaciuti i piani di Gari, lui era più esperto, del resto da un grande appassionato di fumetti e grande fan di "Sora il guerriero del mare" non ci si poteva aspettare altro, è dai suoi stratagemmi contro il Germa66 che aveva imparato ad aggirare mamma Manda e papà per far si che io potessi rubare merendine o per permetterci di scappottarcerla dallo svolgere le faccende domestiche.
Adoravo percepire la sua voce farsi più decisa quando sapeva di non poter fallire.
Litigavamo un botto per la gran parte del tempo, sempre a contendercela, ma sotto sotto io invidiavo molto la sua abilità di pensare alla svelta e così bene.

Tirò fuori dal pantaloncino in denim una moneta: "Sta pronta" mi disse mentre la lanciava in direzione dei loschi figuri.
La monetina rotolò diritta fino ai piedi di uno dei quattro, dove poi si stoppò scontrandosi contro uno stivalone in pelle enorme.
Let' start!
"Oh accidenti la mia moneta!" Gari corse e si arrestò a pochi passi da loro.
"Gentili signori potrei, di grazia, recuperare la mia preziosa moneta?" domandò con fare ingenuo e innocente da birbantello con le lentiggini senza un dente.
Trascorsero secondi di imbarazzante agitazione durante i quali i pirati rimasero in silenzio a scrutare il mio biondo fratello. Tutto d'un tratto, la nostra persona d'interesse si chinò posando il forziere per terra lì di fianco (evvai!) raccolse il berri sacrificale e glielo porse.
"Ecco qui moccioso" fece con modo amichevole a dispetto della sua rozza e bruta apparenza "Ecco qui la tua moneta, prendi!".
A quel punto Gari si perdete fra molteplici 'grazie' da leccapiedi fingendo pure un'espressione radiosa ed entusiasta, tant'è che subito si propose: "Voi avete l'aria di gente affamata dico bene?!".
Un po' da scemi  tutti e quattro annuirono con un cenno del capo in contemporanea.
"Sicuramente sarete stanchi per il lungo viaggio in mare, immagino che il vostro sia uno stomaco in cerca di sazietà!"
Attaccò col suo monologo e, per sembrare quanto più convincente possibile, prese a muoversi e gesticolare fino a saltare prontamente sulla bordatura della fontana; era il segnale che mi lasciava campo libero mentre tutti badavano attenti a lui e alle sue dicerie: "Vivo qui da una vita, ho in mente un paio di posti dove potete rifocillarvi come se non ci fosse un domani ad un prezzo stracciato, i migliori di tutta Roubi!". Avvicinò un pollice al petto, sorrise e si tenette il fianco col braccio esordendo: "Ma prima o poi dovrete pur ripartire e si da il caso che il sottoscritto abbia il pesce migliore di tutta l'isola di Gold, chiedere e provare per credere!"

Ariadna! {Trafalgar Law}Where stories live. Discover now