Capitolo 7

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La prima lezione della giornata era letteratura inglese, alla quale sperai di non incontrare Jessica, ma la mia fortuna aveva deciso di lasciarmi. Entrò in aula con gli occhiali da sole per nascondere probabilmente le occhiaie.

-ciao- provai a dire, ma lei mi stoppò con la mano

-ho mal di testa, parla più piano- annuì

-cosa è successo ieri?-

-ci hanno arrestate, più o meno, poi i nostri genitori sono venuti a prenderci, a proposito tu dove sei finita ieri?

-dopo che la polizia è arrivata mi sono nascosta nella macchina di un ragazzo- era una parziale verità che sarebbe servita a calmarla

-chi era questo ragazzo?

-un tipo alto, carino, e di nome Theo-

-Theo Raeken? -chiese togliendosi gli occhiali per guardarmi negli occhi

-non lo so-

-beh lui ha gli occhi azzurri e sembra più grande dell'età che ha-

-forse è lui-

-cavolo come sei fortunata...-

-Jessica- urlai sottovoce -tu hai un ragazzo-

-signorine volete condividere la vostra conversazione con la classe? -disse la signorina Miller

-ci scusi non ricapiterà- dissi

Riprese a spiegare senza sosta. Guardandoci con sguardo ambiguo, come se volesse tenerci d'occhio e farci il mal occhio allo stesso tempo.

Quando la lezione finì, mi sentivo come se un tram mi avesse investito.

Mi precipitai subito fuori dall'aula, cercando di evitare Jessica che nemmeno una sbronza poteva fermare.

Nella classe di storia, una di quelle che non potevo evitare, incontrai proprio la persona che volevo evitare (oltre Jessica), la mattinata andava di ben in meglio.

Mi sedetti al banco più lontano mentre tutti prendevano posto, la campanella non era ancora suonata e ne approfittai per ripetere ciò che avevo studiato.

Liam si fermò sulla porta, diede un'occhiata in giro e poi scappò via. Sembrò non badare a me, non che non avesse lo stesso comportamento di sempre, solo che dopo la rivelazione/ figura di M che avevo fatto quella mattina, mi aspettavo qualcosa di diverso. Il professore, nel frattempo, scriveva alla lavagna gli argomenti che avremmo affrontato quel giorno.

Quando la campanella suonò e tutti posti erano occupati mi accorsi di avere Hayden accanto a me.

E un'altra ragazza accanto a lei. Puzzava di terra, terra bagnata, come quando i cani vi si ci rotolano dentro. Le lanciai uno sguardo. Aveva i capelli davanti al viso ed una postura rigida, era in tensione, come un animale quando si prepara ad attaccare. Le mani erano attaccante al banco con una presa ferrea tanto da far diventare le nocche bianche. Le unghie di infilzarono nel banco e produssero un rumore che mi graffio le orecchie.

Possibile che lei sia Tracy?

Hayden si girò verso di lei, avendo udito qualcosa -hey stai bene?

La osservò un attimo. Notai che non aveva le scarpe.

-tu non frequenti questo corso-

La campanella anti incendio suonò cogliendomi alla sprovvista. Di certo non era stato solo un caso.

Tutti si alzarono con calma e si avviarono verso l'uscita. Hayden provò a far alzare la ragazza, ma lei non rispondeva a nessuno dei suoi richiami.

I STILL LOVE YOU LIAM DUMBARDove le storie prendono vita. Scoprilo ora