Capitolo 11

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Ragazz* amatemi, perchè questo capitolo sarà pazzesco, anche se un pò corto.

XOXO Marty

Mi svegliai nello studio di Deaton. Ero stanca, indolenzita e non sentivo più il braccio. Era ancora buio, forse erano le tre del mattino o forse le quattro, in ogni caso avevo sonno ma sapevo che non sarei riuscita a dormire. Provai ad alzarmi perchè volevo un bicchiere d'acqua ma non ci riuscii. 

Allora mi accorsi che c'era qualcun altro nella stanza. 

Liam era seduto su uno sgabello accanto al lettino e aveva la testa appoggiata al muro. Sembrava una posizione piuttosto scomoda in cui dormire. Speravo che Aria non fosse arrivata a casa dato che sarebbe tornata verso le cinque o le sei del mattino. 

Provai ad alzarmi nuovamente e ci riuscii. Misi entrambi i piedi a terra e mi mantenni al tavolo di metallo. Con fatica mi staccai da esso e pian piano, un passo alla volta, arrivai al lavandino lì vicino. 

Bevvi un pò d'acqua e tornai in dietro. La testa mi girava e volevo prendere tutte le medicine del mondo per far passare il dolore. Era di certo diminuito, ma non era scomparso e aveva portato con se altri disturbi, come quello dell'equilibrio. 

Non feci in tempo ad arrivare al tavolo che distava pochi metri che sentii la gamba cedermi. Piombai a terra con un tonfo. Nessun principe azzurro era arrivato in mio soccorso, no. 

-non avresti dovuto alzarti di lì- sentii Liam sollevarmi per le ascelle, come se fossi una bambina di cinque anni e rimettermi in piedi. 

Mi accompagnò fino al tavolo e mi aiutò a sedermi. Iniziai a dondolare i piedi. 

-come ti senti? -

-ho mal di testa, le vertigini, la nausea, problemi di equilibrio e mi fa ancora male il braccio-

-ottimo- sussurrò sarcastico. 

Da quella vicinanza riuscivo a sentire il suo profumo. Non era qualcosa che si poteva descrivere, ma era di certo familiare e confortevole. 

Appoggiai la testa sulla sua spalla e senza farmi scoprire, cercai di memorizzare il suo profumo un'altra volta, così quando saremmo di nuovo stati lontani almeno avrei avuto il suo ricordo a farmi compagnia. 

Sapevo, però, che lui non mi avrebbe detto niente a proposito del mio comportamento unicamente perchè stavo male. 

-tu mi odi- dissi scoraggiata 

-no, direi proprio di no- iniziò ad accarezzarmi la testa, con movimenti lenti, come se avesse paura di farmi male -però non mi fido

A quel punto non dissi niente perchè sapevo che la prossima domanda sarebbe stata sbagliata e forse non avrei sopportato la risposta. Dissi qualcos'altro invece. E me ne pentii. 

-mi manchi- sussurrai, ma ero consapevole che avesse sentito.

Lui non rispose, cosa avrebbe dovuto dire? 

Ma io insistevo. Ci teneva ancora a me e questo era più che ovvio. 

-devi tornare a dormire, 

-devo chiamare mia sorella

-chiamerò io Aria 

-lei ti odia- dissi spontaneamente -mi hai spezzato il cuore

Se fossi stata completamente in me, non avrei mai detto cose del genere, non ero nemmeno sicura che mi sarei ricordata tutto la mattina seguente

-l'hai fatto prima tu- disse spostandosi.

Continuai a guardare in basso mentre lui intrecciava la mia mano con la sua. 

Piano piano iniziai a sentirmi più leggera e vidi come le vene della mano di Liam diventavano nere. 

-che stai facendo? - dissi sbadigliando

-ti sto aiutando- mi aiutò a stendermi, senza lasciarmi la mano. 

-non sparire, possiamo sempre essere amici- mormorai prima di prendere sonno. 

---

Pov's Liam 

Ero rimasto vicino a lei per tutta la notte. Non l'avevo lasciata sola un momento. Avevo solo fatto finta di dormire perchè non volevo metterla a disagio. 

Era decisamente sconvolta e dolorante. Prima avevo usato lo stesso trucco del dolore che avevo visto usare a Scott e stavo per svenire anche io. Lei sarà anche forte ma la sofferenza che doveva sopportare era troppa. 

Ero morto per un secondo avevo visto la ferita che aveva sul braccio e mi ero spaventato ancora di più quando mi era quasi svenuta tra le braccia. 

Avevo deciso subito di passare la notte a vegliare su di lei e non avevo chiuso occhio. Certe volte si muoveva nel sonno, e scattavo subito in piedi. Quando si era alzata avevo cercato di fare finta di niente, ma quando era caduta non avevo fatto in tempo a soccorrerla che aveva già toccato il pavimento. 

Quando aveva iniziato a parlare sapevo che avrebbe detto qualcosa di sconveniente, che mi avrebbe lasciato senza parole. Capivo perchè era convinta che la odiassi, ma per quando mi costringevo a farlo non la odiavo davvero. Però ero arrabbiato quello si. E nemmeno mi fidavo più. 

Eravamo stati insieme per molti mesi e lei non aveva avuto il coraggio di dirmi che era una sirena. Comprendevo che l'uccisone di quell'uomo era stata un errore, e capivo perchè non mi avesse detto una cosa del genere, ma mi aveva nascosto ciò che era. 

Quando mi aveva detto che le mancavo, mi ero cristallizzato. Anche lei mi mancava, ma non glielo avrei mai detto, non dopo tutto quello che c'era stato. Del resto nemmeno io le avevo mai dato il tempo di raccontarmi la sua storia e di spiegarmi come erano andate le cose, ma la rabbia dentro di me mi impediva di perdonarla. 

Non mi stupii quando Kat disse che Aria mi detestava. Quando mi disse che le avevo spezzato il cuore mi tirai indietro perchè la prima a farlo era stata lei ed io ero ancora profondamente ferito e arrabbiato. 

Cercai di farla addormentare prima che potesse dire qualcosa di cui poi si sarebbe pentita, ma ormai era troppo tardi perchè lei mi aveva chiesto se potevamo essere amici. Io volevo risponderle che non saremmo mai potuti essere solo amici, ma non l'avrei mai ammesso ad alta voce, forse persino a me stesso. 

Ai ajuns la finalul capitolelor publicate.

⏰ Ultima actualizare: Jul 21, 2022 ⏰

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