Capitolo ventuno.

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Lucilla all'inizio fu incerta sul far partecipare Zyan, ma essendo che era un incantesimo la cui forza di una sola persona non sarebbe bastata, decise di lasciare andare quella sua insicurezza e di procedere con quanto stabilito. I due collocarono la bussola accanto alla ragazza e dopo che si sistemarono ai due lati opposti del letto, iniziarono a ripetere l'incantesimo per l'allontanamento della magia nera con grande concentrazione e sicurezza.
Quando giunsero alla fine, un colpo mise in allarme i due che si voltarono automaticamente dall'oggetto posto sul comodino: la placca di vetro della bussola si spezzò in più elementi ma la cosa che li lasciò sbalorditi, fu il colore aranciastro che sbiadì poco alla volta.

Lucilla non dette più di tanto peso alla bussola, bensì al risvegliò della ragazza, che di colpo aprì gli occhi spaventata.

<<Finalmente!>> esclamò la ragazza, tornando a parlare.

<<Come ti senti?>> domandò Lucilla, salendo sul letto per arrivare a sostenerle la testa.

<<Come una persona che è appena tornata da un incubo>> rispose la ragazza, con gli occhi sgranati per la paura.

<<Che cosa hai visto?>> domandò Zyan, che nel frattempo si era avvicinato anche lui alla ragazza.

<<Lo stregone>> rispose Eiren, portando alla mente quel sogno angoscioso.

<<Che cosa stava facendo?>> domandò Zyan, vedendo Lucilla dargli uno sguardo.

<<Ci stava osservando da un posto buio e senza finestre, ma come voi avete preso la bussola, ha iniziato a ridere con un'altra persona dicendo: "Adesso non si gioca più">> rispose la ragazza, guardando il giovane.

A quelle parole Zyan e Lucilla si guardarono come per capire i pensieri dell'altro, anche se infondo, non sarebbe bastato un solo sguardo visto l'immensità dei loro pensieri in circolo. La giovane intanto, restò a guardare un punto a caso del pavimento, che prese d'oggetto solo per avere la piena concentrazione sulla visione avuta.

<<Sicura di sentirti bene?>> domandò Zyan, guardando la ragazza.

<<Sì, sono solo scossa>> rispose la ragazza, non distogliendo lo sguardo dal pavimento.

<<Ascoltami>> disse il ragazzo, poggiando una mano sulla sua testa e girandogliela verso di lui. <<Dobbiamo occuparci di una cosa urgente, non uscire da qui e soprattutto resta vigile. Torneremo in fretta>> continuò, costringendola a guardarlo.

<<D'accordo, ma prima di andare mi potreste portare della frutta da mangiare?>> chiese la ragazza, con lo sguardo perso sul suo viso.

<<Va bene>> rispose Lucilla, alzandosi dal letto.

A quel punto, dopo aver portato alla ragazza qualche frutto maturo, i due la lasciarono sola e si diressero lontano dalla casa. Portarono con sé anche la bussola ormai in mille pezzi, la quale Lucilla tenne con un fardello poiché si congelò poco dopo il loro incantesimo.
Dopo aver dissolto la bussola con un incantesimo facile e sbrigativo, i due come si trovarono sulla via del ritorno, si fermarono accanto all'albero del ragazzo.

<<Sai anche tu che è la scelta migliore, non pensarci troppo>> disse Lucilla, guardando il giovane.

<<Lo so, ma dici che può andare bene quest'albero?>> domandò Zyan, guardando davanti a se.

<<Certamente>> rispose la donna. <<Tu non lo sai, ma gli alberi da frutto sono ottimi per collegarci le anime, poiché sono coloro che si rigenerano in continuazione e a ogni stagione danno frutti più buoni e belli dell'anno prima. Questo per dirti che è ciò che fa una persona, ovvero si migliora con l'andare avanti e non demorde mai>> continuò.

PATTO CON L'OMBRA FANTASMA DELLA MAGIAWhere stories live. Discover now