Capitolo cinque.

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"La notte porta consiglio" le disse il fantasma, che evidentemente non sapeva che effetto avrebbe avuto questa frase sulla ragazza. Lo stesso che le disse che sapeva molte cose, in realtà non si aspettò che la ragazza finisse per sognare quella fatidica citazione.

Ebbene, per tutta la notte, la mente di Eiren non andò mai a dormire e ogni preoccupazione divenne un cordone senza fine di sogni correlati a tutta quella faccenda.

Il mattino seguente, la ragazza si svegliò di colpo dopo aver sognato la sua famiglia e una possibile reazione alla sua scomparsa. La preoccupazione la tormentò così tanto che si alzò con un nodo alla gola talmente stretto, che le sembrò di non riuscire più a respirare. La ragazza si portò una mano sul cuore e con l'altra si resse sul letto; mentre cercava di prendere grandi quantità di aria, l'unico pensiero che le rimase nella mente fu: "Chissà se la mia famiglia riuscirà a trovarmi".

<<Che cos'ha?>> domandò il fantasma, dall'altra parte della stanza.

La donna lo guardò e fece spallucce, per poi tornare a osservare la ragazza.

<<Non posso aiutarvi>> dichiarò la ragazza, spostando la coperta dalle sue gambe. <<Devo tornare a casa, i miei genitori saranno preoccupatissimi!>> esclamò la ragazza, mettendosi le scarpe.

<<Non puoi andartene da qui>> ripeté il fantasma, roteando gli occhi al cielo.

<<Ma devo tornare a casa!>> enfatizzò la giovane, guardando Lucilla.

<<E lo farai un giorno>> disse Lucilla. <<Per adesso, accettando di aiutarci, non puoi tirarti indietro>> continuò a dire la donna, basandosi sulle parole che gli riferì Zyan.

<<Più tempo impiegherai a lamentarti, altrettanto passerà dal tuo ritorno a casa>> aggiunse il fantasma, notando come la ragazza restò in silenzio.

<<Quanti giorni passeranno?>> domandò Eiren, sedendosi sul bordo del letto.

<<Al momento non pensarci>> disse la donna, mettendo sul tavolo degli oggetti. <<Alzati e vieni qua>> ordinò, aprendo l'altra anta della finestra.

Eiren sbuffò rassegnata, per poi alzarsi dal letto e raggiungerla al tavolo.

<<Dov'è l'ombra?>> disse la giovane, cercando di notare da sola dove fosse.

<<Non avevamo chiarito questa situazione ombra-fantasma?>> domandò il fantasma, al fianco della ragazza.

<<Sì, ma ormai ci ho preso gusto>> ripose Eiren, pensando alle poche volte che lo chiamò così.

La ragazza tirò indietro una sedia dal tavolo e ci si sedette.

<<Intanto iniziamo a gettare le fondamenta: il fantasma qui presente ha un nome e si chiama Zyan>> disse la donna, indicando con il mento il ragazzo. <<Zyan ha bisogno del tuo aiuto e ha scelto te perché, proprio come lui, rischi di diventare un fantasma>>.

<<Senza fare troppi giri di parole, come ti ho già anticipato: se tu mi aiuti a tornare visibile, io ti aiuterò a sbarazzarti per sempre della tua profittatrice>> disse Zyan, spostandosi verso il lato più lungo del tavolo.

<<E come farai a sbarazzarti di lei?>> chiese la giovane, curiosa.

<<Ho passato la mia infanzia a studiare magia; con un incantesimo posso distruggere come salvare la vita di una persona>> disse il fantasma.

<<Allora perché non hai usato la tua magia per aiutare te stesso?>> continuò a domandare la ragazza.

<<Perché, quando mi sono reso conto di quello che mi stava succedendo, era già troppo tardi>> rispose il fantasma.

PATTO CON L'OMBRA FANTASMA DELLA MAGIADonde viven las historias. Descúbrelo ahora